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1.1O voi ch'avete chiari gl'intelletti,
1.2le menti giuste e negli animi amore,
1.3temperati voleri e fermi petti,
2.1speranti di salire a quello onore
2.2del qual più là non può cercar disire,
2.3se ben si mira con intero core,
3.1deh, rivolgetevi alquanto ad udire
3.2il mio parlare e attenti notate
3.3il ver ch'ascoso cerca discovrire.
4.1Le cose a me da Cibelè mostrate
4.2veder non puote natural ragione
4.3né altra industria exìl che voi abbiate,
5.1se dentro alla divina regione
5.2con fermo creder non passa la mente,
5.3sanza cercar del come la cagione,
6.1dentro la qual io dimoro sovente;
6.2e ciò che certo credo intra' mondani,
6.3quivi il discerno visibelemente.
7.1Io conosco che li ben sovrani
7.2e gl'infimi qua giù furon creati
7.3interi, e ben, dalle divine mani,
8.1e 'nnanzi a' nuovi secoli formati
8.2essere in tre persone e una essenza
8.3etterno il sommo ben da cui siàn dati;
9.1e sanza alcuna natural potenza
9.2nel virgineo ventre esser discesa
9.3superna prole a purgar la fallenza
10.1che nelle man di Pluto diede presa
10.2la stirpe prometea, e che sì nacque
10.3che la virginità non fu offesa;
11.1similemente ancor come nell'acque
11.2giordane prese quel santo lavacro
11.3dalle man di colui che più gli piacque,
12.1dando principio a quel misterio sacro
12.2per lo qual rinasciam, gittando via
12.3delli primi parenti il peccare acro;
13.1ancora insieme orribile e pia
13.2la morte pórta dal gravoso legno
13.3così per pace altrui come per mia;
14.1e dopo questa il rilevarsi degno
14.2poi la spogliata Dite e il tornare
14.3al padre suo con triunfal segno,
15.1con quanto intorno a questa raccontare
15.2al leone e al bue e all'uccello
15.3piacque, e all'uom che scrisse sanza errare,
16.1o qualunque altro che prima o poi d'ello
16.2iscrisse, da costor non deviante,
16.3con intelletto, o forse con pennello.
17.1E lui ancora attendo ritornante
17.2quando risurgerem tutti presuri
17.3per sé ciascun com'e' fu operante;
18.1e simile che 'l santo ardor che' duri
18.2e' lieti casi, spirando del petto
18.3de' sommi vati, ne disse venturi,
19.1col genitore e 'l genito, uno effetto
19.2dall'uno e l'altro igualmente spirando,
19.3e con loro uno, è etterno e perfetto.
20.1E una esser la chiesa militando
20.2qui de' fedeli, dalla qual di fuori
20.3alcuno a' cieli non sal triunfando;
21.1e legittimi e giusti ancor gli amori
21.2del matrimonio tengo, e il pentere
21.3col confessar rimedio a' peccatori.
22.1Così nel sacrificio è da tenere
22.2in Cerere e in Bacco il divin cibo
22.3s'asconda a noi per debole vedere,
23.1sol ch'operato sia degno carribo
23.2a così alti effetti, e che colui
23.3ch'opera questo sia di degno tribo,
24.1e quanto ancor dimostra ad altrui
24.2cantando o predicando quella diva,
24.3non se ne salva nullo fuor di cui.
25.1E se nella presente vita attiva
25.2d'Aristotile avesser gli alti ingegni
25.3inteso con tal fede operativa,
26.1chi dubita che egli i lieti regni
26.2ora terrebbe con gli altri seguaci
26.3ch'alla vita moral fur giusti segni,
27.1sì come Moisé co' suoi veraci,
27.2del mondo annullator rivolti a Dio,
27.3come si dêe, sanza passi fallaci?
28.1Al qual, credendo, ho tutto il mio disio
28.2levato, e fermo ne' suoi regni il tengo,
28.3lui conservando dentro al petto mio;
29.1e col suo operar sì mi convengo
29.2che parte alcuna di quel non s'inforsa
29.3in me, ma tutto aperto lui sostengo;
30.1e tanto seguirò dietro a quest'orsa
30.2con mente pronta, lucida e sicura
30.3che d'esta vita finirò la corsa,
31.1l'anima a lui rendendo netta e pura;
31.2con la mia Cibelè bella e discreta
31.3mi rivedrò con etterna figura,
32.1sempre con lei ne' cieli stando lieta.
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