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1.1Sì come il foco, in fummi oscuri molto,
1.2nel quale i figli di Iocasta accesi,
1.3miseramente saliva ravolto,
2.1i suoi caccumi in due fiamme distesi,
2.2diviso si mostrava a dichiarare
2.3di loro il poco amor, se ben compresi,
3.1e ancor come già quel dell'altare
3.2di Vesta si divise in Roma, quando
3.3piacque a Pompeo Italia abandonare;
4.1così il santo monte fiammeggiando
4.2di Citerea, ma lieto tutto splende,
4.3di mirabile luce sfavillando.
5.1E l'una parte inverso il ciel si stende;
5.2e così fatto caldo sale a quello
5.3che del suo lume tututto l'accende;
6.1ma l'altra, poi ch'è divisa da ello,
6.2alla terra declina sì fervente
6.3che quanto prende del mondo fa bello,
7.1riscaldando ciascuna fredda mente,
7.2dimostrando il valor di Citerea,
7.3mal conosciuto alla moderna gente.
8.1E di quel caldo tal frutto si crea,
8.2che se ne acquista conoscere Iddio
8.3e come vada e venga e dove stea.
9.1Di salire a' suoi regni anche 'l disio
9.2s'aguzza molto, e tra' viventi amore
9.3fraternal se ne piglia giusto e pio.
10.1Cresce il bene operar, cresce il valore
10.2per questo; e la virtute è reverita,
10.3merito di cui è degno onore.
11.1E seguitando così fatta vita,
11.2fuggesi via la tema del morire,
11.3da chi vive altramenti assai sentita.
12.1Dunque ogni tiepidezza è da fuggire
12.2e sé di questo foco accender tanto
12.3che degni diventiamo di salire
13.1a' regni che non sepper mai che pianto
13.2si fosse, altro che bene e allegrezza
13.3non fallibile mai; e io ne canto,
14.1però che 'n quel tutta la mia bellezza
14.2arde e sfavilla, Venere seguendo,
14.3per cui spero tener la somma altezza,
15.1dov'io rimiro sempre più ardendo.
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