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1.1Nasce del buon voler di questa diva,
1.2ne' sacrifici della qual cantiamo
1.3divoti quanto può la voce attiva,
2.1tutto quel ben che noi con noi tegnamo;
2.2il qual se cessa nel nostro operare,
2.3semo oziosi o indarno facciamo.
3.1E, ben che io non possa appien mostrare
3.2nel canto mio la sua benevolenza,
3.3parte nel verso ne farò sonare.
4.1Quando ne' cuor di noi la sua potenza
4.2discende intenta, prima ogni rozzezza
4.3caccia, mutando in ben la nostra essenza;
5.1la quale, adorna d'etternal bellezza,
5.2e lei disposta a ben, fa eloquente,
5.3umile dando a sua voce chiarezza,
6.1e fuggir falle ogni luogo eminente,
6.2in pietra ferma riposando altrui,
6.3acciò che di cader non sia temente.
7.1Soave e sanza furia è colui
7.2là dov'ell'entra e 'l suo operar piano,
7.3grazioso e piacevole ad altrui.
8.1Né è negli occhi mai d'alcun villano
8.2suo portamento angelico e soave,
8.3con tutti lieto, pietoso e umano.
9.1E fallo liberal di quel ch'egli ave,
9.2a ricevere ardito, non sentendo
9.3nelle sue cose aver vòlta la chiave.
10.1E 'l suo sommo diletto è pur servendo,
10.2in quanto puote, a chi servigio chiede
10.3e a' tementi andarlo profferendo.
11.1Fontana il fa di pietosa merzede,
11.2non cupido di più ch'e' li bisogni;
11.3ma soperchio tener sempre si crede
12.1né aspettante ch'altri il suo agogni;
12.2anzi pertratta sì l'utili cose
12.3ch'a quelle ben non cal ch'alcun vi sogni,
13.1a tutti dando delle virtuose
13.2opere exemplo e regola verace,
13.3rendendo vane sempre le viziose.
14.1E quivi dove il raggio d'esta giace,
14.2calcati i ben mondan con lo 'ntelletto,
14.3sollecito si sale all'alta pace;
15.1e Bacco in lui, sì come dio sospetto,
15.2e ancor Cerer prende con misura,
15.3temendo il lor disordinato effetto.
16.1Negli ornamenti ha sollecita cura
16.2ched e' non passin la ragion dovuta,
16.3fuor ch'adornar la divina figura;
17.1sempre fuggendo, quanto può, l'arguta
17.2voglia del generare al qual s'accende
17.3quanto concede la regola avuta.
18.1E dov'ell'entra, da' furor difende
18.2della fredda ira, lei con lieto foco
18.3cacciandol fuor del loco ove s'aprende.
19.1Né lascia dare orecchia assai o poco
19.2alle parole vane, e veritate
19.3udendo in sé con bene, ha sommo gioco.
20.1E sempre dell'altrui prosperitate
20.2con laude pia ringrazia il donatore,
20.3la sua cercando in guise non vietate,
21.1degli altrui danni sentendo dolore,
21.2a chi l'offende ognora perdonando,
21.3come ad amico faccendoli onore.
22.1L'animo suo in alto sollevando
22.2magnanimo diventa, giusto e saggio,
22.3a tutti equale, ciascuno onorando,
23.1quanto virtù e abito e legnaggio
23.2e tempo e luogo e stato lui fa degno:
23.3prima di sé, d'altrui poi, cessa oltraggio.
24.1Con questo poi al suo beato regno
24.2tira chi segue lei, la qual seguire
24.3con ogni forza e con ciascuno ingegno
25.1ci dobbiamo sforzar; sì che salire,
25.2quando che sia, possiamo alle bellezze
25.3del regno suo, le qua' non posso dire,
26.1e in etterno usar quelle ricchezze
26.2che non si lascian vincere a disio,
26.3prestando sempre liete lor chiarezze,
27.1manifestando, a chi l'acquista, Iddio.
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