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1.1Quella virtù che già l'ardito Orfeo
1.2mosse a cercar le case di Plutone,
1.3allor che forse lieta gli rendeo
2.1la cercata Erudice a condizione
2.2e dal suon vinto dell'arguto legno
2.3e dalla nota della sua canzone,
3.1per forza tira il mio debole ingegno
3.2a cantar le tue lode, o Citerea,
3.3insieme con le forze del tuo regno.
4.1Dunque per l'alto cielo, ove se' dêa,
4.2per quella luce che più ti fa bella
4.3ch'altra a cui Febo del suo lume dèa,
5.1per lo tuo Marte, o graziosa stella,
5.2per lo pietoso Enea e per colui
5.3che figliuol fu di Mirra sua sorella,
6.1cui più amasti nel mondo ch'altrui,
6.2per la potenzia del tuo santo foco,
6.3nel quale acceso sono e sempre fui;
7.1se ti sia dato lungo e lieto loco
7.2di dietro al Sol nell'umile animale,
7.3ch'Europa ingannò con falso gioco,
8.1metti nel petto mio la voce tale,
8.2quale e' sente il poter della tua forza,
8.3sì che 'l mio dire al sentir sia equale,
9.1e più adentro alquanto che la scorza
9.2possa mostrar della tua deitate,
9.3a che lo 'ngegno s'aguzza e si sforza.
10.1E te, Cupido, per le tue dorate
10.2saette priego, e per quella vittoria
10.3che d'Appollo prendesti, e per l'amate
11.1ninfe (s'alcuna mai di tanta gloria
11.2vantar potessi ched ella piacesse
11.3agli occhi tuoi, o nella tua memoria,
12.1come amata cosa, loco avesse),
12.2che tu perdoni, alquanto alleviando,
12.3le fiamme nuove dal tuo arco messe
13.1nel cor, che sempre notte e dì chiamando
13.2va il tuo nome, per mercé sentire
13.3di ciò che lui con disio tene amando,
14.1sì che io possa più libero dire,
14.2non vinto da dolor né da paura,
14.3quel che con gli occhi presi e con l'udire.
15.1E tu, più ch'altra bella criatura,
15.2onesta, vaga, lieta e graziosa,
15.3donna gentile, angelica figura,
16.1a cui suggetta l'anima amorosa
16.2di me dimora in pena, sì contenta,
16.3che poco più ne vive altra gioiosa,
17.1leva la voce tua e il ciel tenta
17.2co' prieghi tuoi che meritano effetto,
17.3se ver nel tuo bel viso s'argomenta;
18.1e priega sì che possa il tuo suggetto
18.2della tua gran bellezza appien parlare
18.3ciò che ne sente nel ferito petto.
19.1Chi sarà quello iddio ch'a te negare
19.2o voglia o possa ciò che chiederai?
19.3Nullo, ch'io credo; ch'a ciaschedun pare
20.1te degna del lor luogo; ove se mai sarai,
20.2ché vi sarai, nel divin seno
20.3me che più t'amo ancor riceverai.
21.1Ecco ch'io vaglio poco, e molto meno
21.2sanza di te ispero di valere:
21.3dunque l'aiuto grazioso e pieno
22.1di te in me discenda, il cui potere
22.2più ch'a te piaccia avanti non si stende,
22.3acciò ch'io possa parlando piacere.
23.1Vedi la mente mia come s'accende
23.2quello attendendo, e d'alcun altro iddio
23.3quasi non cura, e solo il tuo attende,
24.1per dire intero ciò c'ha nel disio:
24.2adunque il tuo, a lei più ch'altro caro,
24.3o donna, presta grazioso e pio.
25.1Io mosterrò l'essere stato avaro
25.2negli altri aspetti Giove di bellezza
25.3a rispetto di quella che formaro
26.1le sorelle fatal' nella chiarezza
26.2che spande il viso tuo e di coloro
26.3che 'n compagnia della sovrana altezza
27.1di te conobbi in grazioso coro,
27.2nel dolce tempo che cantan gli uccelli
27.3istanti all'ombra d'un fiorito alloro;
28.1e 'l bel parlare e gli atti lieti e snelli
28.2e l'operata già somma salute
28.3da voi ne' campi amorosi; e in quelli,
29.1com'io posso comincio, tua virtute
29.2superinfusa aspettando che vegna
29.3tal che per te le mie cose vedute
30.1in quello stil che appresso disegna
30.2la mano, acquistin lode e 'l tuo valore
30.3fino alle stelle sì come di degna
31.1donna si stenda con etterno onore.
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