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1.1Signor, ti piaccia di essaldir mio priego,
1.2per la benignità che in te regna;
1.3la boce mia e le grida ch'io spiego,
1.4fa che nel tuo cospetto, Signor, vegna;
1.5e non mi far della tua faccia niego
1.6nella tribulazione che io sostegna:
1.7qualunche dì, Signore, io ti chiamo,
1.8china l'orecchie a me, che tanto t'amo.
1.9Quando chiamo, Signor, non indugiare,
1.10fa che il tuo aiuto la risposta sia;
1.11ché altrimenti i' non posso pensare
1.12ch'aver possa salute l'alma mia;
1.13e i mie' dì veggo forte mancare,
1.14e come fumo passano e van via;
1.15e l'ossa mie son fritte e arrostite,
1.16come se in padella fussin ite.
1.17I' son tutto percosso e disseccato,
1.18sì come il fieno quando è messo al sole;
1.19senza la grazia tua mi son trovato,
1.20 non discende in me come far suole;
1.21e di mangiare io ho dimenticato
1.22(il pane e 'l sacramento son parole!)
1.23e per lo pianto mio sono accostate
1.24l'ossa mia colla carne mescolate.
1.25Simile fatto sono al pulicanno
1.26che solo senza compagnia dimora;
1.27e alle civette che di notte vanno
1.28similemente fatto son ancora,
1.29le qual l'oscurità di notte sanno
1.30ché ne' peccati i' mi ritruovo ognora;
1.31come la passer solitaria in tetto
1.32di grazia e di virtù mi truovo netto.
1.33I mie' nimici, che sono i dimoni,
1.34di me si fanno beffe tutto il dìe;
1.35lodanmi e giuran co' lor testimoni
1.36mostrandomi i peccati e le resie
1.37però che lo vedevan per ragioni
1.38che 'l pan di cenere mangiavo, e sìe
1.39era il bromio col pianto mescolato,
1.40colle mie lagrime era temperato.
1.41La faccia tua <è> adirata, Signore,
1.42e la indegnazïon tua mi mostrasti;
1.43per lo peccato mio e per l'errore
1.44percosso in terra cader mi lasciasti;
1.45e passano i miei giorni con furore
1.46e non ho tanto tempo che mi basti:
1.47e come fien quasi son disseccato,
1.48quando egli è messo al sol, pel mio peccato.
1.49Ma tu in eterno sempre mai dimori
1.50e la memoria tua fie sempre mai;
1.51perché tu se' il Signore de' signori,
1.52levandoti, di noi aver potrai
1.53misericordia, benché i miei errori
1.54truovi, per questo non ci lascerai:
1.55della misericordia egli è venuto
1.56il tempo, adunque non puoi far rifiuto!
1.57Però che, Signor mio, tutti coloro
1.58che in nel nome tuo con te perranno
1.59misericordia tu arai di loro
1.60e ancora i tuoi servi li merranno;
1.61e temeran tutti il tuo concestoro,
1.62i re e quanti nel mondo saranno:
1.63l'anime che nel mondo tu hai create
1.64nella tua grolia saranno trovate.
1.65Tanto pietosamente riguardato
1.66i prieghi tutti delle umil persone,
1.67e mai non hai i pover dispregiato
1.68e hai essaldito ancor mia orazione.
1.69Scrivansi queste cose ch' i' ho parlato
1.70tutte in nüova generazïone,
1.71e il popolo il qual lì sarà creato
1.72lauderà te, Signor glorificato.
1.73E per questo ha riguardato il Signore
1.74dallo eccelso suo e giusto e santo,
1.75di cielo in terra, e per lo suo onore
1.76e per udir sol di coloro il pianto
1.77che infermati son da tal dolore;
1.78e della grazia tua darai lor tanto
1.79che iscioglierai tutti que' legati
1.80che nella carne son vivificati.
1.81Sì che liberamente sia annunziato
1.82la laude tua e 'l nome del Signore,
1.83e nella santa Chiesa rivelato
1.84e in Gerusalèm a tutte l'ore;
1.85molto popolo insieme congregato
1.86in una fede e in un solo amore,
1.87e tutti i reami, a te servire,
1.88Signor, che lo puo' fare a te venire.
1.89Rispose Iddio a me nella sua via
1.90della santa virtù sua grazïosa,
1.91della caduca corta vita mia
1.92mi manifesterà poi ogni cosa;
1.93però, Signore, una grazia vorria:
1.94non m'ammezzar la vita mia penosa;
1.95in generazïon generazione,
1.96negli anni tuo' eterni istar vorròne.
1.97E nel cominciamento tuo, Signore,
1.98la terra tutta quanta tu fundasti;
1.99l'opera di tua mano di valore
1.100furono i cieli, i quali tu formasti,
1.101i quai periran tutti con furore
1.102sì come i vestimenti vecchi e guasti:
1.103Signor, tu sarai quel che rimarrai
1.104e gli atti tuoi non mancheranno mai.
1.105E come copertoio saran mutati
1.106così so che nel mondo muteranno;
1.107e innanzi a questo tempo saran nati
1.108i figliuol de' tuo' servi a te verranno,
1.109e nel tuo regno saranno menati
1.110e quivi teco in eterno staranno:
1.111e così tutte lor generazione
1.112dirizzeranno a te loro intenzione.
1.113Or è finito questo salmo quinto,
1.114appresso al sesto seguitare io voglio;
1.115s' io non avessi così ben distinto
1.116ogni suo senso, forte me ne doglio;
1.117ché la gnoranza mia m'ha tanto cinto
1.118ch' i' ho fallito, sì come far soglio:
1.119il parlar chiuso e 'l mio grosso intelletto
1.120da chi più sa m'ammendi il mio difetto.
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