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1.1Io invoco e priego quello etterno Iddio,
1.2che creò i cieli e 'l mondo di nïente,
1.3che doni grazia allo 'ntelletto mio,
1.4ch' i' metta in rima tutto apertamente
1.5i sette salmi, i quali i' ho in desio
1.6che alcun frutto ne pigli la gente:
1.7perché si chiaman Penitenzïali,
1.8ché spengon tutti i peccati mortali.
1.9Era Davìt, profeta in gran valore,
1.10sostenendo tormenti e pene assai,
1.11per lo peccato suo e grande errore;
1.12non potendo portar cotanti guai,
1.13forte gridando, diceva: "Signore,
1.14nell'ira tua non mi riprenderai,
1.15nel furor tuo, Signor, ti vo' pregare
1.16non mi corregga e voglia perdonare.
1.17Signor, misericordia i' t'adimando:
1.18tu fusti sempre misericordioso;
1.19però ch'i' sono infermo e così stando
1.20non potre' sostener, Signor piatoso.
1.21L'ossa mie conturbate sono, e quando
1.22ti pare e piace, Signor grazïoso,
1.23mi sana, e fa che resti consolata
1.24l'anima mia, ch'è forte tribulata.
1.25E tu, Signor, al spirto mio converte,
1.26e sì rileverai l'anima mia;
1.27e fammi salvo fra le cose certe
1.28per tua misericordia e cortesia;
1.29ch'è nella morte molte gente isperte,
1.30che di te si racordan tuttavia;
1.31e in inferno, e' non t'è confessato,
1.32per divina giustizia egli è dannato.
1.33O Signor, s'io m'affatico nel pianto,
1.34laverò ogni notte il letto mio
1.35delle lacrime mie, ti dico, tanto
1.36che la lettiera ancor bagnerò io.
1.37Turbato dal furore è l'occhio, infranto
1.38mi veggo crescer sempre in ogni rio:
1.39e fra tutti i nimici miei invecchiato,
1.40mi truovo dall'aiuto abandonato.
1.41Partitevi da me, voi tutti quanti
1.42ch'adoperate sempre iniquitate;
1.43però che Dio, Signor di tutti i Santi,
1.44ha essaldita la mia volontate;
1.45e la mia voce intese e i miei pianti
1.46per sua benignità e caritate:
1.47e ha essaldito il pianto e l'orazione,
1.48perc'ha aùto di me compassïone.
1.49Tutti arrossischin, chi nel mondo stanno
1.50che vanno conturbati nel lor cuore
1.51quanti ne' secol de' secol saranno,
1.52tutti fien maladetti dal Signore.
1.53I miei nimici sempre mal faranno,
1.54la forza manchi loro e 'l mal colore:
1.55isvergognati fien velocemente
1.56in nel cospetto di tutta la gente.
1.57Finito è 'l primo salmo, e al secondo
1.58i' mi distenderò per seguitare:
1.59i' ho fallito, e già non lo nascondo,
1.60per ignoranza e non per altro affare.
1.61I' priego l'alto Iddio, Signor giocondo,
1.62che nel seguire i' possa migliorare,
1.63e che i nostri peccati ci perdoni,
1.64sì che siàn fuor delle man de' demoni.
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