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1.1Mossemi al primo sonno della notte
1.2un zelo dell'amor di quello Dio
1.3per cui tutte le cose son prodotte;
1.4sì che poi, risvegliato al pensier mio,
1.5immaginando finsi del divino
1.6Signor ch'a questo mondo fu sì pio.
1.7Di che vegghiai infino al matutino
1.8nel gran pensier dell'ignorante mente,
1.9e scrissi quel che dice il mio latino.
1.10Per non commettere inconvenïente,
1.11dirà sub brevità mia mente desta
1.12come ha compreso positivamente.
1.13Ma prima seguirò il buon salmista,
1.14e invocarò l'etterna Deïtate
1.15per cui la vera gloria ogni uom acquista;
1.16e quella Madre piena d'umiltate,
1.17che mi conceda grazia con memoria,
1.18ch'io sappi dir di sua Nativitate.
1.19Cominciaròe di Balaàm la storia,
1.20che nasceria di Jacòb una stella
1.21che fia sostegno alla nostra vittoria.
1.22E quella fu la Vergine pulzella,
1.23che partorì quel frutto beneditto
1.24che fe' nostra natura chiara e bella.
1.25In un presepio nacque, come è scritto,
1.26ch'è quando in Betelèm andò Joseppe
1.27che volse Ottavïan, se 'l vero è ditto.
1.28Non trovando oste allor, se 'l vero inceppe,
1.29posârsi lì fra il bove e l'asinello,
1.30che per virtù divina ognuno il seppe.
1.31Inginocchiârsi allor davanti ad ello;
1.32l'angelo apparse a' pastor senza mora,
1.33col verde ulivo in man, cantando quello:
1.34"Gloria in excelsis Deo!", ad ora ad ora.
1.35Poi disse: "Andate presto a quel fantino
1.36che trovarrete nella mangiatora.
1.37Quello è l'eterno santo Serafino!".
1.38Sì che, giunti al presepe, ivi trovâro
1.39quel che sentito avien per dir divino.
1.40A molti fu il suo nascere amaro,
1.41ché i sodomiti allora al primo tratto
1.42in quella notte tutti soffocâro;
1.43e 'l tempio della Pace fu disfatto,
1.44e la fontana, ch'era d'acqua viva,
1.45olio fondé la notte, come è tatto.
1.46Le vigne d'Ingedì tutte fioriva
1.47e balsamo fondêro in abondanza,
1.48come che Tolomeo ne dica e scriva.
1.49Tre soli poi ridutti in una stanza
1.50vidde Sibilla, e ciò significava
1.51la vera Trinità in una sustanza.
1.52E una stella sì s'appresentava
1.53a que' tre regi, in forma d'uno infante
1.54che una croce sopra il co portava.
1.55E disse: "Andate in Giudea prestamente,
1.56e trovarrete quel che aspettato
1.57avete, che nato è novellamente".
1.58Mostrò Sibilla nel cerchio dorato
1.59la Vergine col figlio di splendore,
1.60nel loco che Ara Celi è appellato,
1.61a quello Ottavïano imperadore;
1.62sì che poi rifiutò quel ch'era detto,
1.63veggendo quel di lui maggior Signore.
1.64E cose molte assai che già non metto
1.65apparsono in quell'or, significando
1.66la gran potenza del Signor perfetto.
1.67Ancora che la mia mente ignorando
1.68non può discerner tutte quelle cose
1.69che ordinate son, come né quando,
1.70perché mie voglie non stieno ozïose
1.71io ho pur detto di quel c'ho trovato,
1.72come che prima il libro mi propose.
1.73Sempre sia benedetto e ringraziato
1.74il nome di Colui che nacque al mondo
1.75per liberarci da malvagio stato;
1.76e sempre invoco il nome suo giocondo
1.77che ci conservi nella grazia p(r)ia,
1.78guardandoci dal loco sì profondo,
1.79sì che l'ultimo dì beato sia.
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