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1.1Perché, fuggendo il tempo, fuggon gli anni
1.2e nulla, altro che morte, certo avemo,
1.3odiato fine de' terresti affanni,
1.4pria che più m'avvicine al punto estremo,
1.5per vero essempio di chi amando more
1.6la pena che ho nel core
1.7delibero piangendo far palese.
1.8Io son stato finora quel cretese
1.9che più di settanta anni gli occhi chiuse,
1.10dormendo in le rinchiuse
1.11caverne a custodir le pecorelle:
1.12or parmi che le stelle
1.13vogliono resvegliarmi a pianti eterni,
1.14di che ogni desir convien ch'io sverni.
1.15Dico che il mio tacer sì lungamente
1.16stato non è perché ristasse mai
1.17viver come solea nel foco ardente;
1.18tacea per doglia e per vergogna assai
1.19del mio lungo parlar spenduto indarno,
1.20però che 'l Nilo e l'Arno
1.21volando ne portava il mio lamento.
1.22Ho sempre amato e amo, né mi pento
1.23aver Rachel servito senza merto,
1.24da poi cognosco certo
1.25non poter contradir al mio destino.
1.26Quel viso pellegrino
1.27mi tien ligato e tegnerami sempre,
1.28mentre che 'l cielo ogni elemento stempre.
1.29Questo confesso a ciò che sappia ognuno
1.30chi fia dell'aspra morte mia cagione
1.31e chi sempre m'ha fatto portar bruno;
1.32ma perché esser non credo il vecchio Esone
1.33che rinovò per l'arte di Medea,
1.34come vuol Citarea,
1.35convien dolermi del suo ingrato figlio.
1.36E se poi morte mi darà di piglio,
1.37passerò lieto, avendo disfocato
1.38il colpo che ho nel lato
1.39sinistro, ove si perde ogni mia spene.
1.40Oimè, ch'el mi convene
1.41per troppo affanno discoprir per tempo
1.42il mio secreto amar già tanto tempo!
1.43Di te mi doglio, cieco fanciulletto,
1.44tu che solo m'intendi e sai quanto io
1.45fui nel tuo regno sempre maledetto;
1.46ché avendo consumato il viver mio
1.47sotto la tua falsa ombra poi che nacqui,
1.48ognor tanto ti spiacqui
1.49che mai da te non ebbi altro che fummo.
1.50E tal senza dimora hai posto al summo,
1.51che sempre t'ha seguito falsamente;
1.52ond'io palesemente
1.53cognosco contro m'è tua voglia ria,
1.54perché iusto seria
1.55debito al mondo e al celeste sito
1.56meritar prima chi prima ha servito.
1.57Tu m'hai sempre pasciuto di parole,
1.58di gran profferte senza alcuna atesa,
1.59di languide rosete e di gran fole;
1.60e se con pianti e rime l'alma acesa
1.61volea sfocare e moverti a pietate,
1.62ognor più crudeltate
1.63in te trovai, sì che tacer disposi.
1.64Da indi in qua tenuto ho sempre ascosi
1.65i miei caldi desir standomi muto,
1.66tal che 'l vulgo ha creduto
1.67che visso sia senza il tuo fuoco antico.
1.68Però confesso e dico
1.69esser sempre arso e non m'aver giovato
1.70il mio lungo tacer né aver gridato!
1.71Ond'io, poi ch'io cognosco il mio destino,
1.72non perch'io speri volger tua durezza,
1.73né quel viso celeste, anzi divino,
1.74mi son deliberato con asprezza
1.75tornare a li usitati versi mei;
1.76e mentre amo costei,
1.77crescerà sempre di te <'l> lamentarmi.
1.78Ma ben ti prego, pria che pigli l'armi
1.79contra di te, ch'el ti piaccia pensare
1.80se 'l mio fidel amare
1.81merita pace o tregua e fa il tuo onore.
1.82Tu se' pur mio signore,
1.83e contra il voler mio di te mi doglio,
1.84ma forza mi costringe e non orgoglio.
1.85Deh, non voler a torto che più stenti,
1.86né ch'io discopra il mio celato ardore,
1.87ché ben è tempo omai che tu ti penti!
1.88E tu, cara compagna di quel core
1.89a me sempre nemico, acerbo e duro,
1.90piangendo ti scongiuro
1.91che tu ti degni darmi alcun soccorso.
1.92Digli come a te sola son ricorso
1.93per ultimo refugio di mia vita,
1.94e che, se non mi aita,
1.95morte de l'amor mio fia chiara prova.
1.96Deh, fa ch'ella si mova
1.97a debita mercé, ch'egli è ben ora,
1.98e non vogli soffrir che per lei mora!
1.99Ma se da te 'sta grazia non impetro,
1.100o che ella stia pur ferma a sì cruda opra,
1.101come fatto ha questi duri anni a retro,
1.102io prego Perseo che la testa scopra
1.103di Medusa ver lei, sassificando
1.104quegli occhi in cui sperando
1.105ho rinovato il dolor di Tereo.
1.106Fiagli egualmente ruvido Imeneo,
1.107qual fu nel fonte alla bella Salmace;
1.108né possa aver mai pace,
1.109finché non si dispone essermi pia!
1.110Ma come vuol si sia:
1.111compagna fida, a te mi raccomando,
1.112a ciò non viva e mora lacrimando.
1.113Canzon, tu sai la strada già <è> molti anni,
1.114sì che va in pace accorta e riverente
1.115e, dove sia più gente,
1.116dimostra quanto Amor mi è stato crudo;
1.117e se di pietà nudo
1.118fusse quel sacro aspetto al morir mio,
1.119prega che l'alma in ciel raccoglia Iddio!
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