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1.1Se mai con alto e prezïoso stile
1.2cantai dolce d'amore,
1.3d'una eccelsa bellezza e leggiadria,
1.4qui si convien mostrar altro valore
1.5a dir di questa immagine gentile,
1.6albergo d'onestà e cortesia.
1.7Qual poeta giamai, qual ermonia,
1.8trovarà penna a dir quanto che vale
1.9questa luce immortale,
1.10sola nel mondo fra le cose belle?
1.11Come il sol fra le stelle,
1.12così è fra noi lo specchio del suo viso,
1.13
1.14onde uscì il colpo e gli amorosi rai
1.15che mi percosse, ond'io non guarrò mai.
1.16Io guardo spesso il purpurëo fronte
1.17e l'aürëo crino,
1.18come chi guarda nuova maraviglia,
1.19e gli occhi che falcon mai pellegrino
1.20non mostrò tal, quando par che stramonte
1.21verso del cielo l'archeggiate ciglia.
1.22Fra candide vïole è la vermiglia:
1.23veggio le guance sue piene di rose,
1.24e le labbra vezzose
1.25d'ogni dolcezza e 'l naso camusetto,
1.26e ciascun dente eletto
1.27fra perle orïentali, e 'l mento e 'l collo:
1.28non so se mai Apollo
1.29simile fu quando pitito infante
1.30fu di splendore e di bellezze tante.
1.31Non so se mai Dïana o Citarea
1.32con le sue sacre ancille,
1.33quando a contemplar vanno per vaghezza,
1.34né faretrate ancor a mille a mille
1.35in la lor selva idea
1.36fossero a veder mai simil bellezza
1.37né mai fu, credo, tanta gentilezza
1.38nel ricco Dïoneo o 'l bello Arcita.
1.39Or qual cosa gradita
1.40fu mai al mondo simile over pare?
1.41Or chi vuol ben mirare
1.42venga a veder la luce del cor mio,
1.43ch'altro bene, altro Iddio
1.44altro tesor non voglio o altro stato,
1.45né paradiso, se mi fosse dato.
1.46Immaginando poi l'alte parole
1.47e 'l saggio portamento,
1.48senile essendo in giovenil etade,
1.49mai non nacque amator tanto contento
1.50d'ogni suo ben, quant'io del vivo sole
1.51donde nasce il costume e l'onestade,
1.52,
1.53sobrevità, piacevolezza e fede,
1.54e con virtù merzede,
1.55ordine, tempo e modo al bon volere:
1.56quinci nacque il piacere
1.57dentro al cor mio, che s'è poi fatto eterno
1.58tal che null'altro scerno,
1.59sì ch'ogni senso, spirto e quanto i' spero
1.60tutti passan per mezzo al suo pensiero.
1.61E benché nel principio alquanto fosse
1.62faticoso il cammino,
1.63con lagrime, con pianti e con sospire,
1.64o per grazia del cielo o per destino,
1.65ma più per sua virtù pur si commosse
1.66aver pietà del mio grave martìre.
1.67Così prevenne e temperò il disire
1.68cieco e leggier che regna fra gli amanti,
1.69e le lagrime e i pianti
1.70si convertîro in gioia e in allegrezza.
1.71Ahi, suprema dolcezza,
1.72felice gloria e benedetta spene!
1.73O fior d'ogni mio bene!
1.74Per quanta grazia nel tuo cor si stima,
1.75sia benedetto ov'io ti vidi prima!
1.76Pellegrina canzon d'amor, tu vai
1.77a tal che forse ancora
1.78ne mostrarà la via ch'al ciel ci invita.
1.79Tu dinanzi al mio sole a' piei adora,
1.80al qual null'altro s'empressò giamai,
1.81lume d'ogni virtù, stella gradita;
1.82e 'l core e la mia vita,
1.83l'anima, il corpo, il spirto e la persona
1.84e tutto me li dona,
1.85quanto a lui piace e che il suo cor disia,
1.86felicissimo servo ove ch'io sia.
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