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1.1Amor, s'i' porto scolorito 'l volto
1.2e gli occhi in terra, e vo sempre pensoso,
1.3quel gran foco noioso
1.4il fe', che m'accendesti dentro al core;
1.5e si' com'io son dentro doloroso
1.6mostrasse fuor e il duol ch'io ho raccolto,
1.7sarei tenuto stolto;
1.8così dupplicarei il mio dolore
1.9crescendo in più errore:
1.10ché per prieghi pietosi e per sospiri,
1.11per duolo o per martìri,
1.12i' non trovo pietade alcuna in terra
1.13dagli occhi che mi fanno tanta guerra.
1.14Caldo né gel né temperato tempo
1.15fe' mai mutar costei di tal disdegno;
1.16natura o arte o ingegno
1.17per me hanno perduta tutta prova;
1.18e io, che ho il cor mio già dato pegno,
1.19sommesso vo, pur aspettando tempo,
1.20e con dolor m'attempo.
1.21E la mia grave pena si ritrova
1.22più cocente e più nova,
1.23con più duro martìr, crudele e agro,
1.24che quel che Meleagro
1.25sostenne consumando a poco a poco,
1.26senza veder faville, fiamme o foco.
1.27Piacer nissuno, Amor, verso costei
1.28vale a me, quanto vale un solo sguardo:
1.29se luce almeno o dardo
1.30mai contentasse l'alma mia pensosa!
1.31Ma come lëonessa o lëopardo
1.32ne volge gli occhi belli, altieri e rei,
1.33quando mi volgo a lei,
1.34per strazïar mia vita dolorosa.
1.35E io, che non ho posa,
1.36sento quel gran martìr, quando rimembro,
1.37di quel che membro a membro
1.38fu lacerato per veder Dïana
1.39bagnarsi al bosco in mezzo una fontana.
1.40Ferro né sasso né duro diamante,
1.41a me, può stare incontra a tua saetta:
1.42e una giovinetta
1.43ha fatto già votar la tua faretra?
1.44Dunque per me da te che più s'aspetta?
1.45Perdute hai prove; e tutte volte quante
1.46vibri tuoi strali, tante
1.47a lei non feri, che tuo colpo arretra;
1.48credo, ben che di petra
1.49tu non pensavi che costei tornasse,
1.50tanto che lì tirasse
1.51lo stral, che fece a me qual fece a Nesso,
1.52quando fe' la vendetta di se stesso.
1.53Aspidi, basalischi, ogni altra fera
1.54hai fatta mansüeta col tuo arco,
1.55e me di varco in varco
1.56fai gir pensoso fuor d'ogni speranza;
1.57quanto più penso a ciò, più cresce 'l carco
1.58veggendo pur costei cruda e altera,
1.59la qual forse di cera
1.60esser pensavi per la sua sembianza.
1.61Con la saetta fera e con la lanza
1.62con la qual credo che ferisse Danne,
1.63per darmi più affanne,
1.64hai ferita costei, né hai pietade
1.65di me, che vivo in tanta crudeltade!
1.66Canzon, se vedi Amor dinanzi a gente,
1.67dillo sicuramente
1.68con chiaro volto e con aperta bocca
1.69che indarno l'arco scrocca
1.70e sua potenza verso me non giova,
1.71ché lasse l'arme, poi che perdé prova.
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