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1.1Le 'nfastidite labbra in ch'io già pose
1.2mille vaghe dolcezze, e quelle apersi
1.3sì come Citarea volse e serrai,
1.4con altri ingegni omai, con altri versi,
1.5mischiati con le lagrime angosciose,
1.6qui si convien che cantino i lor lai!
1.7O Furïe infernali, ov'io sperai
1.8già son molti anni alla mia debil vita,
1.9poi che grazia dal ciel più non aspetto,
1.10voi m'aiutate, e poi ch'alla partita
1.11de l'alma trista mia el corpo infetto
1.12sarà da voi accolta e seppellita.
1.13Con le tue chiome, Erito, ora m'aita,
1.14quale apparisti al doloroso Igneo;
1.15ma fa che alla finita
1.16venga per me con Cerbaro e Anteo!
1.17Sia maledetto il seme e chi 'l congiunse
1.18nel ventre diabolico ov'io giacqui
1.19difforme assai d'ogni virtute umana:
1.20o biastema di Dio con la qual nacqui,
1.21maledetto sia il dì che mi ci giunse
1.22come figura mostrüosa e strana!
1.23O vulva adulterata, orrida e vana,
1.24perché non ti serrasti sul dolore,
1.25sì che con teco insieme io fusse morto?
1.26Almen, da poi ch'uscito fui di fore,
1.27perché non fui io dismembrato o storto,
1.28e poi a' can dato a mangiare il core?
1.29Maledetta la luce e lo splendore
1.30che prima mai s'aggiunse agli occhi mei,
1.31e chi ne fu l'autore
1.32coi denti 'l teness'io come vorrei!
1.33Non fe' Tideo a vendicar sua onta
1.34qual, s'io potesse, i' sbranarei co' denti
1.35il tristo padre che mi pose in terra;
1.36per me fussero i cieli e i giorni spenti,
1.37la stella d'Orïon armata e gionta
1.38contra del sole, e tutto il mondo in guerra!
1.39Perché l'ira di Dio non si disserra
1.40senza misericordia in pianti e strida?
1.41E corra i fiumi impetüoso sangue;
1.42Furia nel volto suo venga, ch'uccida
1.43le radice dell'erbe, e venga un angue
1.44che col venen la terra apra e decida!
1.45O Babilonia avara, ove si grida
1.46oggi gli onor, gli stati e la salute,
1.47così di te si rida,
1.48come per te si strazia ogni virtute!
1.49Convertansi i dì miei in oscura nube,
1.50che non sian numerati in mese o anno,
1.51e sian le notte tenebrose in lutto,
1.52l'ore sian computate in mio affanno,
1.53e qual più fera addormentata cube
1.54si svegli omai a divorarmi tutto;
1.55poi che fuor di speranza io son condutto,
1.56contra di me sia il prossimo e l'amico,
1.57vinca come lion la parte avversa!
1.58Peggio Iddio non può farmi e più mendico,
1.59che perder l'alma trista ch'i' ho persa
1.60ed è in podesta al perfido inimico.
1.61Or fusse tosto almen che l'impudico
1.62corpo si separasse fra' mortali
1.63e l'anima ch'io dico
1.64portassin poi le Furïe infernali!
1.65Quivi Satàn coi dispietati artigli
1.66m'accogliarà fra tanti incliti viri,
1.67da poi che 'l corpo fia pasto di fera;
1.68quivi vedrò le lagrime e i sospiri,
1.69ma sarò fuor d'esti mondan perigli,
1.70ch'esser non potrò peggio a quel ch'io era;
1.71quivi sarò fra Tantalo e Megera,
1.72poi verranno i Centauri a devorarmi,
1.73talché di Capaneo portarò invidia.
1.74Molte fïate ancor farmi e disfarmi
1.75io mi vedrò e roder per accidia,
1.76graffi e serpenti fieno a confortarmi,
1.77folgore e fiamme fieno a 'ncenerarmi:
1.78la maggior pena e 'l più crudele stento,
1.79tutto vo' comportarmi
1.80pur che di questa vita io fusse spento!
1.81Non si rallegra il cavator del campo,
1.82che con la zappa sua trova il tesoro,
1.83qual io farei a ritrovar l'avello;
1.84però ch'è troppo singular ristoro,
1.85chi de' morire e non vi vede scampo,
1.86di venir tosto a l'ultimo flagello;
1.87ché più di mille morti il dì fa quello
1.88che giudicato a morte, infino all'ora
1.89la quale ad ogni passïone è fine.
1.90Questo è quel che mi strazia e che m'accora,
1.91poi che per legge superne e divine
1.92l'anima è del dimonio, e 'l corpo ancora.
1.93Vorrei, poi ch'io men veggio esser di fora,
1.94con quanti mai ne piobber fitto al centro
1.95e chi più 'l cielo adora
1.96fusse con meco rüinato dentro!
1.97Canzon, tu cercarai Cariddi e Silla,
1.98dove bùffaro mugghia in fra le sarte
1.99e apre il mar terribili procelle;
1.100poi cerca Mongibello in quella parte
1.101dove più falde orribili sfavilla;
1.102poi te ne va fra le maligne stelle.
1.103Con le più disperate e tapinelle
1.104anime parlarai: piange e suspira
1.105e di' che tosto me ne vengo ad elle,
1.106però che Dio m'è contra e 'l mondo in ira!
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