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XXXVII

Rime

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1.1Lassi, piangiamo, oimè! ché l'empia Morte
1.2n'ha crudelmente svelta una più santa,
1.3una più amica, una più dolce pianta
1.4che mai nascesse, ahi nostra trista sorte!
2.1Ahi! del ciel dure leggi, inique e torte
2.2per cui sì verde in sul fiorir si schianta
2.3sì gentil ramo; e ben preda altra e tanta
2.4non rest'all'ore sì fugaci e corte.
3.1Or poi che 'l nostro secretario antico
3.2in cielo ha l'alma e le membra sotterra,
3.3Morte, io non temo più le tue fere arme.
4.1Per costui m'era 'l viver fatto amico,
4.2per costui sol temeo l'aspra tua guerra;
4.3or che tolto me l'hai, che puo' tu farme?
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