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I SANTI

Poesie

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1.1L'inno leviamo a Dio. Di Santo in Santo
1.2salga il pensier, come di cima in cima,
1.3lieto volando, e si riposi in Lui.
1.4Qual di mille splendor' conserta luce,
1.5qual di mille ghirlande aura diffusa,
1.6son le virtù de' Santi. Or chi m'aiuta
1.7nell'anima raccôr tanta bellezza?
2.1Vieni, invocata, e le celesti altezze
2.2rischiari il tuo candor, dolce Maria.
2.3Ogni color di bene ha posto Iddio
2.4nel tuo candor. Le bianche ali e vermiglie
2.5muovono in quella luce alme leggiadre.
2.6«Salvete, o fior de' martiri, che, al primo
2.7aprir del dì, regale ira disperse
2.8come turbine fa rose nascenti».
2.9Cara la voce di Gesù che disse:
2.10«lasciate i pargoletti a me venire».
2.11E belli i vostri passi e benedette
2.12le frondi vostre, o Calasanzio, o Neri,
2.13e quanta in molte etadi, in molte genti
2.14nell'amor di Gesù prole vi nacque.
3.1Sacra cura i fanciulli. E come allora
3.2che per l'ombre de' boschi e della notte
3.3trafugavi, Giuseppe, in vêr l'Egitto
3.4con la Vergine cara il Figlio Iddio,
3.5trepidando di tema e di pietate
3.6e d'umil gioia e di speranza mesta,
3.7e pregavi il Signor che te facesse
3.8degno custode al venerato pegno;
3.9così siam noi, Giuseppe: e in ogni voce
3.10di bambinello udiam Gesù, che chiede
3.11e promette pietà. Con noi pregate,
3.12donne che foste madri, e sante or siete,
3.13che sui figliuoli, o periglianti o morti
3.14o ingrati a Dio, spargeste e preci e pianto:
3.15pe' nostri figli orate. Italia al vostro,
3.16o pie, materno amor si raccomanda.
3.17In mezzo a noi scendete, e a' cari nostri
3.18istillate nel cor sante parole;
3.19e il ciel sia con la terra una famiglia.
4.1O tempi primi! Oh gioventù del mondo,
4.2quando fra terra e ciel venìa più lieve,
4.3più rilucente un velo, e le foreste
4.4vergini ancor nell'alito di Dio;
4.5piena d'arcane vision la notte,
4.6piene di sacri mormorii le fonti,
4.7e il dolor di fatidiche speranze.
5.1È sublime il dolor nella speranza.
5.2Come il Battista della madre in seno,
5.3tale esultava a' Patriarchi in cuore
5.4la viva fé de' secoli venturi.
6.1Forti gioie, Signor, gioie pensose
6.2spira ne' figli tuoi. Risplenda in alto
6.3l'esempio vostro a noi, Vergini Sante,
6.4che di sangue e d'amor deste martiro.
6.5Né ferro o fiamma che divelse ed arse
6.6gli occhi possenti e il dolce viso e il seno,
6.7né di calunnia attossicati dardi,
6.8né di lusinga insidie allettatrici
6.9sciolser l'affetto che a Gesù v'unìa;
6.10e, amate membra del suo corpo divo,
6.11a lui tornaste. Il freddo mondo ingrato,
6.12che macchiate e dimentiche v'avrìa,
6.13v'adora il mondo e v'erge altari e templi,
6.14e a città molte e a genti è il nome vostro
6.15festa e tutela. E mentre a voi ripensa
6.16dell'artigian la poveretta moglie
6.17e prega a' vostri altar', più bei sembianti
6.18e più puri vestì la pargoletta
6.19ch'or le fiorisce il talamo pudico.
7.1Ma non tutte, o Signor (consiglio arcano),
7.2fûr l'elette del cielo abitatrici
7.3inesperte di colpa. E come in alto
7.4nuvola ascende e dall'opaco grembo
7.5acque distilla che dan vita ai fiori;
7.6così da' falli e dal pentir de' Santi
7.7alle languenti usciva anime umane
7.8refrigerio e conforto. A voi che il mondo
7.9punì di gioie amare e ambiti affanni;
7.10e combatteste, e non servil paura
7.11ma vergogna gentil vi volse a Dio;
7.12e pregando vinceste; alme felici,
7.13pietà di noi: che confessiamo a Dio,
7.14alla Vergine madre, agli ascendenti
7.15angelici candori, e, Santi, a voi
7.16grande la colpa nostra. E tu che tanto
7.17di concetti, Agostino, e di desii
7.18cammin coll'infiammata alma corresti,
7.19prega dal ciel con noi. Quanti il costume
7.20di studi ornaste, onde la fé splendea
7.21come profondo ciel fitto di stelle;
7.22pregate: e a quanti la parola amante
7.23(come dal verde di romita cima
7.24ampio fiume) abbondò pura e sonante,
7.25che ad alto ver giungeste alta bellezza.
8.1Non è nemico di gentil bellezza,
8.2Cristo, il tuo vero. E qual per l'aere immenso
8.3di gracile uccellin vola la voce;
8.4tal varca i cieli, e in armonia temprato
8.5sale al Signor, Cecilia, il tuo sospiro.
9.1Alla dolce aura de' tuoi detti santi
9.2corser, Gesù, le donne; e i tuoi misteri
9.3tu gli versasti in cor, quasi possente
9.4liquore in sottil vetro. Oh benedetto
9.5Padre e Signor del ciel, che queste cose
9.6a' parvoli riveli, ai dotti ascondi!
10.1Da che scuola, o Profeti, aveste il canto
10.2ch'alto su tutti i secoli si stende
10.3siccome il cielo? Di Neron la corte
10.4forse t'apprese, o pescator mendico,
10.5quella parola in cui rivisse il mondo?
10.6Oh campi, oh poggi, oh schiette acque correnti,
10.7in voi ci parla Iddio. Da voi, maestre,
10.8Spiridion tra le odorate valli
10.9di Cipro sua pastor, sentì la mente
10.10alle divine cose illuminarsi.
10.11A un popol di romiti entrava in cuore
10.12la vostra ebbrezza; ed esultò ripiena
10.13la solitudin pia d'angeli e d'inni.
11.1E nel deserto in pria spiegar vi piacque
11.2ampie le vostre tende, o Patriarchi
11.3d'Italia mia, che di Gesù la sposa
11.4d'ùmil coraggio e libere fatiche,
11.5Benedetto e Francesco, incoronaste.
12.1Giorni men tetri alla gemente sposa
12.2orate: e voi che la esaltaste arditi
12.3col testimonio della morte sacra,
12.4martiri, orate. Ascenderanno in gloria,
12.5e salirem con essi; e lì men grande
12.6il re sarà del servo: e ad uno ad uno
12.7conoscerem que' forti a cui fu bello
12.8donar senz'ira per la patria il sangue,
12.9puri d'orgoglio il cuor. Crescon feraci
12.10in ogni terra del martìr le palme,
12.11e in ogni età. Nepomucèno, il sai,
12.12che all'importuno re sdegnasti i sacri
12.13tradir segreti del femmineo petto:
12.14Ambrogio il sa, che l'omicida Augusto
12.15discacciò dalla Chiesa, e qui, dicea,
12.16mare, l'insano fiotto infrangerai.
12.17Quante, o Signor, dolcezze a' tuoi diletti
12.18vennero, e quanti, dacché 'l mondo nacque,
12.19sorser da cuore umano atti d'amore,
12.20sapremo in te. Di ciascun fiore ogni aura,
12.21e di ciascun ruscel godremo ogni onda,
12.22i rai distinti di ciascuna stella.
13.1Credo al consorzio de' tuoi Santi, o Dio;
13.2sento lo spirto lor correrci intorno
13.3com'aria viva, e palpitarci in cuore:
13.4ché ne' fior' nostri è il sangue loro e il pianto.
13.5Ma voi pur, che ne' secoli venturi
13.6con amor lungo educherete, o Giusti,
13.7l'arbore sacra de' gentili affetti,
13.8ringrazio e invoco. L'avvenir ci giovi:
13.9e alcuna a noi ne venga aura, siccome
13.10a' naviganti vien, di terre ignote
13.11nunzio, uccel pellegrino o fior nuotante.
14.1Il prego udite, al senso nostro ignoti
14.2Angeli santi, Potestà sovrane,
14.3vite d'amor, che l'universo empiete,
14.4come la luce il cielo. Al vostro echeggi
14.5l'inno terreno; e a questo umìl pianeta
14.6guardate pii; ché in questo umìl pianeta
14.7discese Gabriel, pianse Maria.
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