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A UN MAESTRO

Poesie

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1.1Ben ti provvide il Ciel, quando al tuo core
1.2commise il fior de' giovanetti ingegni.
1.3Dell'intatta natura il sacro germe
1.4lì vagheggiar t'è dato. A te la bella
1.5primavera dell'uom si raccomanda.
1.6Di quel Bello l'idea, che il senso affina,
1.7bean dal tuo labbro. In lor sereni e caldi
1.8volgi i rai dell'esempio; e, come scerni
1.9spuntar la gemma del primiero affetto
1.10sui rami tenerelli, amor v'innesta,
1.11quell'alto amor che della mente è figlio.
1.12Tempo verrà che de' felici rami
1.13l'albero adulto alle già bianche tempie
1.14e al cener tuo prepari ombra e ghirlande.
1.15E tu, nell'ora che il tuo sol declina,
1.16sentirai nel rinchiuso orto del cuore
1.17piovere un'ineffabile dolcezza,
1.18né saprai dir perché ti venga o donde.
1.19Quel sarà l'Angel tuo, che a te 'l pensiero
1.20recherà degli eletti, in cui rivivi.
2.1Or fa che in te, primier, profondo alligni
2.2de' forti sensi il delicato germe,
2.3e mite al sol di verità maturi.
2.4L'alata fantasia, la salda mente,
2.5e l'arte e il caso in armonia contempra.
2.6A te notturna luce, a te diurna
2.7il libro ch'è del Ciel messaggio in terra:
2.8quivi al fuoco del cor l'ingegno affina.
2.9E, come pellegrin che, per deserti
2.10lunghi inviando l'occhio irrequieto,
2.11se luogo allegro di fresch'ombre e d'acque
2.12visto gli vien, s'adagia e si rinfranca;
2.13tal, pe' dolenti secoli scorrendo,
2.14de' Grandi pochi alle vestigia sparse
2.15férmati, e n'abbia il tuo cammin conforto.
3.1Al futuro edifizio, onde tua mente
3.2formò l'alto modello, ardue colonne
3.3e profondi metalli e gemme ardenti
3.4raccogli, intaglia, appura. In sul passato
3.5dell'avvenir la mole ha fondamento.
4.1Oh se possente meditar solingo,
4.2e lavor diuturno, e intégra vita,
4.3e incessante pregar, dal Ciel t'impetri
4.4poche, ma pregne di fecondi veri
4.5splendide carte, in cui l'età lontane
4.6bacin segnata del tuo cor la stampa,
4.7e ogni anima gentil senta il tuo spirto
4.8in sé trasfuso, e a pianger teco impari;
4.9te beato in fra mille! Allor potrai
4.10volgere al mondo, che da lunge amasti,
4.11sereno il guardo, e dir morendo: io vissi.
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