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1.1Un popolo i mari passò,
1.2austera una razza creò,
1.3rampollo divelto dal sen
1.4materno, che in forte terren
1.5i rami nel libero va
1.6spandendo, e gran selva si fa.
1.7Fanciulla non rise o vagì,
1.8di vergine amor non gioì;
1.9ma crebbe possente a raccor
1.10adulte le gioie e i dolor'.
1.11Gettossi bramosa sui ben'
1.12che crescon dal fango terren,
1.13feroce con lor s'abbracciò,
1.14e quasi d'amor palpitò.
1.15L'immenso de' campi ondeggiar,
1.16le immense pianure de' mar',
1.17de' fiumi il profondo muggir,
1.18de' boschi il sublime stormir,
1.19ridusse in venale valor:
1.20e l'uomo (tremendo tesor)
1.21al tasto e al color giudicò;
1.22gli spirti al mercato comprò:
1.23la morte ai Selvaggi vendé,
1.24e il vizio, più dura dei re.
1.25Ahi popol mercante ed artier,
1.26briaco di grossi pensier,
1.27la razza, tuo spregio e terror,
1.28segnata d'infame color,
1.29un dì sulla tua libertà,
1.30qual grandine grossa, cadrà.
1.31Deh rompi la nebbia il cui vel
1.32ti toglie i sereni del ciel.
1.33Colui che tu chiami Signor,
1.34fu semplice e mite di cuor.
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