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ALLA DALMAZIA

Poesie

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1.1Spregio o pietate alle superbe genti,
1.2o poveretta mia, suona il tuo nome.
1.3Siccome il braccio che, da corpo vivo,
1.4mezzo reciso, dolorosa noia
1.5spenzola, in te così la vita altrui
1.6scarsa, o Dalmazia, e con dolor s'infonde
1.7Serbica e Turca, ed Itala e Francese,
1.8né ben d'altrui né tua ben fosti mai:
1.9patria viva non ha chi di te nacque.
1.10Ma se non mente al mio doglioso affetto
1.11il ciel sereno, e negli aperti venti
1.12libero il cedro, e l'odorata neve
1.13dei mandorli affrettanti primavera;
1.14vedrai, sincera mia, stagion più lieta.
1.15Vedrai gl'ignudi poggi rivestirsi
1.16d'irrigua selva e di feconde nubi:
1.17selva nuotante i porti; e nube ratta
1.18(respir di barche nella foga ansanti)
1.19nel puro aere gettar nera favilla.
1.20Siccome uccel che in lieta ombra di verde,
1.21dopo lungo volar, cala e riposa;
1.22tal, da Borea moventi o dall'Occaso,
1.23volte alla calda luce d'Oriente,
1.24sosta faranno a te navi e pensieri.
1.25Né più tra 'l monte e il mar povero lembo
1.26di terra e poche ignude isole sparte,
1.27o patria mia, sarai; ma la rinata
1.28Serbia (guerriera mano, e mite spirto),
1.29e quanti capi, all'italo sorriso
1.30nati, impaluda l'ottoman letargo,
1.31teco una vita ed un voler faranno,
1.32e darann'entro alle tue vene stanche
1.33vigor novello. E tu, porgendo fida
1.34la destra a Italia, ad Ellade la manca,
1.35in sacre le unirai danze ed amplessi.
1.36Forse che in te degl'inimici orgogli
1.37svestan la mente e l'Unghero e il Germano,
1.38ed a' petti ove il sol mesce più caldo
1.39sangue ed amor, si sentano fratelli.
1.40Ché in te, seconda Italia, Iddio compose,
1.41Serbica stirpe, delle umane forme
1.42e degli affetti le diverse tempre,
1.43e mise in armonia gl'impeti e il senno:
1.44lingua ti diè di giovanili ardiri
1.45che in quante Europa suoni, orma maggiore
1.46tien delle forti età quand'era il mondo
1.47bambino al dubbio, e nell'amor gigante.
2.1Soffri gli spregi e la miseria, e spera,
2.2o poveretta mia. Mal nota sei,
2.3ma la dimessa tua fronte non cinge
2.4ladra ricchezza immonda, o gloria infame.
2.5Nel volger dell'età sarai più grande,
2.6ma più matura a' gran dolor' sarai.
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