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A GIUSEPPE MULTEDO

Poesie

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1.1Te, come donna sconosciuta ancora,
1.2che la voce e l'andar suo c'innamora,
1.3o Corsica, pensai con lieto amor.
2.1Quando vidi spuntar le Sanguinare,
2.2figlie gemelle tue, cui bacia il mare,
2.3e Aprile il capo e il lembo orna di fior',
3.1parvemi quasi di finir l'esiglio:
3.2Italia! Italia! dissi: ogni tuo figlio
3.3stimai fratello, e gli tendea la man.
4.1Ma freddi o schivi i più de' tuoi vedea
4.2d'Italia al nome: e il cor mi si facea
4.3come d'amante ch'ha sperato invan.
5.1Gli è ver ch'italo ferro il piè ti strinse;
5.2che Genova tiranna a te s'avvinse,
5.3s'avvinse a te come serpente suol,
6.1che, vecchio e stanco, all'ali s'aggroviglia
6.2d'aquila giovanetta: ella gli artiglia
6.3le squammee spire, e morde, e tenta il vol.
7.1Ma se del tuo nemico a te diletta
7.2l'acre dolor, compiuta è la vendetta:
7.3dalle tue rupi il torrido soffiò
8.1vento, che di lontane onde l'altera
8.2regina un tempo, ligure bandiera
8.3con la spezzata antenna in mar lanciò.
9.1Itala terra sei. Nell'accorata
9.2delle tue donne funeral ballata
9.3spirano i suoni che il mio Dante amò.
10.1Ai pingui colli dell'Euganeo suolo,
10.2alle balze del ripido Niolo
10.3l'alber medesmo i suoi germi fidò.
11.1Ebbe anch'Italia antichi i suoi tiranni
11.2li prese e ruppe; e, di famosi affanni,
11.3per agognate vie, bella salì.
12.1E d'Amalfi a Milan, d'Adria a Tortona
12.2fitte, siccome i pini in Vizzavona,
12.3città pugnaci pullulâro un dì;
13.1città, di re terror, donne di regni;
13.2e volâro e posâr' gl'itali ingegni,
13.3delle terre e dell'onde imperator'.
14.1Quell'odio che i tuoi figli, Isola forte,
14.2consuma, e ad uno ad un li getta a morte,
14.3provincie intere divorava allor.
15.1Non dalla macchia a notte o a dubbia mane,
15.2in pien meriggio, al suon delle campane,
15.3dagli alti merli e sull'aperto pian
16.1si ferivano a mille; infin che, altero
16.2de' falli nostri, il vigile straniero,
16.3venne e legò le parricide man.
17.1L'odio, miseri noi, l'odio ci ha sfatti:
17.2alla febbre de' rabidi misfatti
17.3il letargo seguì de' turpi amor.
18.1Scuola ti sia l'esempio: e dona a noi
18.2memore pianto. Né scordarti puoi
18.3ch'italo sangue a te batte nel cuor.
19.1Sempre Italia sarai. Sento venire
19.2di versi un'armonia, ch'al mio partire
19.3fra i poggi e l'acque di Bastia volò.
20.1Puro così d'Arquà sulle pendici,
20.2così de' cedri tuoi nelle felici
20.3aure, Benaco, l'usignuol cantò.
21.1Segui a più alta via, dolce poeta:
21.2ne' tuoi fratelli generosa e queta
21.3spira col canto un'armonia d'amor.
22.1Me di nuovi dolor' lieto desio
22.2altrove chiama. Austera Isola, addio:
22.3non obbliare il profugo cantor.
23.1Sai di che schietto amor, primo, t'amai;
23.2con che libera gioia ringraziai
23.3de' tuoi mari e de' cieli il bel seren:
24.1e udii le oranti vespertine squille
24.2di poggio in poggio, e le sospese ville
24.3vidi, o posate alla convalle in sen;
25.1e del nembo fuggii nelle tue grotte
25.2lo scroscio; e corse giù per vie trarotte
25.3o su tremuli ponti agile il piè.
26.1E côlsi la volante poesia
26.2di bocca alle tue donne: e l'armonia
26.3di lor canzoni ne verrà con me,
27.1grato dono all'Italia. Intesi il pianto,
27.2forte e simile a modulato canto,
27.3della sorella ch'alle Assise invan
28.1chiedea vendetta del fratel tradito:
28.2visitai dentro al carcere il bandito,
28.3strinsi, confesso, la macchiata man.
29.1E quando al fin de' miei pensati guai
29.2vicino essere credea, raccomandai
29.3potesser le ignorate ossa posar
30.1al Borgo, là dov'Ombre armate intorno
30.2ai ben difesi tetti errano, e il corno
30.3paion, che a guerra inciti, ansie bramar.
31.1Ombre italiche siete. E spesso a sera
31.2per la bruna onda mute in lunga schiera
31.3cercar vi vidi con materno amor
32.1d'Italia i liti. Nel natìo soggiorno
32.2tornate, o benedette: avrete un giorno
32.3grande d'affetti e di preghiere onor.
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