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CXLIX. LE GRAZIE RIFORMATE. PER L'ALBO DELLE AMABILISSIME FANCIULLE ISABELLA ED EMILIA LONDONIO.

Le poesie liriche

PoeTree.it

1.1Ier l'altro Citeréa
1.2Alle Grazie dicea.
1.3— Mie carissime ancelle,
1.4Siete, è vero, ancor belle,
1.5Ma un po' vecchie. E da poi
1.6Che i romantici vati
1.7Si fan beffe di voi
1.8E di quanti beati
1.9Creò l'alto pensiero
1.10Del santo padre Omero,
1.11Ogni vostro bel vezzo
1.12È caduto di prezzo.
1.13Ed a ragion; chè fatto
1.14S'è di voi da' poeti
1.15Sempre pazzi e indiscreti
1.16Un consumo sì matto
1.17Che onta vostra espressa,
1.18Che n'arrossisco io stessa.
1.19Or, vizze e lungi tanto
1.20Da quel che foste accanto
1.21Al vecchio Anacronte,
1.22Che vi riman? la fronte
1.23Abbassar per prudenza,
1.24E in santa pazienza
1.25Servire alla tolette
1.26Delle grinze civette.
1.27Quindi, il soffrite in pace,
1.28Giubilarvi mi piace,
1.29E la corte d'Amore
1.30Riformar con novelle
1.31Elette damigelle
1.32In cui degli anni il fiore
1.33Spieghi le pompe sue:
1.34E me ne bastan due. —
1.35Ciò detto a pena, in meno
1.36Che non guizza il baleno,
1.37Giù dalla terza stella
1.38Si calò con baldanza
1.39Nella segreta stanza
1.40D'Emilia e d'Isabella:
1.41E in note affettuose
1.42La cagion del venire,
1.43Senza star altro a dire,
1.44Alle fanciulle espose.
1.45Vano disegno! Il nume
1.46D'ogni gentil costume,
1.47La divina Aretèa,
1.48Già fatte sue le avea.
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