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CX. IN MORTE DEL MILITARE ROISE DELLA SOCIETÀ DEI FRANCHI MURATORI.

Le poesie liriche

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1.1Sprezza l'invidia: ascendi,
1.2Vate, il mio carro portator del grande
1.3Cigno di Dirce per la polve elèa.
1.4Vieni; e securo tendi
1.5L'arco teban, che riverita spande
1.6La memoria de' forti e la ricrea. —
1.7Posto ancor non avea
1.8Fine all'invito l'eliconia diva,
1.9Ch'alto io già premo il divin cocchio: ed ella
1.10Gl'immortali corsieri in su la riva
1.11D'Alfeo pasciuti per lo ciel flagella.
1.12Dell'atri nubi il seno
1.13Squarcian le rote impetuose, il tuono
1.14Svegliasi e rugge; il lampo mi combatte
1.15Le pupille: e sereno
1.16Il cor nel petto mi fiammeggia al suono
1.17Delle tempeste. Come vento ratte
1.18Sotto le piante intatte
1.19Fuggon cittadi e regni. Inclito campo
1.20D'Eylau, già scendo lodator de' tuoi
1.21Vanti, e poi bacio di rispetto io stampo
1.22Su l'umil tomba de' quei spenti eroi.
1.23Qui pugnava tremenda
1.24Contro il valor la rabbia, e in vorticoso
1.25Turbo le nevi congiurate e i venti:
1.26Qui fe palude orrenda
1.27Misto il barbaro sangue al generoso:
1.28E col fragor de' bellici tormenti
1.29Si confondean ruggenti
1.30Le bufère. Ma invitta, ovunque cada
1.31L'ira de' nembi e il runico furore,
1.32Del gran guerriero combattea la spada,
1.33E più securo d'ogni spada il core.
1.34Quale nel suo disdegno
1.35Alza Giove lo scettro; e la divina
1.36Folgor s'infiamma, e tuona, e parte, e strugge
1.37Tal del mio sire è il segno,
1.38Tal del suo brando il lampo e la ruina.
1.39Cade lo Scita fulminato, e mugge
1.40Nella caduta; o fugge
1.41Precipitoso. Orribile mistura
1.42Fan riversati nella bianca valle
1.43Corpi carri destrieri; e la paura
1.44Sferza ululando le fuggenti spalle.
1.45O delle forti imprese
1.46Genio custode, lo stil prendi e scrivi
1.47De' prodi il nome, che sul sacro letto
1.48D'onor morte distese;
1.49Scrivi li cento che trafitti in rivi
1.50D'ostil sangue calcâr di mille il petto:
1.51Nè ardir porgea lo stretto.
1.52E tu pur cadi tra' famosi, o figlio
1.53Dell'insubre oriente: e te caduto
1.54Pianse il mistico sol, pianse ogni ciglio;
1.55E del gran tempio il lavorìo fu muto.
1.56Ma de' tuoi fatti altera
1.57Già vien la gloria, che il fraterno pianto
1.58Terge: alle auguste canopèe colonne
1.59Già torna la primiera
1.60Luce, e in lieto si cangia arcano canto
1.61L'inno lugùbre della tua Sionne.
1.62Godi, o fratel. Le donne
1.63Del sacrato Elicon veglian la cura
1.64Del lauro asperso del tuo sangue: e vive
1.65Eterno il lauro, che l'eterna e pura
1.66Onda educò delle castalie rive.
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