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XCVI. INNO. CANTATO AL TEATRO DELLA SCALA IN MILANO IL 21 GENNAIO 1799 ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI LUIGI XVI.

Le poesie liriche

PoeTree.it

1.1Re superbi, tremate, scendete;
1.2Il più grande dei troni crollò.
1.3Lo percosse co' fulmini invitti
1.4Libertate, primiero de' dritti:
1.5Lo percosse del vile Capeto
1.6Lo spergiuro, che il cielo stancò.
1.7Re superbi, l'estremo decreto
1.8Per voi l'ira del cielo segnò.
1.9Tingi il dito in quel sangue spietato,
1.10Francia, tolta alle indegne catene,
1.11Egli è sangue alle vene succhiato
1.12De' tuoi figli, che il crudo tradì.
1.13Cittadini che all'armi volate,
1.14In quel sangue le spade bagnate:
1.15La vittoria ne' bellici affanni
1.16Sta sul brando che i regi ferì.
1.17Giù del trono, crudeli tiranni:
1.18Il servaggio del mondo finì.
1.19Oh soave dell'alme sospiro,
1.20Libertà, che del cielo sei figlia!
1.21Compi alfine l'antico desiro
1.22Della terra, che tutta è per te.
1.23Ma tua pianta radice non pone
1.24Che fra' brani d'infrante corone;
1.25Nè si pasce di mute rugiade,
1.26Ma di nembi e del sangue dei re.
1.27Re superbi, già trema già cade
1.28Il poter che il delitto vi diè.
1.29Dalla foce — del Reno veloce
1.30Fino all'onda che Scilla divide
1.31Già tua luce all'Europa sorride;
1.32Già l'Italia dal sonno destò:
1.33E sull'Alpi lo spettro di Brenno
1.34Fiero esulta; — ed insulta col cenno
1.35Un ramingo che il regno ha perduto,
1.36Perchè ingrato e spergiuro regnò.
1.37Re spergiuro, ogni labbro fu muto
1.38Sul tuo fato, nè cuor sospirò.
1.39Chi è quel vile che vinto s'invola
1.40Via per l'onda — che l'Etna circonda?
1.41Versa, o monte, dall'arsa tua gola
1.42Tuoni e fiamme, onde l'empio punir.
1.43Su le regie sue bende profane
1.44Fremon d'ira già l'ombre romane;
1.45E di Bruto il pugnale già nudo
1.46Gli è sul petto, già chiede ferir.
1.47Re insolente, re stolto, re crudo,
1.48Di tal ferro non merti morir.
1.49Oh soave dell'alme sospiro,
1.50Libertà, che del cielo sei figlia!
1.51Fin del Nilo le sponde sentiro
1.52Di tua luce la dolce virtù;
1.53Di tua luce ancor essa s'infoca
1.54Stanca l'Asia di ceppi; ed invoca
1.55Bonaparte, il maggior de' mortali,
1.56Che geloso fa Giove lassù.
1.57Bonaparte ha nel cielo i rivali,
1.58Perchè averli non puote quaggiù.
1.59Lo splendor delle franche bandiere
1.60Gli occhi all'Indo da lungi percote;
1.61Che si scuote, — e sull'ali leggiere
1.62Lor dirige segreto un sospir:
1.63Ma del Cafro su l'ultimo lito
1.64L'Anglo atterra lo sguardo smarrito;
1.65Che dell'oro sua forza, già vede
1.66La gran fonte al suo piede — finir.
1.67Traditore! — nel mezzo del core
1.68Finalmente — si sente ferir.
1.69Punitrice de' regii delitti,
1.70Libertate, primiero de' dritti;
1.71Gli astri sono il tuo trono, — e la terra
1.72Lo sgabello del santo tuo piè:
1.73Ma tua pianta radice non pone
1.74Che fra' brani d'infrante corone;
1.75Nè si pasce di mute rugiade,
1.76Ma di nembi e del sangue dei re.
1.77Re superbi, già trema già cade
1.78Il poter che il delitto vi diè.
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