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XCIV. NELLA RASSEGNA DI 60 USSARI CISALPINI. 23 febbraio 1798.

Le poesie liriche

PoeTree.it

1.1Non fragor di molli carmi
1.2E di fervidi bicchieri
1.3Ma lo strepito dell'armi
1.4E di cantici guerrieri
1.5Lusingar può l'alme e i petti
1.6Di gagliardi giovinetti.
1.7Via le tazze, via la spuma
1.8De' Falerni inghirlandati:
1.9Solo al vento ed alla bruma
1.10Cresce il lauro de' soldati;
1.11Nè l'irriga nè il nutrica
1.12Che il sudore e la fatica.
1.13Pur talvolta ancor Lièo
1.14Al valor fa dolci inviti:
1.15Cenea sallo, il sa Teséo
1.16Fra le mense de' Lapiti,
1.17Quando nacque ria tenzone
1.18Per la nuora d'Issione.
1.19Quei la bella Ippodamìa,
1.20Voi la patria difendete.
1.21Questo il premio, questa sia
1.22La beltà che salva avrete.
1.23Di Centauri anch'ella è stretta,
1.24Che minacciano vendetta;
1.25Di Centauri all'Istro nati,
1.26Che far tentano rapina,
1.27D'amor caldi e inebriati,
1.28Della Donna Cisalpina.
1.29Scudo a lei di vostre vite
1.30Fate, o prodi, e non fuggite.
1.31Fugga il vile, che al tiranno
1.32Vende il sangue e morir teme:
1.33Resti il forte, cui l'affanno
1.34Della patria a pugnar preme:
1.35Per la patria è dolce sorte
1.36Affrontar perigli e morte.
1.37Dunque all'armi; e bello fate
1.38Di ferite il vostro petto:
1.39Noi le piaghe insanguinate
1.40Bacerem con dolce affetto:
1.41E al più forte il cor darà
1.42La più tenera beltà.
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