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LXXXVII. AD AMARILLI ETRUSCA (TERESA BANDETTINI).

Le poesie liriche

PoeTree.it

1.1Nembo di guerra intorno freme e morte,
1.2E di Gradivo la crudel sorella
1.3Gli anelanti cornipedi flagella
1.4Su l'italiche porte:
1.5Sotto l'ugna immortal fuma e si scuote
1.6Dell'Alpe il fianco: dai percossi fonti
1.7Alzano i fiumi le atterrite fronti
1.8Al passar delle rote;
1.9E tortuose giù per l'erta china
1.10Cercano l'onde liquefatte il calle,
1.11Meste avvisando per l'ausonia valle
1.12La marzial ruina.
1.13Che faremo, Amarilli? Ai dolci canti
1.14Delle fanciulle ascree l'aspre tenzoni
1.15Mal di Bellona si confanno e i tuoni
1.16De' bronzi fulminanti;
1.17Nè questo, che le fiere alme lusinga,
1.18Clangor di trombe e nitrir di cavalli
1.19Ben si concorda agli apollinei balli
1.20E al suon della siringa.
1.21E nondimeno sacerdoti servi
1.22Non siam d'imbelle iddio: come la cetra,
1.23Febo al fianco sonar fa la faretra
1.24E di grand'arco i nervi.
1.25Delfo e Troia lo sanno; il sa di Tebe
1.26La mal feconda donna, e un giorno tutte
1.27Del sangue de' Ciclopi orride e brutte
1.28Le siciliane glebe.
1.29Lungi dunque il timor; chè non s'offende
1.30Impunemente la castalia fronda,
1.31E quel crine è fatal che si circonda
1.32Delle delfiche bende.
1.33Di Crise il dica la vendetta acerba,
1.34Quando Apollo sonar fe l'omicide
1.35Frecce su i Greci e castigò d'Atride
1.36La ripulsa superba.
1.37Auspice un tanto dio, sciogli tranquillo,
1.38Ninfa divina, il canto; e l'alme scuoti
1.39Ai severi difficili nipoti
1.40Di Curio e di Camillo.
1.41O far ti piaccia le virtù romane
1.42Segno agli strali de' veloci carmi,
1.43O d'Ilio i campi lagrimosi, o l'armi
1.44E le colpe tebane;
1.45O dell'Aurora i furti, o le fatiche
1.46Narrar d'Argo ti giovi, e maga in Colco
1.47Impallidir su l'incantato solco,
1.48O sospirar con Psiche;
1.49Teco vien la pietà, teco il diletto,
1.50Teco eleganza ne' bei modi ardita,
1.51E quel che al cor si sente e non s'imita
1.52Parlar fecondo e schietto.
1.53Questa di carmi amabil arte in alto
1.54Di Teo levò la gloria e di Venosa,
1.55E l'onor di colei che dolorosa
1.56Spiccò di Leuca il salto.
1.57Di lesbia musa che le valse il vanto?
1.58Che le valse il favor di Citeréa,
1.59Che i passeri aggiogando a lei scendea
1.60Ad asciugarle il pianto?
1.61Nume più grande, Amor con le divine
1.62Eterne punte le piagava il fianco,
1.63Finchè l'Ionio all'egro spirto e stanco
1.64E al suo furor diè fine.
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