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LVII. PENSIERI D'AMORE.

Le poesie liriche

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1.1Alta è la notte, ed in profonda calma
1.2Dorme il mondo sepolto; e in un con esso
1.3Par la procella del mio cor sopita.
1.4Io balzo fuori delle piume, e guardo;
1.5E traverso alle nubi che del vento
1.6Squarcia e sospinge l'iracondo soffio,
1.7Veggo del ciel per gl'interrotti campi
1.8Qua e là deserte scintillar le stelle.
1.9Oh vaghe stelle! e voi cadrete adunque,
1.10E verrà tempo che da voi l'Eterno
1.11Ritiri il guardo e tanti soli estingua?
1.12E tu pur anche coll'infranto carro
1.13Rovesciato cadrai, tardo Boote,
1.14Tu degli artici lumi il più gentile?
1.15Deh! perchè mai la fronte or mi discopri,
1.16E la beata notte mi rimembri
1.17Che al casto fianco dell'amica assiso
1.18A' suoi begli occhi t'insegnai col dito!
1.19Al chiaror di tue rote ella ridenti
1.20Volgea le luci: ed io per gioia intanto
1.21A' suoi ginocchi mi tenea prostrato,
1.22Più vago oggetto a contemplar rivolto,
1.23Che d'un tenero cor meglio i sospiri
1.24Meglio i trasporti meritar sapea.
1.25Oh rimembranze! oh dolci istanti! io dunque,
1.26Dunque io per sempre v'ho perduti; e vivo?
1.27E questa è calma di pensier? son questi
1.28Gli addormentati affetti? Ahi! mi deluse
1.29Della notte il silenzio, e della muta
1.30Mesta natura il tenebroso aspetto!
1.31Già di nuovo a suonar l'aura comincia
1.32De' miei sospiri, ed in più larga vena
1.33Già mi ritorna su le ciglia il pianto.
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