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Rime

PoeTree.it

1.1Amor, da che convien pur ch'io mi doglia
1.2perché la gente m'oda,
1.3e mostri me d'ogni vertute spento,
1.4dammi savere a pianger come voglia,
1.5sì che 'l duol che si snoda
1.6portin le mie parole com'io 'l sento.
1.7Tu vo' ch'io muoia, e io ne son contento:
1.8ma chi mi scuserà, s'io non so dire
1.9ciò che mi fai sentire?
1.10chi crederà ch'io sia omai sì colto?
1.11E se mi dài parlar quanto tormento,
1.12fa', signor mio, che innanzi al mio morire
1.13questa rea per me nol possa udire:
1.14ché, se intendesse ciò che dentro ascolto,
1.15pietà faria men bello il suo bel volto.
2.1Io non posso fuggir ch'ella non vegna
2.2ne l'imagine mia,
2.3se non come il pensier che la vi mena.
2.4L'anima folle, che al suo mal s'ingegna,
2.5com'ella è bella e ria,
2.6così dipinge, e forma la sua pena;
2.7poi la riguarda, e quando ella è ben piena
2.8del gran disio che de li occhi le tira,
2.9incontro a sé s'adira,
2.10c'ha fatto il foco ond'ella trista incende.
2.11Quale argomento di ragion raffrena,
2.12ove tanta tempesta in me si gira?
2.13L'angoscia, che non cape dentro, spira
2.14fuor de la bocca sì ch'ella s'intende,
2.15e anche a li occhi lor merito rende.
3.1La nimica figura, che rimane
3.2vittoriosa e fera
3.3e signoreggia la vertù che vole,
3.4vaga di se medesma andar mi fane
3.5colà dov'ella è vera,
3.6come simile a simil correr sòle.
3.7Ben conosco che va la neve al sole,
3.8ma più non posso: fo come colui
3.9che, nel podere altrui,
3.10va co' suoi piedi al loco ov'egli è morto.
3.11Quando son presso, parmi udir parole
3.12dicer: «Vie via vedrai morir costui».
3.13Allor mi volgo per vedere a cui
3.14mi raccomandi; e 'ntanto sono scorto
3.15da li occhi che m'ancidono a gran torto.
4.1Qual io divegno sì feruto, Amore,
4.2sailo tu, e non io,
4.3che rimani a veder me sanza vita;
4.4e se l'anima torna poscia al core,
4.5ignoranza ed oblio
4.6stato è con lei, mentre ch'ella è partita.
4.7Com'io risurgo, e miro la ferita
4.8che mi disfece quand'io fui percosso,
4.9confortar non mi posso
4.10sì ch'io non triemi tutto di paura.
4.11E mostra poi la faccia scolorita
4.12qual fu quel trono che mi giunse a dosso;
4.13che se con dolce riso è stato mosso,
4.14lunga fiata poi rimane oscura,
4.15perché lo spirto non si rassicura.
5.1Così m'hai concio, Amore, in mezzo l'alpi,
5.2ne la valle del fiume
5.3lungo il qual sempre sopra me se' forte:
5.4qui vivo e morto, come vuoi, mi palpi,
5.5merzé del fiero lume
5.6che sfolgorando fa via a la morte.
5.7Lasso, non donne qui, non genti accorte
5.8veggio, a cui mi lamenti del mio male:
5.9se a costei non ne cale,
5.10non spero mai d'altrui aver soccorso.
5.11E questa sbandeggiata di tua corte,
5.12signor, non cura colpo di tuo strale:
5.13fatto ha d'orgoglio al petto schermo tale
5.14ch'ogni saetta lì spunta suo corso;
5.15per che l'armato cor da nulla è morso.
6.1O montanina mia canzon, tu vai:
6.2forse vedrai Fiorenza, la mia terra,
6.3che fuor di sé mi serra,
6.4vota d'amore e nuda di pietate;
6.5se dentro v'entri, va' dicendo: «Omai
6.6non vi può far lo mio fattor più guerra:
6.7là ond'io vegno una catena il serra
6.8tal che, se piega vostra crudeltate,
6.9non ha di ritornar qui libertate».
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