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Rime

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1.1Amor, che movi tua vertù da cielo
1.2come 'l sol lo splendore,
1.3che là s'apprende più lo suo valore
1.4dove più nobiltà suo raggio trova;
1.5e come el fuga oscuritate e gelo,
1.6così, alto segnore,
1.7tu cacci la viltate altrui del core,
1.8né ira contra te fa lunga prova:
1.9da te conven che ciascun ben si mova
1.10per lo qual si travaglia il mondo tutto;
1.11sanza te è distrutto
1.12quanto avemo in potenzia di ben fare,
1.13come pintura in tenebrosa parte,
1.14che non si può mostrare
1.15né dar diletto di color né d'arte.
2.1Feremi ne lo cor sempre tua luce,
2.2come raggio in la stella,
2.3poi che l'anima mia fu fatta ancella
2.4de la tua podestà primeramente;
2.5onde ha vita un disio che mi conduce
2.6con sua dolce favella
2.7in rimirar ciascuna cosa bella
2.8con più diletto quanto è più piacente.
2.9Per questo mio guardar m'è ne la mente
2.10una giovane entrata, che m'ha preso,
2.11e hagli un foco acceso,
2.12com'acqua per chiarezza fiamma accende;
2.13perché nel suo venir li raggi tuoi,
2.14con li quai mi risplende,
2.15saliron tutti su ne gli occhi suoi.
3.1Quanto è ne l'esser suo bella, e gentile
3.2ne gli atti ed amorosa,
3.3tanto lo imaginar, che non si posa,
3.4l'adorna ne la mente ov'io la porto;
3.5non che da se medesmo sia sottile
3.6a così alta cosa,
3.7ma da la tua vertute ha quel ch'elli osa
3.8oltre al poder che natura ci ha porto.
3.9E sua beltà del tuo valor conforto,
3.10in quanto giudicar si puote effetto
3.11sovra degno suggetto,
3.12in guisa ched è 'l sol segno di foco;
3.13lo qual a lui non dà né to' virtute,
3.14ma fallo in altro loco
3.15ne l'effetto parer di più salute.
4.1Dunque, segnor di sì gentil natura
4.2che questa nobiltate
4.3che avven qua giuso e tutt'altra bontate
4.4lieva principio de la tua altezza,
4.5guarda la vita mia quanto ella è dura,
4.6e prendine pietate,
4.7ché lo tuo ardor per la costei bieltate
4.8mi fa nel core aver troppa gravezza.
4.9Falle sentire, Amor, per tua dolcezza,
4.10il gran disio ch'i' ho di veder lei;
4.11non soffrir che costei
4.12per giovanezza mi conduca a morte:
4.13ché non s'accorge ancor com'ella piace,
4.14né quant'io l'amo forte,
4.15né che ne li occhi porta la mia pace.
5.1Onor ti sarà grande se m'aiuti,
5.2e a me ricco dono,
5.3tanto quanto conosco ben ch'io sono
5.4là 'v'io non posso difender mia vita:
5.5ché gli spiriti miei son combattuti
5.6da tal ch'io non ragiono,
5.7se per tua volontà non han perdono,
5.8che possan guari star sanza finita.
5.9Ed ancor tua potenzia fia sentita
5.10da questa bella donna, che n'è degna:
5.11ché par che si convegna
5.12di darle d'ogni ben gran compagnia,
5.13com'a colei che fu nel mondo nata
5.14per aver segnoria
5.15sovra la mente d'ogni uom che la guata.
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