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Rime

PoeTree.it

1.1E' m'incresce di me sì duramente
1.2ch'altrettanto di doglia
1.3mi reca la pietà quanto 'l martiro,
1.4lasso, però che dolorosamente
1.5sento contro mia voglia
1.6raccoglier l'aire del sezza' sospiro
1.7entro 'n quel cor che i belli occhi feriro
1.8quando li aperse Amor con le sue mani
1.9per conducermi al tempo che mi sface.
1.10Oimè, quanto piani,
1.11soavi e dolci ver' me si levaro,
1.12quand'elli incominciaro
1.13la morte mia, che tanto mi dispiace,
1.14dicendo: «Nostro lume porta pace».
2.1«Noi darem pace al core, a voi diletto»,
2.2diceano a li occhi miei
2.3quei de la bella donna alcuna volta;
2.4ma poi che sepper di loro intelletto
2.5che per forza di lei
2.6m'era la mente già ben tutta tolta,
2.7con le insegne d'Amor dieder la volta,
2.8sì che la lor vittoriosa vista
2.9poi non si vide pur una fiata:
2.10ond'è rimasa trista
2.11l'anima mia che n'attendea conforto,
2.12e ora quasi morto
2.13vede lo core a cui era sposata,
2.14e partir la convene innamorata.
3.1Innamorata se ne va piangendo
3.2fora di questa vita
3.3la sconsolata, ché la caccia Amore.
3.4Ella si move quinci sì dolendo
3.5ch'anzi la sua partita
3.6l'ascolta con pietate il suo fattore.
3.7Ristretta s'è entro il mezzo del core
3.8con quella vita che rimane spenta
3.9solo in quel punto ch'ella si va via;
3.10e ivi si lamenta
3.11d'Amor, che fuor d'esto mondo la caccia;
3.12e spessamente abbraccia
3.13li spiriti che piangon tuttavia,
3.14però che perdon la lor compagnia.
4.1L'imagine di questa donna siede
4.2su ne la mente ancora,
4.3là 've la pose quei che fu sua guida
4.4e non le pesa del mal ch'ella vede,
4.5anzi vie più bella ora
4.6che mai e vie più lieta par che rida;
4.7e alza li occhi micidiali, e grida
4.8sopra colei che piange il suo partire.
4.9«Vanne, misera, fuor, vattene omai».
4.10Questo grida il desire
4.11che mi combatte così come sole,
4.12avvegna che men dole,
4.13però che 'l mio sentire è meno assai
4.14ed è più presso al terminar de' guai.
5.1Lo giorno che costei nel mondo venne,
5.2secondo che si trova
5.3nel libro de la mente che vien meno,
5.4la mia persona pargola sostenne
5.5una passion nova,
5.6tal ch'io rimasi di paura pieno;
5.7ch'a tutte mie virtù fu posto un freno
5.8subitamente, sì ch'io caddi in terra,
5.9per una luce che nel cuor percosse:
5.10e se 'l libro non erra,
5.11lo spirito maggior tremò sì forte
5.12che parve ben che morte
5.13per lui in questo mondo giunta fosse:
5.14ma or ne incresce a quei che questo mosse.
6.1Quando m'apparve poi la gran biltate
6.2che sì mi fa dolere,
6.3donne gentili a cu' i' ho parlato,
6.4quella virtù che ha più nobilitate,
6.5mirando nel piacere,
6.6s'accorse ben che 'l suo male era nato;
6.7e conobbe 'l disio ch'era creato
6.8per lo mirare intento ch'ella fece;
6.9sì che piangendo disse a l'altre poi:
6.10«Qui giugnerà, in vece
6.11d'una ch'io vidi, la bella figura,
6.12che già mi fa paura;
6.13che sarà donna sopra tutte noi,
6.14tosto che fia piacer de li occhi suoi».
7.1Io ho parlato a voi, giovani donne,
7.2che avete li occhi di bellezze ornati
7.3e la mente d'amor vinta e pensosa,
7.4perché raccomandati
7.5vi sian li detti miei ovunque sono:
7.6e 'nnanzi a voi perdono
7.7la morte mia a quella bella cosa
7.8che me n'ha colpa e mai non fu pietosa.
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