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Canzone a l'anima

Salmi

PoeTree.it

1.1Odi dal Cielo un grido alto e canoro
1.2ch' a vera penitenza omai t' invita,
1.3anima negli error chiusa e sepolta;
1.4senti il gran Re di quel celeste coro
1.5che ti richiama a la felice vita,
1.6e tu pur stai ne' piacer falsi involta.
1.7O cieca e sorda, ascolta,
1.8vedi con quanto amor, con quanta cura
1.9egli paventi del tuo eterno danno;
1.10e tu pur, d' anno in anno
1.11troppo più che non dèi fatta secura,
1.12di colpa in colpa, e d' uno in altro fallo,
1.13fatt' hai contra al ben proprio un duro callo.
2.1Non odi che 'l Signor ti prega, e dice:
2.2–Bagnati, anima trista, al sacro fiume
2.3di penitenza, e 'n quel ti lava e tergi;
2.4indi come purgata peccatrice,
2.5tutta coperta di purpuree piume,
2.6al tuo caro Fattor t' inalza et ergi;
2.7e la nebbia dispergi,
2.8co' raggi del dolore atroce e duro,
2.9de le tue colpe, e de' terreni inganni.
2.10Spiega i possenti vanni,
2.11amica mia, et a quell' aere oscuro,
2.12a quella inferna e lagrimosa valle,
2.13scorta da Carità, volgi le spalle.
3.1Deh vieni, sposa mia, che già passato
3.2è l' aspro verno, e le pruine, e 'l ghiaccio,
3.3e depingono i fior la terra nostra;
3.4spiran le viti il lor odore usato,
3.5portano i fichi i verdi figli in braccio,
3.6e già la tortorella a noi si mostra;
3.7quella terrena chiostra
3.8lascia, colomba mia, mostrami il volto,
3.9ch' io feci a mia sembianza ardente e bello,
3.10e con un ramuscello
3.11di verde palma novamente colto,
3.12non attendendo che la carne moia,
3.13riedi a cibarti de l' eterna gioia.
4.1Vieni, diletta mia, ch' io pur t' aspetto
4.2con braccia aperte, per pigliarti in grembo
4.3con la man di pietà leggera e presta,
4.4e tutto acceso d' amoroso affetto
4.5colt' ho d' eterni fiori un pieno lembo
4.6per adornarti la candida vesta;
4.7esci da la tempesta
4.8del mar profondo del piacer mortale,
4.9e vieni a tor di vita la corona
4.10che di mia man si dona
4.11a chi lasciando il ben fallace e frale
4.12a questo eterno e vero s' alza e vola,
4.13e de le voglie mie sol si consola.–
5.1E tu, anima trista, non intendi
5.2la voce del Fattor che te pur chiama
5.3per darti parte del celeste Regno?
5.4Pigra, perché non sorgi, e con contendi
5.5al vano senso che tua morte brama?
5.6perché del tuo fallir non prendi sdegno?
5.7e perché quest' ingegno
5.8ch' egli ti diede, onde scorgesti il bene,
5.9e vedesti il camin de la salute,
5.10dato il tergo a virtute
5.11hai rivolto a cercar cose terrene,
5.12intento ad onorar bellezza umana,
5.13che dal vero ti toglie e t' allontana?
6.1Dei mondani pensieri il fosco velo,
6.2ch' appannan gli occhi tuoi, squarcia, e rimira
6.3l' alta beltà di quell' imperio eterno:
6.4ivi sempre è sereno e lieto il cielo,
6.5vento di grazia dolcemente spira,
6.6né mai provan que' campi o state o verno:
6.7altre rose in eterno
6.8spiegano al sol il lor purpureo crine,
6.9e per le valli altri odorati gigli;
6.10altri bianchi e vermigli
6.11fior, sparsi di rugiade mattutine,
6.12più vaghe fan che di lauri o di mirti
6.13ghirlande ai santi e gloriosi spirti.
7.1Ivi le piante belle e verdeggianti,
7.2carche di frutti inusitati e strani,
7.3fan le selve fiorite e dilettose;
7.4fiumi di voluptà chiari e stagnanti
7.5bagnano i sempre verdi e lieti piani,
7.6e per li colli, e per le piaggie ombrose,
7.7invece di dogliose
7.8voci di Progne e de la suora, ognora
7.9s' ode armonia angelica e soave;
7.10ivi forza non have
7.11Morte, o Fortuna che i men degni onora,
7.12né la bianca vecchiezza in un momento
7.13torna le chiome di color d' argento.
8.1Ivi non volan gli anni, i mesi o l' ore
8.2scorte dal tempo fuggitivo e lieve,
8.3né cede unqua a la notte il chiaro giorno;
8.4la vaga Cinzia non rinasce e more,
8.5né l' aer è d' atre nubi oscuro e greve;
8.6col carro d' or non si rivolge intorno
8.7Febo: ad un modo adorno
8.8è sempre l' alto seggio, con la luce
8.9onde piglia splendor la Luna e 'l Sole;
8.10sempre pien di viole
8.11le tempie e 'l biondo crine, il dì riluce
8.12negli occhi ardenti, e ne la chiara fronte
8.13di lui che fece il bel nostro orizzonte.
9.1Cogli angeli contente a paro a paro
9.2vanno cantando l' anime beate,
9.3godendo d' un piacer perfetto e vero,
9.4senza temer giamai che nullo amaro
9.5possa turbar le lor dolcezze usate;
9.6e con novo piacer rivolte al vero
9.7cogli occhi e col pensiero,
9.8accese d' un amor dolce e gentile
9.9ogn' alto lor desio menano a riva.
9.10Ma qual fia che descriva
9.11o chiuder possa in carte umano stile
9.12quanta gioia produce e quanto gioco
9.13l' aventuroso e fortunato loco?
10.1Prendi il cristallo omai, anima trista,
10.2de la conscienza, e 'n quel ti tergi e specchia,
10.3onde 'l tuo primo amor t' ami et appregi;
10.4non sopportar che la tua vaga vista
10.5turbi macchia di colpa nova o vecchia;
10.6pagar convienti a Morte i privilegi,
10.7e cogli aurati fregi
10.8lasciar il corpo a la sua antica madre;
10.9però fia meglio che purgata e bella,
10.10sì come vedovella,
10.11ritorni a riveder l' amato Padre,
10.12e 'n mezzo di que' santi Angeli eletti
10.13a viver sempre a lato ai più perfetti.
11.1Canzon, dimessa e calda
11.2d' un soave pentir del mio fallire,
11.3alzati a quel Signor che tutto vede,
11.4e di': –Con piena fede,
11.5acceso di devoto alto desire,
11.6umile chi mi feo pietà ti chere;
11.7e grida “miserere, miserere”.–
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