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VIII

Rime

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1.1Del mio pensier, che così veggio audace,
1.2timor freddo com'angue il cor m'assale;
1.3di lino e cera egli s'ha fatto l'ale,
1.4disposte a liquefarsi ad ogni face.
2.1E quelle, del desir fatto seguace,
2.2spiega per l'aria e temerario sale,
2.3e duolmi ch'a ragion poco ne cale,
2.4che devria ostarli e sel comporta e tace.
3.1Per gran vaghezza d'un celeste lume
3.2temo non poggi sì, ch'arrivi in loco
3.3dove s'incenda e torni senza piume.
4.1Seranno, oimè! le mie lacrime poco
4.2per soccorrergli poi, quando né fiume
4.3né tutto il mar potrà smorzar quel foco.
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