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1.1Di virtù fonte, Monsignor Campeggio,
1.2a cui d'Europa in qual sia regione
1.3di valor pari e di bontà non veggio,
1.4mentre in voi ferma e salda la ragione
2.1sprezza honori e ricchezze, vi allontana
2.2da l'avaritia e da l'ambitione,
2.3cose c'han sì gran forza, e ne l'humana
2.4mente sì gran poter, da l'altra parte
2.5de la gloria vi fa la strada piana.
3.1Né dirvi a bocca, né spiegarvi in carte
3.2potrei quanto sia grande il nome vostro,
3.3che in ciò vien meno e la natura e l'arte.
3.4La virtù che in voi regna, il bisso e l'ostro
3.5d'ogni altro adombra, e con più bei thesori
4.1per voi ritorna d'oro il secol nostro.
4.2Per cagion vostra a i secoli migliori
4.3questo si agguaglia, e mentre voi sprezzate
4.4i falsi, conseguite i veri honori.
4.5Mi fur le vostre lettre hoggi portate,
5.1e di elegantia in quelle ho visto quanto,
5.2non che ogni altro, voi stesso anco avanzate.
5.3Io pur mi volgo intorno, e da ogni canto
5.4la virtù vostra ogni hor mi si appresenta
5.5mirabil riportar fra l'altre il vanto.
6.1In tutte l'opre degne, pur che intenta
6.2vi sia la mente vostra, ogni più raro
6.3soggetto assai minor di voi diventa,
6.4né d'una virtù sola intorno chiaro
6.5splendete, ma di tutte unite insieme:
7.1qual dunque fia che possa girvi a paro?
7.2E in ciascuna virtute a le supreme
7.3parti ascendete sì felicemente
7.4c'ha di fiorir per voi la virtù speme;
7.5e mossa ogni empia, ogni corrotta gente
8.1da l'opre sante, e dal pio vostro essempio,
8.2contrita a Dio rivolgerà la mente.
8.3Spesso tra me d'alta letitia m'empio
8.4pensando che di vera caritade
8.5voi sète unico albergo e vero tempio.
9.1Tutte non pur d'intorno le contrade,
9.2ma ciascun loco barbaro e remoto
9.3sa quanto zelo in voi sia di pietade.
9.4Che a voi chiedendo alcun non torni a voto,
9.5che per voi l'opra pia dei mendicanti
10.1stia ferma, a chi non è d'Hesperia noto?
10.2Quanti hospitali e monasteri, e quanti
10.3fanciulli orphani e vedove per voi
10.4pregan di cor Giesù, la Matre e i Santi?
10.5Mill'anni e mille il nome vostro e poi
11.1le genti celebrar con mente accesa
11.2vedransi, al par de i più sublimi heroi.
11.3Che di Malta direm? Sì rara impresa,
11.4che in gran parte per voi le forze dome
11.5de i Turchi furo e l'isola difesa.
12.1Di purpureo capel cinti le chiome
12.2visti habbiam molti, che ad un punto spento
12.3seco rimase con la vita il nome.
12.4Però conchiudo al fin che l'ornamento
12.5vero dentro ne l'animo consiste,
13.1la scorza si dilegua in un momento.
13.2Benché offuscate restino le viste
13.3del vulgo da la porpora, che splende,
13.4molte angoscie però seco son miste.
13.5E questo per che chiaro si comprende,
14.1da voi l'honor fugace è vilipeso,
14.2che al fermo e stabil vostra mente attende;
14.3tanto più sendo voi Signor disceso
14.4d'illustrissimo padre, la cui gloria
14.5s'è già per tutto e il valor sommo inteso,
15.1tal che ogni libro d'esso, e ogni historia
15.2fa mention sì bella, che mill'anni
15.3non pur, ma sempre se n'havrà memoria;
15.4e il fratel vostro con purpurei panni
15.5illustrissimo anch'ei splende e si noma,
16.1spiegando intorno gli honorati vanni.
16.2E se non fosse che sì grave soma,
16.3Signor, sempre fuggite, adorna havreste
16.4d'ostro anchor voi la venerabil chioma.
16.5Ne la vostra famiglia ho già sei teste
17.1viste ad un tempo sol cinte d'altera
17.2mitra, e per fatti illustri manifeste.
17.3Ma voi da sì honorata e nobil schiera
17.4vi ritiraste a più tranquilla vita
17.5con gran riposo e con quiete vera,
18.1e la ricchezza, ch'è tanto seguita
18.2da tutti gli altri, qual cosa fallace
18.3da voi fu con grand'animo fuggita;
18.4e vi godete in dolce e lieta pace
18.5il vostro Tusculano, anzi terreno
19.1Paradiso, che tanto a tutti piace.
19.2Qual potria mai scrittor lodarlo a pieno,
19.3eccetto voi, con stil grave e pregiato,
19.4che a meza l'opra ogni altro verria meno?
19.5Qual mai lingua, qual penna di lodato
20.1ingegno, l'arte usando e la natura
20.2narrar potria sì ricco e vago ornato?
20.3Chi la superba e rara architettura
20.4de l'edificio alteramente adorno,
20.5postovi e studio e diligentia e cura?
21.1Gran meraviglia è poi ch'ivi ogni giorno
21.2concorso havendo voi di varie genti
21.3c'hor l'un va sempre, hor fa l'altro ritorno,
21.4e benché di natura differenti
21.5e d'ordine e di età siano e di sesso,
22.1tornan tutti però paghi e contenti,
22.2tra gli altri un raro don v'ha Dio concesso,
22.3né ritrovate in questa parte alcuno
22.4che vi appareggi, o che vi arrivi appresso;
22.5secondate l'humor sì ben d'ogni uno,
23.1sian di natura pur diversa e rara,
23.2che schiavo eterno vi riman ciascuno.
23.3Si aggiunge anchor ch'ogni più dotto impara
23.4sempre da voi, facendo tutta via
23.5qual più confusa cosa apparir chiara,
24.1sia il dubbio mosso o di philosophia
24.2o d'arte di poeta, o d'oratore,
24.3latino o greco, o di theologia.
24.4Talhor son stato anch'io più di quattr'hore
24.5a tai ragionamenti, che un minuto
25.1d'esser stato credea quando uscia fuore.
25.2La prima volta al Tusculan venuto
25.3sia chi si voglia, mentre e guarda e pensa
25.4stupido resta per gran spatio e muto.
25.5Ma che direm di quella copia immensa
26.1di cibi rari e d'ottime vivande
26.2che si apparecchian su la vostra mensa?
26.3E fra sì lauta voi sempre, e sì grande
26.4copia di vini e d'ogni cibo eletto,
26.5ve ne vivete sol d'acqua e di ghiande.
27.1Ma poco o nulla ciò sendo a rispetto
27.2di quanto dir potrei del Tusculano,
27.3contento di quel poco ch'io n'ho detto,
27.4con riverentia vi bascio la mano.
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