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1.1Messer'Enea, non mi ricordo mai
1.2d'haver passato così bene un giorno,
1.3come quel vosco l'altro dì passai.
1.4E talhor quando col pensier ritorno
2.1(che m'avvien spesso) a rimirar quel loco
2.2di tante cose pretiose adorno,
2.3nel cor sento svegliarmi a poco a poco
2.4sommo desio con voi d'essere ogni hora,
2.5e pien di tal desio tutto m'infoco.
3.1La cortesia del Signor vostro anchora
3.2m'infiamma più, cui non Ferrara sola
3.3ma tutta Hesperia e tutta Europa honora.
3.4La Fama, il nome suo portando vola
3.5con chiari vanni e n'empie l'universo,
4.1tal che Italia pria mesta hor si consola.
4.2Ma non si può trovar stile sì terso
4.3di raro ingegno, che a dir sia bastante
4.4le lodi sue, non che il mio rozzo verso,
4.5perché offuscato homai da tali e tante
5.1doti, cagion del chiaro suo splendore,
5.2qui taccio e più di ciò non dico avante.
5.3Vi prego ben, che al vostro e mio Signore
5.4la man basciate, e quella riverenza
5.5facciate che si deve al suo valore,
6.1supplicandolo humil per me, che senza
6.2rispetto alcun si degni comandarmi,
6.3perch'io son servitor di Sua Eccellenza.
6.4Di quei varii metalli e di quei marmi,
6.5che insieme aduna, al par d'ogni altro antico,
7.1egli è sol degno e d'alti e dotti carmi.
7.2Ma torno a voi, dolce honorato Vico,
7.3che per tante virtù ben sète degno,
7.4ch'ei v'ami al par d'ogni più caro amico.
7.5Maraviglia non è s'altri a quel segno,
8.1dove arrivate voi, non sia mai giunto,
8.2possedendo sì raro e bello ingegno.
8.3E come a tal proffessione a punto
8.4conviensi, con gran studio e gran fatica
8.5raro giudicio in voi veggio congiunto.
9.1Non cercate di gratia, ch'io vi dica
9.2quanto col Mosto mi chiedeste, essendo
9.3cosa che troppo il mio cervello intrica.
9.4Sian medaglie, o monete, io non mi estendo
9.5a ragionar giamai di cosa alcuna,
10.1se tra me prima ben non la comprendo,
10.2mai satio non sarei (se la fortuna
10.3tal gratia mi facesse) ogni hor di nuovo
10.4di rimirarle tutte ad una ad una.
10.5Quinci lo stato mio debole provo,
11.1che pieno il cor di così bel desio
11.2da satiarlo in parte pur non trovo.
11.3Da dirvi altro non ho più, se non ch'io
11.4vi prego quanto io so pien d'alto affetto,
11.5che in voi giamai di me non entri oblio.
12.1E il mio tugurio ad honorar v'aspetto
12.2con la presentia vostra, per che questo
12.3di voler far da voi fummi alhor detto.
12.4L'Anselmo vi saluta, e se molesto
12.5non v'è, voi salutate il Pigna e il Mosto,
13.1e de gli amici da mia parte il resto,
13.2poi fate sì ch'io vi riveggia tosto.
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