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1.1Die vi guardi omini e donne
1.2che qui insieme ora ballate.
1.3Deh, non vi maravigliate
1.4s'i' son fatto uno Ateonne.
1.5Non ch'i' sia da l'alma dea
1.6come lui mutato in cervo,
1.7ma perché fortuna rea,
1.8finch'in me la vita oservo,
1.9vol ch'a chi m'è più protervo
1.10sempre sia un Mecennate.
1.11Die vi guardi omini e donne.
1.12Questa è quella idra che mosse
1.13quel d'Aten contra Solone,
1.14quest'è el premio che riscosse
1.15da' Romani Scipïone,
1.16quest'è oggi el guidardone
1.17di chi serve a vil brigate.
1.18Die vi guardi omini e donne.
1.19Questa non è cosa nuova,
1.20già el provò Abel col legno,
1.21e' figliuol di Marte a prova
1.22ebben già l'un l'altro a sdegno,
1.23Jove al padre fuor del regno
1.24fe' finir le suo giornate.
1.25Die vi guardi omini e donne.
1.26Sempre advien che l'alte ponte
1.27son da' venti ognor più mosse,
1.28quanto è più altero un monte
1.29tant'ha poi maggior percosse,
1.30valli basse e lorde fosse
1.31mai dal ciel son fulminate.
1.32Die vi guardi omini e donne.
1.33Chi regnar vuol oggi al mondo
1.34bisogna essar Mida e Crasso,
1.35Alixandro è gito al fondo
1.36e Locullo al tutto è casso.
1.37O Traiano, adio, ti lasso,
1.38più non seguo tuo pedate.
1.39Die vi guardi omini e donne.
1.40Chi non m'ha inteso, suo danno;
1.41basta a me ch'i' m'intendo io;
1.42sempre non dura uno affanno
1.43a chi tien fermo el disio.
1.44Pongo fine al cantar mio;
1.45doppo el verno vien la state.
1.46Die vi guardi omini e donne.
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