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Canto trentesimo

1.1sOviemmi che cantar già vi devea
1.2già lo promissi, et poi m uscì di mente
1.3d una suspition, che fatto havea
1.4la bella donna di Ruggier, dolente
1.5molto piu dispiacevole et piu rea
1.6e di piu acuto e venenoso dente
1.7de l altra che pel dir di Ricciardetto
1.8a divorare il cor l entrò nel petto
2.1Devea cantarne, et altro incominciai
2.2perche Rinaldo in mezo sopravenne
2.3e poi Guidon mi dié che fare assai
2.4che tra camino a bada un pezzo il tenne
2.5d una cosa in un altra in modo entrai
2.6che mal di Bradamante mi sovenne
2.7soviemmene hora et vuò narrarne, inanti
2.8che di Rinaldo e di Gradasso canti
3.1Ma bisogna ancho prima ch io ne parli
3.2che d Agramante vi ragioni un poco
3.3che havea ridutte le reliquie in Arlí
3.4che gli restar del gran notturno fuoco
3.5quando a raccorre il sparso campo, et darli
3.6soccorso, et vittuaglie era atto il luoco
3.7l Aphrica hà contra, et la Spagna vicina
3.8et è in sul fiume assisa alla marina
4.1Per tutto il regno fa scriver Marsiglio
4.2gente a piedi, e a cavallo, et trista, et buona
4.3per forza e per amor ogni naviglio
4.4atto a battaglia s arma a Barcelona
4.5Agramante che vede il suo periglio
4.6a spender largamente non perdona
4.7intanto gravi exattioni e spesse
4.8han tutte le città d Aphrica oppresse
5.1Havea fatto offerire a Rodomonte
5.2perche tornasse, et impetrar nol puote
5.3una cugina sua figlia d Aimonte
5.4et il regno d Oran dargli per dote
5.5non si volse l altier mover dal ponte
5.6dove tant arme, e tante selle vuote
5.7di quei che capitati erano al passo
5.8raccolte havea, che già copriane il sasso
6.1In tanto Bradamante iva accusando
6.2che così lunghi eran quei venti giorni
6.3liquai finiti, il termine era, quando
6.4a lei Ruggiero et alla fede torni
6.5a chi aspetta di carcere, o di bando
6.6uscir, non par ch el tempo piu soggiorni
6.7a darli libertade, o de l amata
6.8patria vista gioconda e disiata
7.1In quel duro aspettare ella talvolta
7.2pensa che Eto e Pyroo sia fatto zoppo
7.3o sia la ruota guasta, che a dar volta
7.4le par che tardi oltra l usato troppo
7.5piu lungo di quel giorno, a cui per molta
7.6fede nel cielo il giusto Hebreo fe intoppo
7.7piu de la notte che Hercole produsse
7.8parea lei ch ogni notte ogni dì fusse
8.1O quante volte da invidiar le diero
8.2li orsi li giri e i sonnacchiosi tassi
8.3che quel tempo voluto havrebbe intiero
8.4tutto dormir che mai non si destassi
8.5ne poter altro udir, fin che Ruggiero
8.6dal pigro sonno lei non richiamassi
8.7ma non pur questo non può far, ma anchora
8.8non può dormir di tutta notte un hora
9.1Di qua di la va le noiose piume
9.2tutte premendo, e mai non si riposa
9.3spesso aprir la finestra hà per costume
9.4per veder s ancho di Tithon la sposa
9.5sparge dinanzi al matutino lume
9.6el bianco giglio e la vermiglia rosa
9.7non meno anchor poi che nasciuto è il giorno
9.8brama vedere il ciel di stelle adorno
10.1Poi che fu quattro o cinque giorni appresso
10.2il termine a finir, piena di spene
10.3stava aspettando d hora in hora il messo
10.4che le apportasse ecco Ruggier che viene
10.5montava sopra un alta torre spesso
10.6che i folti boschi e le campagne amene
10.7scopria d intorno, e parte de la via
10.8donde di Francia a Montalban si gia
11.1Se di lontano o splendor d arme vede
11.2o cosa tal ch a cavallier simiglia
11.3che sia il suo desiato Ruggier crede
11.4e rasserena i belli occhi, e le ciglia
11.5se disarmato o viandante a piede
11.6che sia messo di lui speranza piglia
11.7e se ben poi fallace la ritrova
11.8pigliar non cessa una et unaltra nuova
12.1Credendolo incontrar talhora armossi
12.2scese dal monte, e giu smontò nel piano
12.3ne lo trovando, si sperò che fossi
12.4per altra strada giunto a Montalbano
12.5e col disir con che havea i piedi mossi
12.6fuor del castel, ritornò dentro in vano
12.7ne qua ne la trovollo, e passò intanto
12.8il termine aspettato da lei tanto
13.1El termine passò d uno dí dui
13.2quattro, sei, dieci dì, quindici, e venti
13.3ne vedendo il suo sposo, ne di lui
13.4sentendo nuova, incomminció lamenti
13.5chavria mosso a pietà ne i regni bui
13.6quelle furie crinite de serpenti
13.7e fece oltraggio a belli occhi divini
13.8al bianco petto all aurei crespi crini
14.1Dunque fia ver (dicea) che mi convegna
14.2cercar un che mi fugge e mi s asconde?
14.3dunque debbio prezzar un che mi sdegna?
14.4debbio pregar che mai non mi risponde?
14.5patirò che chi m odia il cor mi tegna?
14.6un che sì stima sue virtù profonde
14.7che bisogno serà che dal ciel scenda
14.8immortal dea, ch el cor d amor gli accenda
15.1Sà questo altier ch io l amo e ch io l adoro
15.2ne mi vuol per amante ne per serva
15.3el crudel sà che per lui spasmo e moro
15.4e dopo morte a darmi aiuto serva
15.5e perche non gli narri il mio martoro
15.6atto a piegar la sua voglia proterva
15.7da me s asconde come aspide suole
15.8che per star empio, il canto udir non vuole
16.1Deh ferma Amor costui che così sciolto
16.2dinanzi al lento mio correr s affretta
16.3o tornami nel grado onde m hai tolto
16.4quando ne a te ne ad altri ero suggetta
16.5deh come è il sperar mio fallace e stolto
16.6ch in te con preghi mai pietà si metta
16.7che ti diletti anzi ti pasci e vivi
16.8di trar da li occhi lachrymosi rivi
17.1Ma di che debbio lamentarmi (ahi lassa)
17.2fuor che del mio disire irrationale?
17.3ch alto mi lieva e tanto in l aria passa
17.4che arriva in parte ove s abbrucia l ale
17.5poi non potendo sostener, mi lassa
17.6dal ciel cader, ne qui finisce il male
17.7che le rimette e di nuovo arde, onde io
17.8non hò mai fine al precipitio mio
18.1Anzi assai piu che del disir mi deggio
18.2di me doler, che sì gli apersi il seno
18.3onde cacciata hà la ragion di seggio
18.4et ogni mio poter può di lui meno
18.5quel mi trasporta ognhor di mal in peggio
18.6ne lo posso frenar, che non hà freno
18.7e mi fa certa, che mi mena a morte
18.8perche aspettando il mal noccia piu forte
19.1Deh perche voglio ancho di me dolermi?
19.2ch error se non d amarti unqua commessi?
19.3che maraviglia se fragili e infermi
19.4feminil sensi fur subito oppressi
19.5perche devevo usar ripari o schermi
19.6che la summa beltà non me piacessi
19.7li alti sembianti e le saggie parole
19.8misero è quel che veder schiva il Sole
20.1Et oltra el mio destino, io ci fui spinta
20.2da li conforti altrui degni di fede
20.3summa felicità mi fu dipinta
20.4ch esser devean di questo amor mercede
20.5se la persuasione ohime fu finta
20.6se fu inganno il consiglio che mi diede
20.7Merlin, posso di lui ben lamentarmi
20.8ma non d amar Ruggier posso ritrarmi
21.1Di Merlin posso e de la Maga insieme
21.2dolermi, e mi dorrò d essi in eterno
21.3che dimostrare i frutti del mio seme
21.4mi fero da li spirti de lo inferno
21.5per pormi sol con questa falsa speme
21.6in servitù, ne la cagion discerno
21.7se non ch erano forse invidiosi
21.8de li sicuri miei lunghi riposi
22.1Sì l occupa il dolor che non avanza
22.2luoco, ove in lei conforto habbia ricetto
22.3ma mal grado di quel vien la speranza
22.4e vi vuole alloggiar in mezo il petto
22.5rifrescandole pur la rimembranza
22.6di quel chal suo partir l ha Ruggier detto
22.7e vuol contra il parer de li altri affetti
22.8che d hora in hora il suo ritorno aspetti
23.1Questa speranza dunque la sostenne
23.2finito i venti giorni, un mese appresso
23.3siche il dolor sí forte non le tenne
23.4come tenuto havria l animo oppresso
23.5un dì che per la strada se ne venne
23.6che per trovar Ruggier solea far spesso
23.7udì cose a sue voglie in modo averse
23.8che drieto a l altro ben la speme perse
24.1Venne a incontrare un cavallier Vascone
24.2che dal campo Aphrican venia diritto
24.3dove era stato da quel dì prigione
24.4che fu inanzi a Parigi il gran conflitto
24.5Bradamante lo messe per ragione
24.6di molte cose, e la dove prescritto
24.7havea ch el fin de sue dimande fosse
24.8venne a Ruggiero, et in Ruggier fermosse
25.1Il cavallier buon conto le ne rese
25.2che connosceva tutta quella corte
25.3e narrò di Ruggier, come contese
25.4da sol a sol con Mandricardo forte
25.5e come egli l uccise e piu d un mese
25.6poi ne restò ferito e presso a morte
25.7e s era la sua historia quasi conclusa
25.8fatto havria di Ruggier la vera escusa
26.1Ma come poi vi giunse, una donzella
26.2esser nel campo nomata Marphisa
26.3che men non era che gagliarda bella
26.4d arme experimentata in ogni guisa
26.5e che Ruggier l amava, e Ruggiero ella
26.6e lor compagnia raro era divisa
26.7e si credea per publico parere
26.8ch eran insieme marito e mogliere
27.1E che come Ruggier si faccia sano
27.2il matrimonio publicar si deve
27.3e ch ogni Re, ogni Principe pagano
27.4gran piacere e letitia ne riceve
27.5che de l uno e de l altro sopr humano
27.6connoscendo il valor, sperano in breve
27.7far una razza d huomini da guerra
27.8la piu gagliarda che mai fusse in terra
28.1Credea il Vascon quel che dicea, non senza
28.2cagion, perche in l exercito pagano
28.3era di questo universal credenza,
28.4e in secreto, e in palese, e forte, e piano
28.5se ne dicea, per la benivolenza
28.6che poi ch infermo, e quando prima sano
28.7era Ruggier, gli havea con grande affetto
28.8dimostrato Marphisa in fatto e in detto
29.1L esser venuta a Mori ella in aita
29.2con lui, ne senza lui comparir mai
29.3havea questa credenza stabilita
29.4ma poi l havea accresciuta pur assai
29.5ch essendosi del campo giá partita
29.6portandone Brunel (come io contai)
29.7senza esservi d alcuno richiamata
29.8sol per veder Ruggier v era tornata
30.1Sol per lui visitar, che gravemente
30.2languia ferito, in campo venuta era
30.3non una sola volta, ma sovente
30.4vi stava il giorno, e si partia la sera
30.5e molto piu da dir dava alla gente
30.6ch essendo connosciuta così altiera
30.7che tutto il mondo a se le parea vile
30.8solo a Ruggier fusse benigna e humile
31.1Come le aggiunse, et affermó per vera
31.2questa altra nuova, fu di tanta pena
31.3Bradamante assalita, e così fiera
31.4che nel petto celar la puote a pena
31.5e non ne fare accorto chi seco era
31.6dunque di gelosia di rabbia piena
31.7da se scacciata havendo ogni speranza
31.8ritornò furibonda alla sua stanza
32.1E senza disarmarsi sopra il letto
32.2col viso volta in giu, tutta si stese
32.3dove per non gridar siche sospetto
32.4di se facesse, i panni in bocca prese
32.5e ripetendo quel che le havea detto
32.6il cavalliero, in tal dolor discese
32.7che piu non lo potendo sofferire
32.8fu forza a disfocarlo e così dire
33.1A chi (misera) mai creder piu deggio
33.2ognuno (ahi lassa) è perfido e crudele
33.3poi che crudele e perfido l huom veggio
33.4ch io tenni il piu constante e il piu fedele
33.5qual crudeltà, qual fu perfidia peggio
33.6qual piu degna di pianto e di querele
33.7di questa fatta mai, qual fu men degna
33.8donzella mai di me che lo sostegna?
34.1Perche Ruggier come di te non vive
34.2cavallier di piu ardir di piu bellezza
34.3ne che a gran pezzo al tuo valore arrive
34.4ne a tuoi costumi ne a tua gentilezza
34.5perche non fai che fra tue illustri e dive
34.6virtù, si dica anchor chabbi fermezza?
34.7si dica chabbi inviolabil fede?
34.8a chi ogni altra virtù s inchina e cede
35.1Non sai che non compar, se non v è quella
35.2alcun valore, alcun nobil costume?
35.3come ne cosa (e sia quanto vuol bella)
35.4si può veder dove non splenda lume
35.5facil ti fu ingannar una donzella
35.6di cui tu signor eri idolo e nume
35.7a cui potevi far con tue parole
35.8creder che fusse oscuro e freddo il sole
36.1Crudel sì che peccato a doler t hai
36.2se d uccider chi t ama non ti penti?
36.3se l mancar di tua fe sì liggier fai
36.4di ch altro peso il cor gravar ti senti?
36.5come tratti il nemico? se tu dai
36.6a me, che t amo sì questi tormenti?
36.7ben dirò che giustitia in ciel non sia
36.8s a veder tardo la vendetta mia
37.1Se piu di tutti li peccati, quello
37.2de l empia ingratitudine, l huom grava
37.3e per questo del ciel l angel piu bello
37.4fu relegato in parte oscura e cava
37.5e se gran fallo aspetta gran flagello
37.6quando debita emenda il cor non lava
37.7guarda ch aspro flagello in te non scenda
37.8che mi se ingrato e non vuoi farne emenda
38.1Di furto anchora, oltra ogni vitio rio
38.2di te crudel hò da dolermi molto
38.3che tu mi tenga il cor, non ti dico io
38.4di questo, io vuò che te ne vada assolto
38.5dico di tè che t eri fatto mio
38.6e poi contra ragion mi ti sei tolto
38.7renditi iniquo a me, che tu sai bene
38.8che non si può salvar chi l altrui tene
39.1Tu m hai Ruggier lasciata, io te non voglio
39.2ne lasciarte volendo ancho potrei
39.3ma per uscir d affanno e di cordoglio
39.4posso e voglio finire i giorni miei
39.5di non morirti in gratia sol mi doglio
39.6che se concesso m havessero i dei
39.7ch io fussi morta quando t ero grata
39.8morte non fu già mai tanto beata
40.1Così dicendo di morir disposta
40.2salta del letto, e di rabbia infiammata
40.3si pon la spada alla sinistra costa
40.4ma si ravede poi che è tutta armata
40.5il miglior spirto in questo le s accosta
40.6e nel cor le ragiona, o donna nata
40.7di tanto alto lignaggio, adunque vuoi
40.8finir con si gran biasmo i giorni tuoi?
41.1Non è meglio che al campo tu ne vada
41.2dove morir si può con laude ognhora
41.3quivi se avien che inanzi a Ruggier cada
41.4del morir tuo si dorrà forse anchora
41.5ma se a morir te avien per la sua spada
41.6che serà mai che piu contenta mora?
41.7ragion è ben che di vita te privi
41.8poi che egli è causa anchor che tu non vivi
42.1Verrà forse ancho che prima che mori
42.2farai vendetta di quella Marphisa
42.3che t ha con fraudi e dishonesti amori
42.4da te Ruggiero alienando, uccisa
42.5questi pensieri parveno migliori
42.6alla donzella, e presto una divisa
42.7si fe su l arme, che volea inferire
42.8disperatione, e voglia di morire
43.1Senza scudiero e senza compagnia
43.2scese dal monte e si pose in camino
43.3verso Parigi la piu dritta via
43.4dove era dianzi il campo Saracino
43.5che la novella anchora non se udia
43.6che l havesse Rinaldo paladino
43.7aiutandolo Carlo e Malagigi
43.8fatto tor da l assedio di Parigi
44.1Alloggiò quella notte ad un castello
44.2ch alla via di Parigi si ritrova
44.3e del notturno assalto del fratello
44.4che ruppe il Re Agramante udì la nuova
44.5quivi hebbe buona mensa e buono hostello
44.6ma questo et ognaltro agio poco giova
44.7che poco mangia, e poco dorme, e poco
44.8non che posar, ma ritrovar può luoco
45.1Pur chiuse alquanto appresso all alba i lumi
45.2e di veder le parve il suo Ruggiero
45.3che le dicesse, perche ti consumi
45.4dando credenza a quel che non è vero?
45.5tu vedrai prima all erta andare i fiumi
45.6ch ad altri mai ch a te volga il pensiero
45.7s io non amassi te, ne il cor potrei
45.8ne le pupille amar de li occhi miei
46.1E parea suggiungesse, io son venuto
46.2per battizarmi, e far quanto hò promesso
46.3e s io son stato tardi, m hà tenuto
46.4altra ferita che d amore oppresso
46.5fuggise in questo il Sonno, ne veduto
46.6fu piu Ruggier, che si fuggì con esso
46.7rinuova allhora i pianti la donzella
46.8e ne la mente sua così favella
47.1Fu quel che piacque un falso sogno, e questo
47.2che mi tormenta (ahi lassa) è un vegghiar vero
47.3el ben fu sogno, e dileguosi presto
47.4ma non é sogno il martir aspro e fiero
47.5perchor non ode e vede il senso desto
47.6quel, ch udire e veder parve al pensiero?
47.7a che conditione occhi miei sete
47.8che chiusi il bene, aperti il mal vedete
48.1El dolce sogno mi promesse pace
48.2e l amaro vegghiar mi torna in guerra
48.3el dolce sogno è ben stato fallace
48.4ma l amaro vegghiar ohime non erra
48.5se l vero annoia, e il falso sì mi piace
48.6non oda o veggia mai piu vero in terra
48.7se l dormir mi da gaudio, e il vegghiar guai
48.8poss io dormir senza destarmi mai
49.1O felici animal ch un sonno forte
49.2sei mesi tien senza mai li occhi aprire
49.3che s assimigli tal sonno alla morte
49.4tal vegghiare alla vita, io non vuò dire
49.5ch a tutte altre contraria la mia sorte
49.6sente morte a vegghiar vita a dormire
49.7ma s a tal sonno morte s assimiglia
49.8deh morte hor hora chiudimi le ciglia
50.1Ma costei seguitar non voglio tanto
50.2ch io non ritorni a quei dui cavallieri
50.3che d accordo legato haveano a canto
50.4la solitaria fonte i lor destrieri
50.5la pugna lor di che vuò dirvi alquanto
50.6non fu per acquistar terre ne imperi
50.7ma perche Durindana il piu gagliardo
50.8habbia ad havere, e cavalcar Baiardo
51.1Senza che trombe, o che tambur cennasse
51.2quando a mover s havean, senza maestro
51.3chel schermo e il ben ferir lor raccordasse
51.4e stimulasse il cor d animoso estro
51.5l uno e l altro d accordo il ferro trasse
51.6e si venne a trovare agile e destro
51.7li spessi e gravi colpi a farsi udire
51.8incominciaro et a scaldarsi l ire
52.1Due spade altre non sò per prova elette
52.2ad esser ferme e solide e ben dure
52.3che a tre colpi di quei si fusser rette
52.4ch erano fuor di tante le misure
52.5ma quelle fur di tempre sì perfette
52.6per tante experientie sì sicure
52.7che ben poteano insieme riscontrarsi
52.8con mille colpi e piu senza spezzarsi
53.1Hor qua Rinaldo hor la mutando il passo
53.2con gran destrezza e molta industria et arte
53.3fuggia di Durindana il granfraccasso
53.4che sa ben come spezza il ferro e parte
53.5feria maggior percosse il Re Gradasso
53.6ma quasi tutte al vento erano sparte
53.7se coglieva talhor coglieva in luoco
53.8dove potea gravar e nuocer poco
54.1L altro con piu ragion sua spada inchina
54.2e fa spesso al Pagan stordir le braccia
54.3quando alli fianchi, e quando ove confina
54.4la corazza con l elmo, gli la caccia
54.5ma truova tanto l armatura fina
54.6che piastra non ne rompe o maglia straccia
54.7se dura e forte la trovava tanto
54.8venia, perche era fatta per incanto
55.1Senza prender riposo erano stati
55.2gran pezzo tanto alla battaglia fisi
55.3che volti li occhi in nessun mai de lati
55.4haveano, fuor che ne i turbati visi
55.5quando da un altra zuffa distornati
55.6e da tanto furor furon divisi
55.7ambi voltaro a un gran strepito il ciglio
55.8e videro Baiardo in gran periglio
56.1Vider Baiardo a zuffa con un mostro
56.2ch era piu di lui grande, et era augello
56.3havea piu lungo di tre braccia il rostro
56.4l altre fattezze havea di pipistrello
56.5havea la piuma negra come inchiostro
56.6havea l artiglio grande acuto e fello
56.7li occhi di fuoco il sguardo havea crudele
56.8l ale havea grandi che parean due vele
57.1Forse era vero augel, ma non sò dove
57.2o quando un altro mai ne fusse tale
57.3non hó veduto mai ne letto altrove
57.4fuor ch in Turpin, d un sí fatto animale
57.5questo rispetto a credere mi muove
57.6che l augel fusse un diavolo infernale
57.7che Malagigi in quella forma trasse
57.8acciò che la battaglia disturbasse
58.1Rinaldo il credette ancho, e gran parole
58.2e sconcie poi con Malagigi n hebbe
58.3egli già confessar non gli vuole
58.4e perche tor di colpa si vorrebbe
58.5giura pel lume che dá lume al sole
58.6che di questo imputato esser non debbe
58.7fusse augello o demonio il mostro, scese
58.8sopra Baiardo, e con l artiglio il prese
59.1Le redine il destrier che era possente
59.2subito rompe, e con sdegno e con ira
59.3contra l augello, i calci adopra e il dente
59.4ma quel veloce in aria si ritira
59.5indi ritorna, e con l ugna pungente
59.6lo va battendo e d ognintorno aggira
59.7Baiardo offeso, e che non ha ragione
59.8di schermo alcun, ratto a fuggir si pone
60.1Fugge Baiardo, e in la vicina selva
60.2va ricercando le piu spesse fronde
60.3segue di sopra la pennuta belva
60.4con li occhi fisi, ove la via seconde
60.5ma pur il buon destrier tanto s inselva
60.6ch al fin sotto una grotta si nasconde
60.7poi che l alato la traccia ne perse
60.8altrove a batter l aria si converse
61.1Rinaldo e il Re Gradasso che partire
61.2veduta han la cagion de la lor pugna
61.3restar d accordo quella differire
61.4fin che si salvi dal grifo e da l ugna
61.5di quel augel sí lo fa fuggire
61.6con patto che qual d essi lo ragiugna
61.7a quella fonte lo restituisca
61.8dove la lite lor poi se finisca
62.1Seguendo si partir da la fontana
62.2l herbe novellamente in terra peste
62.3così da lor Baiardo s allontana
62.4chebbon le piante in seguir lui mal preste
62.5Gradasso che non lungi havea l alfana
62.6sopra vi salse, e per quella foresta
62.7lasciò Rinaldo di gran spatio drieto
62.8di sì strana aventura poco lieto
63.1Perse Rinaldo l orme in pochi passi
63.2del suo destrier, che fe strano viaggio
63.3rivi profondi, e dove iniqui sassi
63.4e dense spine havea l luoco selvaggio
63.5andò cercando, acciò che si celassi
63.6da l animal che gli faceva oltraggio
63.7Rinaldo dopo la fatica vana
63.8tre giorni anchor l attese alla fontana
64.1Se da Gradasso vi fusse condutto
64.2si come tra lor dianzi si convenne
64.3ma poi che far si vide poco frutto
64.4dolente e a piedi in campo se ne venne
64.5ma torniamo a quell altro chebbe tutto
64.6contrario caso a questo, egli via tenne
64.7non per ragion, ma per suo buon destino
64.8dove annitrir udì il caval vicino
65.1E ritrovollo in la spelonca cava
65.2che del timor chavea del strano augello
65.3anchor smarrito e tremebondo stava
65.4quivi il prese il Pagan quivi suo fello
65.5ben la convention si ricordava
65.6che alla fonte tornar devea con quello
65.7ma non gli parve allhora di observarla
65.8e così in mente sua tacito parla
66.1Pazzo è colui che cerca haver con guerra
66.2quel, che puó haver con pace, già venn io
66.3da l un a l altro capo de la terra
66.4acciò questo destrier facessi mio
66.5chi crederà ch io l lasci havendol, erra
66.6che se di ricovrarlo havrà disio
66.7il patron suo, non mi par cosa indegna
66.8come io già in Francia, hor egli in India vegna
67.1Non men sicura a lui fia Sericana
67.2che già due volte Francia a me sia stata
67.3cosi dicendo, per la via piu piana
67.4ne venne in Arli, e vi trovò l armata
67.5e quindi con Baiardo e Durindana
67.6si partì sopra una galea spalmata
67.7ma questo a unaltra volta, che hor Gradasso
67.8Rinaldo e tutta Francia drieto lasso
68.1Voglio Astolfo seguir, ch a sella e morso
68.2a uso facea andar di palafreno
68.3l Hippogrypho per l aria a sì gran corso
68.4che l aquila e il falcon vola assai meno
68.5poi che de Galli hebbe il paese scorso
68.6da un mare a l altro e da Pyrene al Rheno
68.7tornò verso Ponente alla montagna
68.8che separa la Francia da la Spagna
69.1Passó in Navarra, et indi in Aragona
69.2lasciando a chi l vedea gran maraviglia
69.3restò lungi a sinistra Taracona
69.4Biscaglia a destra, et arrivò in Castiglia
69.5vide Gallicia, e il regno d Ulispona
69.6poi volse il corso a Cordova e Siviglia
69.7ne lasciò presso al mar ne fra campagna
69.8città che non vedesse in tutta Spagna
70.1Vide le Gade e la meta che pose
70.2a primi naviganti Hercole invitto
70.3per l Aphrica vagar poi si dispose
70.4dal mar d Atlante ai termini d Egytto
70.5vide le Balcariche famose
70.6e l Isola d Evizza al camin dritto
70.7poi volse il freno e tornò verso Arzilla
70.8sopra al mar che da Spagna dipartilla
71.1Vide Marocco, Feza, Orano, Hippona,
71.2Algier, Buzea, tutte città superbe
71.3channo d altre città tutte corona
71.4corona d oro, e non di fronde e d herbe
71.5verso Biserta e Tunisi poi sprona
71.6vede Capisse e l Isola del Zerbe
71.7e Tripoli, e Berniche, e Tolomitta
71.8sin dove il Nilo in Asia si traghitta
72.1Tra la marina e la selvosa schiena
72.2del fiero Atlante, vide ogni contrada
72.3poi diè le spalle ai monti di Carena
72.4e sopra i Cyrenei prese la strada
72.5e traversando i campi de l arena
72.6venne a confin di Nubia in Albaiada
72.7rimase drieto il Cimitier di Batto
72.8e il gran tempio d Amon choggi è disfatto
73.1Indi giunse ad unaltra Tremisenne
73.2che segue pur di Macometto il stilo
73.3poi volse a gli altri Ethiopi le penne
73.4che contra questi son di là dal Nilo
73.5alla città di Nubia il camin tenne
73.6tra Dobada e Coalle in aria a filo
73.7questi Christiani son, quei saracini
73.8e stan con l arme in man sempre a confini
74.1Senapo Imperator de la Ethiopia
74.2che in luoco tien di settro in man la croce
74.3di gente di cittadi e d oro ha copia
74.4quindi sin là dove il mar rosso hà foce
74.5e serva a punto nostra fede propia
74.6che può salvarlo dal exilio atroce
74.7è (s io non piglio error) questo quel luoco
74.8dove al battesmo lor usano il fuoco
75.1Dismontò il duca Astolfo alla gran corte
75.2dentro di Nubia, e visitò il Senapo
75.3il Castello è piu ricco assai che forte
75.4dove dimora de Ethiopi il capo
75.5le catene de ponti e de le porte
75.6gangheri e chiavistei da piede a capo
75.7e finalmente tutto quel lavoro
75.8che nui di ferro usiamo, ivi usan d oro
76.1Anchor che del finissimo metallo
76.2vi sia tale abondanza, è pur in pregio
76.3colonnate di limpido chrystallo
76.4eran, le loggie del palazzo Regio
76.5facean di verde, rosso, azuro, e giallo
76.6d intorno a volti un relucentè fregio
76.7divisi tra proportionati spati
76.8rubin, smeraldi, zaphiri, e topati
77.1In muri in tetti in pavimenti sparte
77.2era le perle, eran le gemme fine
77.3quindi il muschio odorifero si parte
77.4che vien portato per tante marine
77.5le belle cose in summa in questa parte
77.6nascon, che van pel mondo peregrine
77.7el gran Soldano è a questo Re suggetto
77.8qui Pretianni, e là Senapo è detto
78.1Di quanti Re mai d Ethiopia foro
78.2il piu ricco fu questo e il piu possente
78.3ma con tutta sua possa e suo thesoro
78.4li occhi perduti havea miseramente
78.5et era questo il men del suo martoro
78.6molto era piu noioso e piu spiacente
78.7che quantunque ricchissimo se chiame
78.8cruciato era da perpetua fame
79.1Se per mangiar o ber quello infelice
79.2venia, cacciato dal bisogno grande
79.3tosto apparia l infernal schiera ultrice
79.4di monstruose Harpie brutte e nefande
79.5che col grifo e con lugna predatrice
79.6spargeano i vasi, e rapian le vivande
79.7e quel che non capia lor ventre ingordo
79.8vi rimanea contaminato e lordo
80.1E questo, perche essendo d anni acerbo
80.2e vistose levato in tanto honore
80.3che oltra le ricchezze, di piu nerbo
80.4era di tutti li altri, e di piu core
80.5divenne come Lucifer superbo
80.6e pensò mover guerra al suo Fattore
80.7con la sua gente la via prese al dritto
80.8al monte onde esce il gran fiume d Egytto
81.1Inteso havea, che su quel monte alpestre
81.2ch oltra le nubi sino al ciel si lieva
81.3era quel paradiso, che terrestre
81.4si dice, ove habitò già Adamo et Eva
81.5con cameli, elephanti, e con pedestre
81.6exercito, orgoglioso si moveva
81.7con gran desir, se v habitava gente
81.8di farla alle sue leggi ubidiente
82.1Dio gli riprese il temerario ardire
82.2e mandò l Angel suo tra quelle frotte
82.3che centomila ne fece morire
82.4e condennó lui a perpetua notte
82.5alla sua mensa poi fece venire
82.6l horrendo mostro dal infernal grotte
82.7che gli rape e contamina li cibi
82.8ne lascia che ne gusti o ne delibi
83.1In desperation continua il messe
83.2uno, che giá gli havea prophetizato
83.3che le sue mense non seriano oppresse
83.4da la rapina e dal odor ingrato
83.5come dentro di Nubia si vedesse
83.6volar per l aria un cavallier armato
83.7perche dunque impossibil parea questo
83.8privo d ogni speranza vivea mesto
84.1Hor che con gran stupor vede la gente
84.2sopra ogni muro e sopra ogni altra torre
84.3intrar l armato cavallier, repente
84.4a nonciarlo al Re di Nubia corre
84.5a cui la prophetia ritorna a mente
84.6et obliando per letitia torre
84.7la fedel verga, con le mane inante
84.8vien brancolando al cavallier volante
85.1Astolfo ne la piazza del castello
85.2con spatiose ruote in terra scese,
85.3poi che fu il Re condutto inanzi ad ello
85.4inginocchiossi, e le man giunte stese
85.5e disse, angel di Dio Messia novello
85.6ben che perdon non mertino mie offese
85.7mira che proprio é a noi peccar sovente
85.8a voi perdonar sempre a chi si pente
86.1Del mio error consapevole, io non chieggio
86.2ne chiederti ardirei li antiqui lumi
86.3che tu lo possa far ben creder deggio
86.4che sei de cari a Dio beati numi
86.5ti basti il gran martir ch io non ci veggio
86.6senza ch ognhor la fame me consumi
86.7al men discaccia le fetide Harpie
86.8che non rapiscan le vivande mie
87.1E di marmore un tempio ti prometto
87.2edificare de l alta Regia mia
87.3che tutte d oro habbia le porte, e il tetto
87.4e dentro e fuor di gemme ornato sia
87.5e del tuo santo nome serà detto
87.6e del miracol tuo sculpito fia
87.7così dicea quel Re, che nulla vede
87.8cercando in van baciar al Duca il piede
88.1Rispose Astolfo, ne l Angel di Dio
88.2ne son Messia novel, ne dal ciel vegno
88.3ma son mortal e peccatore anch io
88.4di tanta gratia a me concessa indegno
88.5io farò ogni opra acciò ch el mostro rio
88.6per morte o fuga io ti levi del regno
88.7sio l fò, me non, ma Dio ne loda solo
88.8che per tuo aiuto quì mi drizzò il volo
89.1Fa questi voti a Dio debiti a lui
89.2a lui templi edifica, e li altari
89.3così parlando, andavano ambidui
89.4verso il castel fra li baron preclari
89.5il Re commanda alli sergenti sui
89.6che subito il convivio si prepari
89.7sperando che non debbia esserli tolta
89.8la vivanda di mano a quella volta
90.1Dentro una ricca sala incontinente
90.2apparecchiossi il convivio solenne
90.3col Senapo s assise solamente
90.4il duca Astolfo, e la vivanda venne
90.5ecco il stridor che per l aria si sente
90.6percossa intorno da l horribil penne
90.7ecco venir l Harpie brutte e nefande
90.8tratte dal cielo a odor de le vivande
91.1Erano sette in una schiera, e tutte
91.2volto di donna havean pallide e smorte
91.3per lunga fame attenuate e sciutte
91.4horribili a veder piu che la Morte
91.5l alaccie grandi havean deformi e brutte
91.6le man rapaci, e l ugne incurve e torte
91.7grande e fetido il ventre, e lunga coda
91.8come di serpe, che s aggira e snoda
92.1Si sentono venir per l aria, e quasi
92.2si vedon tutte a un tempo in su la mensa
92.3rapir li cibi e riversar i vasi
92.4e molta feccia il ventre lor dispensa
92.5tal che gli è forza d atturare i nasi
92.6che non si può soffrir la puzza immensa
92.7Astolfo come l ira lo sospinge
92.8contra li ingordi uccelli il ferro stringe
93.1Uno sul collo, un altro su la groppa
93.2percuote, e chi nel petto, a chi nel ala
93.3ma come fera in s un sacco di stoppa
93.4poi langue il colpo e senza effetto cala
93.5e quelli non lasciar piatto ne coppa
93.6che fusse intatto, ne sgombrar la sala
93.7che le rapine lor, lor fiero pasto
93.8il tutto havea contaminato e guasto
94.1Havuto havea quel Re ferma speranza
94.2nel Duca che l Harpie gli discacciassi
94.3et hor che nulla ove sperar gli avanza
94.4sospira e geme, e disperato stassi
94.5viene al Duca del corno rimembranza
94.6che suole aitarlo a perigliosi passi
94.7e conchiude tra se, che questa via
94.8per discacciare i mostri ottima sia
95.1E prima fa ch el Re con soi baroni
95.2di calda cera l orecchie si serra
95.3acciò che tutti, come il corno suoni
95.4non habbiano a fuggir fuor de la terra
95.5s arma egli, e si rassetta in su li arcioni
95.6del Hippogrypho, et il bel corno afferra
95.7et accennando al scalco poi commanda
95.8chi ripona e la mensa e la vivanda
96.1E così in una loggia s apparecchia
96.2con altra mensa, altra vivanda nuova
96.3ecco l Harpie che fan l usanza vecchia
96.4Astolfo il corno subito ritrova
96.5li augelli che non han chiusa l orecchia
96.6udito il suon, non puon stare alla prova
96.7ma vanno in fuga pieni di paura
96.8che ne del cibo o d altro hanno piu cura
97.1Subito il paladin dietro lor sprona
97.2volando escie il caval fuor de la loggia
97.3e col castel la gran città abbandona
97.4e per l aria, cacciando imostri, poggia
97.5Astolfo il corno tuttavolta suona
97.6fuggon l Harpie verso la Zona roggia
97.7tanto che sono a l altissimo monte
97.8dove il Nilo ha (se in alcun luoco ha) fonte
98.1Quasi de la montagna alla radice
98.2entra sotterra una profonda grotta
98.3che certissima porta esser si dice
98.4di chi all inferno vuol scender talhotta
98.5quivi si fu la turba predatrice
98.6come in sicuro albergo, ricondotta
98.7e giu sin di Cocito in su la proda
98.8scese, e piu là dove quel suon non oda
99.1All infernal caliginosa buca
99.2ch apre la strada a chi si tol dal lume
99.3finì l horribil suon l inclyto Duca
99.4e fe raccorre al suo caval le piume
99.5ma prima che piu inanzi lo conduca
99.6per non mi dispartir dal mio costume
99.7poi che da tutti i lati hò pieno il foglio
99.8finire il canto e riposar mi voglio
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