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Canto ventiduesimo

1.1cHi mette il piè su l amorosa pania
1.2cerchi ritrarlo, e non v inveschi l ale
1.3che non è in somma Amor se non insania
1.4a giudicio de savi universale
1.5e se ben come Orlando ognun non smania
1.6suo furor mostra a qualche altro segnale
1.7e quale è di pazzia segno piu expresso
1.8che per cercar altrui perder se stesso?
2.1Varii li effetti son, ma la pazzia
2.2é tutt una perhò, che li fa uscire
2.3e come una gran selva, ove la via
2.4conviene a forza a chi vi và fallire
2.5ch in su, ch in giu, chi qua, chi la travia
2.6per concludere in summa io vuò ben dire
2.7a chi in amor s invecchia oltra ogni pena
2.8ch il ceppo si conviene, e la catena
3.1Ben si mi potria dir, frate tu vai
3.2l altrui mostrando, e non vedi il tuo fallo
3.3io vi rispondo, che comprendo assai
3.4hor che di mente ho lucido intervallo
3.5et hò gran cura, e spero farlo hormai
3.6di riposarmi, e lasciar li altri in ballo
3.7ma come vorrei presto far nol posso
3.8ch el male è penetrato in sino al osso
4.1Signori in l altro canto io vi dicea
4.2chel forsennato e furioso Orlando
4.3trattese l arme e sparse al campo havea
4.4squarciati i panni, e via gettato il brando
4.5svelte le piante e risonar facea
4.6li cavi sassi e l alte selve, quando
4.7alcun pastori al suon trasse in quel lato
4.8lor stella, o qualche lor grave peccato
5.1Come videro il stolto e le gran prove
5.2ch erano indicio di sua forza estrema
5.3vorrebbeno esser capitati altrove
5.4che del futuro male haveano tema
5.5come vede egli lor contra si move
5.6uno ne piglia, e de la testa il scema
5.7con la facilità, che torria alcuno
5.8fior dal suo stelo, o dal suo ramo il pruno
6.1Per una gamba il grave tronco prese
6.2e quello usò per mazza adosso al resto
6.3un pare in terra addormentato stese
6.4ch al novissimo dì forse fia desto
6.5li altri sgombraro subito il paese
6.6chebbeno il piede, e il buono aviso presto
6.7non saria stato il pazzo a seguir lento
6.8se non ch era giá volto al loro armento
7.1Li agricultori accorti al altrui exempli
7.2lascian ne campi aratri e marre e falci
7.3chi monta su le case, chi su i templi
7.4che sicuri non hanno Olmi ne Salci
7.5chi su le torri, onde lontan contempli
7.6l alto furor, ch a pugni e morsi e calci
7.7cavalli e buoi con l altro armento strugge
7.8e ben é corridor chi da lui fugge
8.1Già potreste sentir come ribombe
8.2l alto rumor ne le propinque ville
8.3d urli de corni, e rusticane trombe
8.4e piu che d altro il spesso suon di squille
8.5e con spuntoni, et archi, e spiedi, e frombe
8.6veder da monti sdrucciolarne mille
8.7et altri tanti andar da basso ad alto
8.8per fare al pazzo un villanesco assalto
9.1Qual venir suol nel salso lito l onda
9.2mossa dal austro ch a principio scherza
9.3che maggio de la prima, è la seconda
9.4e con piu forza poi segue la terza
9.5et ogni volta piu l humore abonda
9.6tanto che li arenosi argini sferza
9.7tal contra Orlando l empia turba cresce
9.8che giu da balze scende, e di valli esce
10.1Fece morir diece persone e diece
10.2che senza ordine alcun gli andaro in mano
10.3e questo chiaro experimento fece
10.4ch era assai piu sicur starne lontano
10.5trar sangue da quel corpo a nessun lece
10.6che lo fere e percuote il ferro in vano
10.7al Conte il Re del ciel tal gratia diede
10.8per porlo a guardia di sua santa fede
11.1Era a periglio di morire Orlando
11.2se fusse di morir stato capace
11.3potea imparar ch era a lasciare il brando
11.4e poi voler senzarme essere audace
11.5la turba già s andava ritirando
11.6vedendo ogni suo colpo uscir fallace
11.7si trasse al fine Orlando sotto un tetto
11.8ch apena il fiato haver potea dal petto
12.1Dentro non vi trovò piccol ne grande
12.2chel borgo ognun per tema havea lasciato
12.3v erano in copia povere vivande
12.4convenienti a un pastorale statto
12.5senza scernere il pane da le giande
12.6Orlando in quel che prima hebbe parato
12.7o cotto o crudo furiosamente
12.8tutto a un tempo cacciò le mani e il dente
13.1Quindi vagando per tutto il paese
13.2dava la caccia a gli huomini e alle fiere
13.3e scorrendo pei boschi talhor prese
13.4li capri snelli, e le damme leggiere
13.5spesso con orsi e con cingial contese
13.6e con man nude li pose a giacere
13.7e d essi crudi con tutta la spoglia
13.8se n empì l ventre fin che n hebbe voglia
14.1Di qua di la di su di giu discorre
14.2per tutta Francia, e un giorno a un porto arriva
14.3sotto cui larga e piena d acqua, corre
14.4una rivera, e in su la verde riva
14.5vede ch edificata era una torre
14.6che d ognintorno assai lontan scopriva
14.7quel che fe quivi, havete altrove a udire
14.8che di Zerbin mi convien prima dire
15.1Zerbino poi ch Orlando fu partito
15.2dimorò alquanto, e poi prese il sentiero
15.3chel Paladino inanzi gli havea trito
15.4e mosse a passo lento il suo destriero
15.5non credo che duo miglia ancho fusse ito
15.6che trar vide legato un cavalliero
15.7sopra un ronzino, e in l uno e in l altro lato
15.8la guardia haver d un cavallier armato
16.1Zerbin questo prigion connobbe tosto
16.2che gli fu appresso, e così fe Issabella,
16.3era Odorico il biscaglin, che posto
16.4fu come lupo a guardia de l agnella
16.5a tutti li altri amici lui preposto
16.6havea Zerbin, credendosi che quella
16.7fede, ch in lui vide a gran prove inante
16.8devesse ancho in amor esser constante
17.1Come era apunto quella cosa stata
17.2venia Issabella raccontando allhotta
17.3come nel palaschermo fu salvata
17.4prima chavesse il mar la nave rotta
17.5la forza che l havea Odorico usata
17.6e come tratta poi fusse alla grotta
17.7ne giunto era ancho al fin questo sermone
17.8che trarre il malfattor vider prigione
18.1Li dui ch in mezo havean preso Odorico
18.2d Issabella notitia hebbeno vera
18.3e per lei si avisaron chel suo amico
18.4Zerbin, fusse colui che appresso l era
18.5ma piu perche nel scudo il segno antico
18.6dipinto havea de la sua stirpe altiera
18.7e trovar poi, che vider meglio il viso
18.8che s era al vero apposto il loro aviso
19.1Scesero de cavalli, e con le braccia
19.2aperte, se n andar verso Zerbino
19.3e l abbracciar dove il maggior s abbraccia
19.4col capo nudo, e col ginocchio chino
19.5Zerbin guardando l uno e l altro in faccia
19.6vide esser l un Corebo il biscaglino
19.7Almonio l altro, ch egli havea mandato
19.8con Odorico in sul naviglio armato
20.1Almonio disse, poi che piace a Dio
20.2(la sua mercè) che sia Issabella teco
20.3ben mi posso pensar che signor mio
20.4nulla di nuovo alle tue orecchie arreco
20.5si vuò dir la cagion che questo rio
20.6ti fa veder così legato meco
20.7che da costei che piu sentí l offesa
20.8apunto havrai tutta l historia intesa
21.1Come dal traditor io fui schernito
21.2quando da se levommi, saper dei
21.3e come poi Corebo fu ferito
21.4per torse la difesa di costei
21.5ma quanto al mio ritorno sia seguito
21.6ne veduto ne inteso fu da lei
21.7siche l habbia potuto referire
21.8di questa parte dunque i ti vuó dire
22.1Da la cittade al mar ratto io veniva
22.2con cavalli ch infretta havea trovati
22.3sempre con gli occhi intenti s io scopriva
22.4venir costor cha drieto eran restati
22.5io vengo inanzi, io vengo in su la riva
22.6del mare, alluoco ove io li havea lasciati
22.7io guardo, vedi di loro altro ritruovo
22.8che ne l arena alcun vestigio nuovo
23.1La pesta seguitai che mi condusse
23.2nel bosco fier, ne molto adentro fui
23.3ch el gemito l orecchie mi percusse
23.4di Corebo ferito, io venni a lui
23.5gli dimandai che de la donna fusse
23.6che d Odorico, egli di man di cui
23.7giacea ferito, e poi ch el tutto seppi
23.8molto cercando andai per quelli greppi
24.1Molto aggirando vommi, e per quel giorno
24.2altro vestigio ritrovar non posso
24.3dove giacea Corebo al fin ritorno
24.4che fatto appresso havea l terren sì rosso
24.5che poco piu che vi facea soggiorno
24.6gli seria stato di bisogno un fosso
24.7e li becchini, piu per sotterrarlo
24.8che li medici e il letto per sanarlo
25.1Al mè ch io seppi in la città portallo
25.2e posi in casa d uno hostier mio amico
25.3che fatto sano in poco termine hallo
25.4per cura et arte d un chirurgo antico
25.5poi d arme proveduti, e di cavallo
25.6Corebo et io cercammo d Odorico
25.7e in corte del Re Alfonso di Biscaglia
25.8trovallo, e quivi fui seco a battaglia
26.1La giustitia del Re, che mi diè franco
26.2el luoco de la pugna, la ragione
26.3ch era per me, la buona fortuna ancho
26.4che spesso la vittoria, ove vuol pone
26.5mi giovar sì, che di me puote manco
26.6el traditore, onde fu mio prigione
26.7il Re, udito il gran fallo, mi concesse
26.8poterlo trarre ovunque mi piacesse
27.1Non lhò voluto uccider, ne lasciarlo
27.2ma come vedi trarloti in catena
27.3perche vuò cha te stia di giudicarlo
27.4se dè morir o dè tenersi in pena
27.5l haver inteso ch eri appresso a Carlo
27.6e il desir di trovarti, qui mi mena
27.7ringratio Dio che mi fa in questa parte
27.8prima ch io lo sperassi ritrovarte
28.1Ringratiolo ancho che la tua Issabella
28.2io veggio (e non so come) che teco hai
28.3di cui (per opra del fellon) novella
28.4pensai che non havessi ad udir mai
28.5Zerbino ascolta Almonio, e non favella
28.6fermando gli occhi in Odorico assai
28.7non sì per odio come che glincresce
28.8ch a sì mal fin tanta amicitia gli esce
29.1Finito chebbe Almonio il suo sermone
29.2Zerbin riman gran pezzo sbigottito
29.3che chi d ognaltro men n havea cagione
29.4sì expressamente il possa haver tradito
29.5ma poi che d una lunga ammiratione
29.6fu sospirando finalmente uscito
29.7al prigion dimandò se fusse vero
29.8quel, chavea di lui detto il cavalliero
30.1El disleal con le ginocchia in terra
30.2lasciò cadersi, e disse signor mio,
30.3ognun che vive al mondo pecca et erra
30.4ne differisce in altro il buono e il rio
30.5che l uno è vinto ad ogni poca guerra
30.6che gli vien mossa da un piccol disio
30.7l altro ricorre all arme, e se difende
30.8ma se l nemico è forte al fin si rende
31.1Se tu m havessi posto alla difesa
31.2d una tua rocca, e ch al primiero assalto
31.3alzato havessi senza far contesa
31.4de li nemici le bandiere in alto
31.5di viltà o tradimento che piu pesa
31.6mi si potrebbe por su gli occhi un smalto
31.7ma s io cedessi a forza, son ben certo
31.8che biasmo non havrei, ma gloria e merto
32.1Quanto ha havuto inimico piu possente
32.2tanto chi perde ha piu accettabil scusa
32.3mia fe guardare devea non altrimente
32.4ch una fortezza d ognintorno chiusa
32.5così con quanta forza e quanta mente
32.6è stata in me, con la piu guardia ch usa
32.7buon castellan, guardalla fin che vinto
32.8daintolerando assalto ne fui spinto
33.1Così disse Odorico, e poi suggiunse
33.2che fora lungo a ricontarvi il tutto
33.3mostrando che gran stimolo lo punse
33.4e non per lieve sferza s era indutto
33.5se mai per prieghi ira di cor s emunse
33.6s humiltà di parlar fece mai frutto
33.7quivi far le devea, che ciò che muova
33.8di cor durezza hora Odorico truova
34.1Pigliar di tanta ingiuria alta vendetta
34.2tra l sí Zerbino e il non, stassi confuso
34.3el vedere il demerito, lo alletta
34.4a far che sia il fellon di vita excluso
34.5el ricordarsi l amicitia stretta
34.6ch era stata tra lor per sì lungo uso
34.7con l acqua di pietà l accesa rabbia
34.8nel cor gli spegne e vuol che mercè ne habbia
35.1Parte era in dubbio, e non sapea risciorse
35.2di liberare, o di menar cattivo
35.3o pur il disleal da gliocchi torse
35.4per morte, o pur tenerlo in pena vivo
35.5quivi rignando il palafreno corse
35.6che Mandricardo havea di briglia privo
35.7e vi portò la vecchia che vicino
35.8dianzi condotto a morte havea Zerbino
36.1El caval che sentito di lontano
36.2havea questaltri era tra lor venuto
36.3e la vecchia portatavi ch in vano
36.4venia piangendo e dimandando aiuto
36.5come Zerbin lei vide alzò la mano
36.6al ciel, che sì benigno gli era suto
36.7che datogli in arbitrio havea li dui
36.8che soli odiati al mondo eran da lui
37.1Zerbin fa ritener la mala vecchia
37.2tanto che pensi quel che far ne deve
37.3tagliar le pensa l una e l altra orecchia
37.4col naso, e gli par poi la pena lieve
37.5gli par meglio s un pasto n apparecchia
37.6se li avoltori e i corvi ne riceve
37.7punition diversa tra se volve
37.8e così finalmente se rivolve
38.1Si volse alli compagni, e disse, io sono
38.2di lasciar vivo il disleal contento
38.3che s intutto non merita perdono
38.4non merita ancho si crudel tormento
38.5che viva e che slegato sia gli dono
38.6perhò che esser d Amor la colpa sento
38.7e per scusa accettabile se admette
38.8quando in Amor la colpa si reflette
39.1Amor ha volto sottosopra spesso
39.2senno piu saldo che non ha costui
39.3et ha condotto a via maggiore excesso
39.4di questo ch oltraggiato ha tutti nui
39.5ad Odorico debbe esser rimesso
39.6punito esser debbo io, che cieco fui
39.7a dargli quella impresa, e non por mente
39.8ch el fuoco arde la paglia facilmente
40.1Poi mirando Odorico, io vuò che sia
40.2(gli disse) del tuo error la penitenza
40.3che la vecchia habbi un anno in compagnia
40.4ne di lasciarla mai ti sia licenza
40.5ma notte e giorno, o tu ne vada o stia
40.6un hora mai non te ne trovi senza
40.7e sin a morte sia da te difesa
40.8contra ciascun che voglia farle offesa
41.1Vuò, se da lei ti serà commandato,
41.2che pigli contra ognun contesa e guerra
41.3vuò in questo tempo che tu sia ubligato
41.4tutta Francia cercar di terra in terra
41.5così dicea Zerbin, che pel peccato
41.6meritando Odorico andar sotterra
41.7questo era inanzi ponerli una fossa
41.8che sia gran sorte, che schivar la possa
42.1Haveva e donne e cavallier traditi
42.2la vecchia, e in mille modi offesi tanti
42.3che chi serà con lei, non senza liti
42.4potrà passar de cavallieri erranti
42.5così di par seranno ambo puniti
42.6ella de suoi commessi errori tanti
42.7egli di torne la difesa a torto
42.8non molto potrà andar che ne fia morto
43.1Di dever servar questo Zerbin diede
43.2ad Odorico un giuramento forte
43.3con patto che se mai rompe la fede
43.4e ch inanzi gli capiti per sorte
43.5senza udir prieghi, e haverne piu mercede
43.6lo debbia far morir di cruda morte
43.7ad Almonio e Corebo poi rivolto
43.8fece Zerbin, che fu Odorico sciolto
44.1Corebo consentendo Almonio sciolse
44.2il traditore al fin, ma non infretta
44.3ch all uno e all altro esser turbato dolse
44.4da sì desiderata sua vendetta
44.5quindi partissi il disleale, e tolse
44.6in compagnia la vecchia maledetta
44.7non si legge in Turpin che n avenisse
44.8ma vidi già uno author, che piu ne scrisse
45.1Scrisse l authore, il cui nome mi taccio,
45.2che non furo lontani una giornata
45.3che per torse Odorico quello impaccio
45.4contra li patti et ogni fede data
45.5al collo di Gabrina gettò un laccio
45.6e che ad un olmo la lasciò impiccata
45.7e chindi a un anno (ma non dice il luoco)
45.8Almonio a lui, fece il medesmo giuoco
46.1Zerbin che drieto era venuto all orma
46.2del Paladin, ne perder la vorrebbe,
46.3manda a dar di se nuove alla sua torma
46.4che non senza gran dubbio esser ne debbe
46.5Almonio manda, e di piu cose informa
46.6che lungo tutto il ricontar sarebbe
46.7Almonio manda, e a lui Corebo appresso
46.8ne tien, fuor che Issabella, altri con esso
47.1Tanto era l amor grande che Zerbino
47.2e non minor del suo quel che Issabella
47.3portava al virtuoso Paladino
47.4tanto il disir d intenderne novella
47.5ch egli havesse trovato il Saracino
47.6che da caval lo trasse con la sella
47.7che non voleano uscir di quei contorni
47.8se non dopo il successo di tre giorni
48.1El termine che Orlando aspettar disse
48.2el cavallier ch anchor non porta spada
48.3non é alcun luoco dove il Conte gisse
48.4che Zerbin pel medesimo non vada
48.5giunse al fin tra quelli arbori che scrisse
48.6l ingrata donna, perche de la strada
48.7ch Orlando fatta havea non si partia
48.8di giorno in giorno havendo di lui spia
49.1Vede in l herba non sà che luminoso
49.2e truova la corazza esser del Conte
49.3e truova l elmo poi, non quel famoso
49.4ch armò già il capo all Aphricano Aimonte
49.5el caval ne la selva piu nascoso
49.6sente annitrire, e leva al suon la fronte
49.7e vede Brigliador pascer per l herba
49.8che da l arcion pendente il freno serba
50.1Durindana cercò per la foresta
50.2e ritrovolla senza il fodro starse
50.3trovò, ma in pezzi, anchor la sopravesta
50.4ch in cento luochi il miser Conte sparse
50.5Issabella e Zerbin con faccia mesta
50.6stanno mirando e non san che pensarse
50.7pensar potrian tutte le cose, excetto
50.8che fusse Orlando fuor del intelletto
51.1Se di sangue vedessino una goccia
51.2creduto havrian, che fusse stato morto
51.3intanto lungo alla corrente doccia
51.4vider venire un pastorello smorto
51.5costui pur dianzi havea di su la roccia
51.6l alto furor de l infelice scorto
51.7come l arme gettò squarciossi i panni
51.8pastori uccise, e fe mill altri danni
52.1Costui richiesto da Zerbin, gli diede
52.2vera information di tutto questo
52.3Zerbin si maraviglia, e apena il crede
52.4e tuttavia n ha indicio manifesto
52.5sia come vuole egli discende a piede
52.6pien di pietade, e suspiroso e mesto
52.7e ricogliendo da diversa parte
52.8le reliquie ne và ch erano sparte
53.1Del palafren discende ancho Issabella
53.2e va quell arme riducendo insieme
53.3ecco lor sopraviene una donzella
53.4dolente in vista, e di cor spesso geme
53.5se mi dimanda alcun chi sia, perche ella
53.6cosí s afflige, e che dolor la preme
53.7io gli risponderò, che è Fiordiligi
53.8ch in van del suo amator cerca vestigi
54.1Da Brandimarte senza farle motto
54.2lasciata fu ne la città di Carlo
54.3dov ella l aspettò sei mesi od otto
54.4e quando al fin non vide ritornarlo
54.5da un mar all altro si mise fin sotto
54.6Pyrene e l alpe, e per tutto a cercarlo
54.7l andò cercando in ogni parte, fuore
54.8ch al palazzo d Atlante incantatore
55.1Se fusse stata ancho al hostel d Atlante
55.2veder l havria potuto andar errando
55.3con Gradasso, Ruggier, e Bradamante
55.4e con Ferraù prima e con Orlando
55.5disfatta la magion del Negromante
55.6tornato era a Parigi, disiando
55.7trovare il Conte, che non s era udito
55.8ch el miser fosse d intelletto uscito
56.1Come io vi dico sopraggiunta a caso
56.2alli duo amanti Fiordiligi bella
56.3connobbe l arme, e Brigliador rimaso
56.4senza il patrone, e col freno alla sella
56.5vide con gliocchi il miserabil caso
56.6e n hebbe per udita ancho novella
56.7che per certezza il pastorel narrolle
56.8che veduto havea Orlando correr folle
57.1Quivi Zerbin tutte raguna l arme
57.2e ne fa come un bel tropheo s un pino
57.3e volendo vietar che non se n arme
57.4cavallier del paese o peregrino
57.5scrive nel verde ceppo in breve carme
57.6armatura d Orlando paladino
57.7come volesse dir, nessun la muova
57.8che star non possa con Orlando a prova
58.1Finito chebbe la lodevol opra
58.2tornava a rimontar il suo destriero
58.3et ecco Mandricardo arrivar sopra
58.4che visto hà el pin di quelle spoglie altiero
58.5lo priega che la cosa gli discopra
58.6e quel gli narra come ha inteso il vero
58.7allhora il Re pagan lieto non bada
58.8che venne al pino, e se ne tol la spada
59.1Dicendo alcun non me ne può riprendere
59.2non è pur hoggi ch io l hò fatta mia
59.3e lo possesso giustamente prendere
59.4ne posso in ogni parte ovunque sia
59.5Orlando per timor di la difendere
59.6s ha finto pazzo, e la gettata via
59.7ma quando sua viltà pur così excusi
59.8non potrà far, che mie ragion non usi
60.1Zerbino a lui gridava non la torre
60.2o pensà non la haver senza questione
60.3se togliesti così l arme di Hettorre
60.4tu le hai di furto piu che di ragione
60.5senza altro dir l un sopra l altro corre
60.6d animo e di virtù gran paragone
60.7di cento colpi già ribomba il suono
60.8e a pena in la battaglia intrati sono
61.1Di prestezza Zerbin pare una fiamma
61.2a torsi ovunque Durindana cada
61.3di qua e di la saltar come una damma
61.4fa il suo destrier dove è miglior la strada
61.5e ben convien che non ne perda dramma
61.6ch un colpo sol che lui con quella spada
61.7il Pagan giunge, il può mandar fra i spirti
61.8ch empion la selva de li ombrosi myrti
62.1Come il veloce can che il porco assalta
62.2che fuor del gregge errar veggia ne campi
62.3il va aggirando, e quinci, e quindi salta
62.4e quello attende ch una volta inciampi
62.5così Zerbino che se bassa o d alta
62.6venga la spada, e per qual via ne scampi
62.7come la vita, e l honor salvi a un tempo
62.8tien sempre l occhio, e fere, e fugge a tempo
63.1Da l altra parte ovunque il Saracino
63.2la fera spada vibra, o piena, o vuota
63.3sembra fra due montagne un vento alpino
63.4ch una frondosa selva il marzo scuota
63.5chora la caccia a terra, e a capo chino
63.6hora i spezzati rami in aria ruota
63.7ben che Zerbin piu colpi e fuggia e schivi
63.8non può schivar al fin ch un non gli arrivi
64.1Al fin schivar non puote un gran fendente
64.2che tra la spada e il scudo intrò sul petto
64.3grosso l usbergo, e grossa parimente
64.4era la piastra e il panciron perfetto
64.5pur non gli steron contra, et ugualmente
64.6alla spada crudel dieron ricetto
64.7quella tagliò calando ciò che prese
64.8la corazza e l arcion fin su l arnese
65.1E se non che fu scarso il colpo alquanto
65.2pel mezo lo fendea come una canna
65.3ma penetra nel vivo a pena tanto
65.4che poco piu che la pelle gli danna
65.5la non profunda piaga, è lunga quanto
65.6non si misureria con una spanna
65.7le lucide arme il caldo sangue irriga
65.8per sino al piè di rubiconda riga
66.1Così talhor d un bel purpureo nastro
66.2hò veduto partir tela d argento
66.3da quella bianca man piu ch alabastro
66.4da cui partir il cor spesso mi sento
66.5quivi poco a Zerbin val esser mastro
66.6di guerra, haver gran forza e piu ardimento
66.7che di finezza d arme, e di possanza
66.8di troppo il Re de Tartari l avanza
67.1Fu questo colpo del Pagan maggiore
67.2in apparenza che fusse in effetto
67.3tal che Issabella se ne sente il core
67.4fender per mezo in l aggiacciato petto
67.5Zerbin pien d ardimento e di valore
67.6tutto se infiamma d ira e di dispetto
67.7e quanto piu ferire a due man pote
67.8in mezo l elmo el Tartaro percuote
68.1Quasi sul collo del caval piegosse
68.2per l aspra botta il Saracin superbo
68.3e quando l elmo senza incanto fosse
68.4partito il capo gli havria il colpo acerbo
68.5con poco differir ben vendicosse
68.6ne disse a unaltra volta io te la serbo
68.7e la spada gli alzò verso l elmetto
68.8sperandosi tagliato in sino al petto
69.1Zerbin che tenea l occhio, ove la mente
69.2presto il caval alla man destra volse
69.3ma non puote fuggir così repente
69.4che Mandricardo in sul scudo gli colse
69.5dal summo ad imo lo partì ugualmente
69.6e di sotto il braccial ruppe e disciolse
69.7e lo ferì nel braccio, e poi l arnese
69.8spezzolli, e ne la coscia gli discese
70.1Zerbin di qua e di la cerca ogni via
70.2ne mai di quel che vuol cosa gli aviene
70.3che l armatura dove egli feria
70.4un piccol segno pur non ne ritiene
70.5da l altra parte il Re di Tartaria
70.6sopra Zerbino a tal vantaggio viene
70.7che l hà ferito in sette parti o in otto
70.8toltogli lo scudo e mezo l elmo rotto
71.1Quel tuttavia piu và perdendo il sangue
71.2manca la forza, e anchor par che nol senta
71.3el vigoroso cor che nulla langue
71.4val sì, chel debil corpo ne sustenta
71.5sua donna in tanto pallida et exangue
71.6piangendo a Doralice s appresenta
71.7e la priega, e le supplica per dio
71.8che partir voglia il fero assalto e rio
72.1Cortese come bella Doralice
72.2ne ben sicura come il fatto segua
72.3fa volentier quel che Issabella dice
72.4e dispone il suo amante a pace e triegua
72.5così a preghi de l altra l ira ultrice
72.6di cor fugge a Zerbin, e si dilegua
72.7et egli ove a lei par piglia la strada
72.8senza finir l impresa de la spada
73.1Fiordiligi che mal vede difesa
73.2la buona spada del misero Conte
73.3tacita duolse, e tanto le ne pesa
73.4che d ira piange, e battesi la fronte
73.5vorria haver Brandimarte a quella impresa
73.6e se mai lo ritruova e gli lo conte
73.7non crede poi che Mandricardo vada
73.8luna stagion altier di quella spada
74.1Fiordiligi cercando pure in vano
74.2và Brandimarte suo matino e sera
74.3e fa camin da lui molto lontano
74.4da lui che già tornato a Parigi era
74.5ella tanto vagò per monte e piano
74.6che giunse, ove al passar d una rivera
74.7vide e connobbe il stolto Paladino
74.8ma diciam quel che avenne di Zerbino
75.1Ch el lasciar Durindana sì gran fallo
75.2gli par, che piu d ogni altro mal, glincresce
75.3quantunque apena star possa a cavallo
75.4pel molto sangue che gli è uscito, et esce
75.5hor poi che dopo non troppo intervallo
75.6cessa con l ira il caldo, il dolor cresce
75.7cresce il dolore sì impetuosamente
75.8che mancarsi la vita se ne sente
76.1Per debolezza piu non potea gire
76.2siche fermossi appresso una fontana
76.3non sa che farsi, o che si debbia dire
76.4per aiutarlo la donzella humana
76.5sol di disagio lo vede morire
76.6che quindi è troppo ogni città lontana
76.7dove in tanto uopo al medico ricorra
76.8che per pietade, o premio gli soccorra
77.1Ella non sa se non in van dolersi
77.2chiamar fortuna, e il ciel empio e crudele
77.3perche ahi lassa (dicea) non mi summersi
77.4quando levai nel ocean le vele
77.5Zerbin che i languidi occhi ha in lei conversi
77.6sente piu doglia ch essa si querele
77.7che de la passion tenace e forte
77.8che l ha condutto hor mai vicino a morte
78.1Così cor mio vogliate le diceva,
78.2dopo chio sarò morto amarmi anchora
78.3come solo il lasciarvi è che m aggreva
78.4qui senza guida, e non già perch io mora
78.5che se in sicura parte m accadeva
78.6finir de la mia vita l ultima hora
78.7lieto e contento e fortunato a pieno
78.8morto sarei, poi chio vi moro in seno
79.1Ma poi chel mio destino iniquo e duro
79.2vol ch io ve lascì, e non sò in man da cui
79.3per questa bocca, e per questi occhi giuro
79.4per queste chiome onde allacciato fui
79.5che disperato in lo profondo oscuro
79.6vò de lo inferno, ove il pensar di vui
79.7che habbia così lasciata, assai piu ria
79.8serò d ognaltra pena che vi sia
80.1A questo la mestissima Issabella
80.2declinando la faccia lachrymosa
80.3e congiungendo la sua bocca a quella
80.4di Zerbin languidetta come rosa
80.5rosa non colta in sua stagion, si ch ella
80.6impallidisca in la siepe spinosa
80.7disse, non vi pensate già mia vita
80.8far senza me quest ultima partita
81.1Di ciò cor mio nessun timor vi tocchi
81.2chio vuò seguirvi on cielo o ne lo inferno
81.3convien ch un spirto, e l altro insieme scocchi
81.4insieme vada, e insieme stia in eterno
81.5non si presto vedrò chiudervi gliocchi
81.6o che me ucciderà il dolor interno
81.7o se quel non può tanto, io vi prometto
81.8con questa spada hoggi passarmi il petto
82.1De corpi nostri hò anchor non poca speme
82.2che mè morti che vivi habbian ventura
82.3quivi alcun forse venirà, ch in sieme
82.4mosso a pietà li porrà in sepultura
82.5così dicendo, le reliquie estreme
82.6del vital spirto che morte le fura
82.7ne và cogliendo con le labra meste
82.8fin che una minima aura ve ne reste
83.1Zerbin la debil voce riforzando
83.2disse, io vi priego e supplico mia diva,
83.3per quel amor che mi mostraste, quando
83.4per me lasciaste la paterna riva
83.5e se commandar posso, io vel commando
83.6che fin che piacca a Dio restiate viva
83.7ne mai per caso poniate in oblio
83.8che quanto amar si può v habbia amato io
84.1Dio vi provederà d aiuto forse
84.2per liberarvi da ogni atto villano
84.3come fe quando alla spelonca torse
84.4per indi trarve, il Senator Romano
84.5così (la sua mercè) già vi soccorse
84.6nel mare, e contra il Biscaglin profano
84.7e se pur averrà che poi si deggia
84.8morir, allhora il minor mal si eleggia
85.1Non credo che queste ultime parole
85.2potesse exprimer sì, che fusse inteso
85.3e finì come il debil lume suole
85.4cui cera manchi, o d altro in chi sia acceso
85.5chi potrá dir a pien come si duole
85.6poi che si vede pallido e disteso
85.7la giovanetta, e freddo come giaccio
85.8il suo caro Zerbin restare in braccio
86.1Sopra il sanguigno corpo s abbandona
86.2e di copiose lachryme lo bagna
86.3e stride sì, ch intorno ne risuona
86.4a molte miglia il bosco e la campagna
86.5ne alle guancie ne al petto si perdona
86.6che luno e l altro non percuota e fragna
86.7e straccia a torto l auree crespe chiome
86.8chiamando sempre in van l amato nome
87.1In tanta rabbia, in tal furor summersa
87.2l havea la doglia sua, che facilmente
87.3havria la spada in se stessa conversa
87.4poco al suo amante in questo ubidiente
87.5s uno Eremita ch alla fresca e tersa
87.6fonte, havea usanza di tornar sovente
87.7da la sua quindi non lontana cella
87.8non s opponea (venendo) al voler d ella
88.1Il venerabil huom ch alta bontade
88.2havea congiunta a natural prudentia
88.3et era tutto pien di charitade
88.4di buoni exempi ornato, e d eloquentia
88.5alla dolente giovane suade
88.6con ragion efficaci patientia
88.7e quivi pon di molte inanti il specchio
88.8volvendo il nuovo testamento e il vecchio
89.1Poi le fece veder come non fusse
89.2alcun se non in Dio vero contento
89.3e ch eran l altre transitorie, e flusse
89.4speranze humane, e di poco momento
89.5e tanto seppe dir, che la ridusse
89.6da quel crudel, et ostinato intento
89.7che sua vita sequente hebbe disio
89.8tutta dicar al servigio di Dio
90.1Non che lasciar del suo signor voglia unque
90.2ne il grande amor, ne le reliquie morte
90.3convien che l habbia ovunque stia, et ovunque
90.4vada che seco e notte e dì le porte
90.5quindi aiutando l Eremita adunque
90.6ch era de la sua età valido e forte
90.7sul mesto caval suo Zerbin tornaro
90.8e molti dì per quelle selve andaro
91.1Non volse il cauto vecchio ridur seco
91.2sola con solo la giovane bella
91.3la dove ascosa in un selvaggio speco
91.4non lungi havea la solitaria cella
91.5fra sè dicendo, con periglio arreco
91.6in una man la paglia e la facella
91.7ne sí fida in sua età, ne in sua prudentia
91.8che di se faccia tanta experientia
92.1Di condurla in Provenza hebbe pensiero
92.2non lontano a Marsilia in un castello
92.3dove di sante donne un monastiero
92.4ricchissimo era, e d edificii bello
92.5e per portarne il morto cavalliero
92.6composto in una cassa haveano quello
92.7che in un castel (ch era tra via) si fece
92.8lunga e capace, e ben chiusa di pece
93.1Piu e piu giorni gran spatio di terra
93.2cercaro, e sempre per luochi piu inculti
93.3che pieno essendo ogni cosa di guerra
93.4voleano gir piu che poteano occulti
93.5ma l fine un cavalier la via lor serra
93.6che lor fe oltraggi, e dishonesti insulti
93.7di cui dirò quando il suo luoco fia
93.8adesso torno al Re di Tartaria
94.1Havuto chebbe la battaglia fine
94.2ch io vi narrai di sopra, si raccolse
94.3alle fresche ombre, e a l onde crystalline
94.4et al destrier la sella e il freno tolse
94.5e lo lasciò per l herbe tenerine
94.6del prato, andar pascendo ove egli volse
94.7ma non stè guari che vide lontano
94.8calar dal monte un cavallier al piano
95.1Connobel come prima alzò la fronte
95.2Doralice, e mostrollo a Mandricardo
95.3dicendo ecco il superbo Rodomonte
95.4se non m inganna di lontano il sguardo
95.5per far teco battaglia cala il monte
95.6hor ti farà mestier l esser gagliardo
95.7perduta havermi a grande ingiuria tiene
95.8ch ero sua sposa, e a vendicar si viene
96.1Qual buon astor che l anitra o la aceggia
96.2starna o colombo, o simil altro augello
96.3venirsi incontro di lontano veggia
96.4leva la testa, e si fa lieto e bello
96.5tal Mandricardo come certo deggia
96.6di Rodomonte far strage e macello
96.7con letitia e baldanza il destrier piglia
96.8le staffe a i piedi, e da alla man la briglia
97.1Quando vicini fur, siche udir chiare
97.2tralor poteansi le parole altiere
97.3con le mane e col capo a minacciare
97.4incominciò gridando il Re d Algere
97.5ch a penitenza gli faria tornare
97.6che per un temerario suo piacere
97.7non havesse rispetto provocarsi
97.8lui ch altamente era per vendicarsi
98.1Rispose Mandricardo indarno tenta
98.2chi mi vuol impaurir per minacciarmi
98.3così fanciulli o femine spaventa
98.4o altri che non sappia che sieno armi
98.5me non, cui la battaglia piu talenta
98.6d ogni riposo, e son per adoprarmi
98.7a piè a cavallo, in squadra e nel steccato
98.8così senza armatura, come armato
99.1Ecco sono alli oltraggi, al grido, al ire
99.2al trar de brandi, al crudel suon de ferri
99.3come vento che prima agevol spire
99.4poi cominci a crollar frassini e cerri
99.5et indi oscura polve in cielo aggire
99.6indi li arbori svella, e case atterri
99.7summerga in mar, e porti ria tempesta
99.8ch el sparso armento uccida alla foresta
100.1De dui pagani sanza pare in terra
100.2li audacissimi cori, e forze estreme
100.3parturiscono colpi, et una guerra
100.4conveniente a sì feroce seme
100.5del grande e horribil suon trema la terra
100.6quando le spade son percosse insieme
100.7gettano l arme in sino al ciel scintille
100.8anzi lampadi accese a mille a mille
101.1Sanza mai riposarsi o pigliar fiato
101.2dura fra li dui Regi aspra battaglia
101.3tentando hora da questo, hor da quel lato
101.4aprir le piastre, e penetrar la maglia
101.5ne perde l un ne l altro tol del prato
101.6ma come intorno sian fosse o muraglia
101.7o troppo costi ogni oncia di quel luoco
101.8non si parton d un cerchio angusto e poco
102.1Fra mille colpi il Tartaro una volta
102.2colse a duo mani in fronte al Re d Algere
102.3che gli fece veder girar in volta
102.4quante mai furon fiacole e lumiere
102.5come ogni forza al Aphrican sia tolta
102.6le groppe del destrier col capo fere
102.7perde la staffa, et è presente quella
102.8che cotanto ama a risco uscir di sella
103.1Ma come ben composto e valido arco
103.2di fino acciar in buona summa greve
103.3quanto s inchina piu, quanto è piu carco
103.4e piu lo sforzan martinelli e leve
103.5con tanto piu furor, quanto è poi scarco
103.6ritorna, e fa piu mal che non riceve
103.7così quel Aphrican tosto risorge
103.8e doppio il colpo allo inimico porge
104.1Colse il nemico ove da lui fu colto
104.2proprio a quel segno in fronte, et a due mane
104.3la finezza de l elmo tenne il volto
104.4difeso al successor del Re Agricane
104.5ma sí stordito ne restò, che molto
104.6non sapea s era vespero o dimane
104.7l irato Rodomonte non s arresta
104.8che mena l altro, e pur segna alla testa
105.1El destriero del Tartaro che abborre
105.2la spada che fischiando cala d alto
105.3al suo signore con suo gran mal soccorre
105.4perche se arretra per fuggir d un salto
105.5e il brando in mezo il capo gli trascorre
105.6ch al signor non a lui movea l assalto
105.7el miser non havea l elmo di Troia
105.8come il patron, onde è ragion che muoia
106.1Quel cade, e Mandricardo in piedi guizza
106.2non piu stordito, e Durindana aggira
106.3vedere il caval morto entro gli attizza
106.4e fuor divampa un grave incendio d ira
106.5l Aphrican per urtarlo il caval drizza
106.6ma non piu Mandricardo si ritira
106.7che soglia far da l onde il scoglio, e avenne
106.8ch el destrier cadde, et egli in piè si tenne
107.1L Aphrican che mancarsi il caval sente
107.2lascia le staffe, e su li arcion si ponta
107.3e resta in piedi, e sciolto agevolmente
107.4così l un l altro poi di pare affronta
107.5la pugna piu che mai ribolle ardente
107.6e l odio e l ira, e la superbia monta
107.7et era per seguir, ma quivi giunse
107.8in fretta un messaggier che li disgiunse
108.1Vi giunse un messaggier del popul Moro
108.2di molti che per Francia eran mandati
108.3a richiamare alli stendardi loro
108.4e capitani e cavallier privati
108.5perche l Imperator dai gigli d oro
108.6gli havea li alloggiamenti assediati
108.7e non venendo chi l aiuti, e presto
108.8connosceva il suo excidio manifesto
109.1Riconnobbe il messaggio i cavallieri
109.2e non pur all insegne e sopraveste
109.3m al girare de le spade, e a colpi fieri
109.4ch altre man non farebbeno che queste
109.5tra lor perhò non osa intrar, che speri
109.6che fra tanta ira, sicurtà gli preste
109.7esser messo del re, ne si conforta
109.8per dir ch ambasciator pena non porta
110.1Ma viene a Doralice, et a lei narra
110.2ch Agramante, Marsiglio, e Stordilano
110.3con pochi dentro a malsicura sbarra
110.4sono assediati dal popul christiano
110.5narrato il caso con prieghi ne inarra
110.6che farà il tutto ai dui guerrieri piano
110.7accorderalli insieme, e per lo scampo
110.8del exercito suo condurrà in campo
111.1Tra i cavallier la donna di gran core
111.2si messe, e disse lor, io vi commando
111.3per quanto sò che me portate amore
111.4che riserbiate a miglior uso il brando
111.5e ne veniate subito in favore
111.6del nostro campo saracino, quando
111.7si truova hora assediato ne le tende
111.8e presto, o aiuto, o gran ruina attende
112.1Indi il messo soggiunse il gran periglio
112.2de saracini, e narrò il fatto a pieno
112.3e pose d Agramante, e di Marsiglio
112.4lettere in mano al figlio d Ulieno
112.5si piglia finalmente per consiglio
112.6che i dui guerrier. deposto ogni veneno
112.7facciano insieme tregua sin al giorno
112.8che sia tolto l assedio a Mori intorno
113.1E senza piu dimora, come pria
113.2liberato d assedio habbian lor gente
113.3non s intendano haver piu compagnia
113.4ma crudel guerra, e inimicitia ardente
113.5fin che con l arme difinito sia
113.6che dè la donna haver meritamente
113.7e quella in le cui man giurato fue
113.8fece la sicurtà per amendue
114.1A questo è la Discordia impatiente
114.2inimica di pace, e d ogni tregua
114.3e così la Superbia, e non consente
114.4ne vuol patir che tale accordo segua
114.5ma piu di lor può Amor quivi presente
114.6di cui l alto valor nessun adegua
114.7e fe ch in drieto a colpi di saette
114.8e la Discordia, e la Superbia stette
115.1Fu conclusa la tregua fra costoro
115.2si come piacque a chi di lor potea
115.3mancavali uno de cavalli loro
115.4che morto quel del Tartaro giacea
115.5perhò vi venne a tempo Brigliadoro
115.6che le fresche herbe lungo el rio pascea
115.7m al fin del canto io mi truovo esser giunto
115.8si ch io farò con vostra gratia punto
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