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Canto quattordicesimo

1.1gRavi pene in amor si provan molte
1.2di che patito io n hó la maggior parte
1.3e quelle in danno mio si ben raccolte
1.4ch io ne posso parlar come per arte
1.5perhò s io dico e s hò detto altre volte
1.6e quando in voce, e quando in vive charte
1.7ch un mal sia leve, un altro acerbo e fiero
1.8date credenza al mio giudicio vero
2.1Io dico e dissi, e dirò fin ch io viva
2.2che chi si truova in degno laccio preso
2.3se ben di se vede sua donna schiva
2.4se n tutto aversa al suo desir acceso
2.5se ben Amor d ogni mercede il priva
2.6poscia chel tempo e la fatica hà speso
2.7pur ch altamente habbia locato il core
2.8pianger non dè se ben languisce e more
3.1Pianger dè quel, che già sia fatto servo
3.2di dua vaghi occhi, e d una bella treccia
3.3sotto cui si nasconda un cor protervo
3.4che poco puro habbia con molta feccia
3.5vorria il miser fuggir, e come Cervo
3.6ferito, ovunque và porta lafreccia
3.7hà da se stesso del suo amor vergogna
3.8ne l osa dir e in van sanarsi agogna
4.1In questo caso è il giovene Griphone
4.2che non se puó emendar, e l suo error vede
4.3vede quanto vilmente il suo cor pone
4.4in Horrigille iniqua e senza fede
4.5pur dal mal uso é vinta la ragione
4.6e pur l arbitrio allo appetito cede
4.7perfida sia quantunque ingrata e ria
4.8è sforzato a cercar dov ella sia
5.1Dico, la bella historia ripigliando,
5.2che uscì de la città secretamente
5.3ne parlarne se ardì col fratel, quando
5.4ripreso in van da lui ne fu sovente
5.5verso Rama a sinistra declinando
5.6prese la via piu piana e piu corrente
5.7fu in sei giorni a Damasco di Soria
5.8quindi verso Antiochia se ne gia
6.1Scontrò presso a Damasco il Cavalliero
6.2a chi Horrigille havea donato il core
6.3e convenian di rei costumi in vero
6.4come ben si convien l herba col fiore
6.5che l uno e l altro era di cor liggiero
6.6perfido l uno, e l altro e traditore
6.7e copria l uno e l altro il suo difetto
6.8con danno altrui, sotto cortese aspetto
7.1Come io vi dico il cavallier venia
7.2s un gran destrier con molta pompa armato
7.3la perfida Horrigille in compagnia
7.4in un vestir azur d oro fregiato
7.5e duo valetti, donde si servia
7.6a portar l elmo e il scudo, haveva allato
7.7come quel che volea con bella mostra
7.8comparir in Damasco ad una giostra
8.1Una splendida festa che bandire
8.2fece il Re di Damasco in quelli giorni
8.3era cagion di far quivi venire
8.4li cavallier quanto potean piu adorni
8.5tosto che la puttana comparire
8.6vede Griphon, ne teme oltraggi e scorni
8.7s à che l amante suo non è si forte
8.8che da Griphon l habbia a campar da morte
9.1Ma si come audacissima e scaltrita
9.2anchor che tutta di paura trema
9.3s acconcia il viso, e si la voce aita
9.4che non appare in lei segno di tema
9.5col Drudo havendo già l astutia ordita
9.6corre, e fingendo una leticia estrema,
9.7verso Griphon l aperte braccia tende
9.8lo stringe al collo, e gran pezzo ne pende
10.1Dopo accordando affettuosi gesti
10.2alla suavitá de le parole
10.3dicea piangendo, signor mio, son questi
10.4debiti premi a chi t adora e cole
10.5che sola senza te già un anno resti
10.6e va per l altro, e anchor non te ne duole
10.7e sio stavo aspettar il tuo ritorno
10.8non sò se mai veduto harei quel giorno
11.1Quando aspettavo che di Nicosia
11.2dove tu te n andasti alla gran corte
11.3tornassi a me, che con la febre ria
11.4lasciata havevi in dubbio de la morte
11.5intesi che passato eri in Soria
11.6il che a patir mi fu si duro e forte
11.7che non sapendo come io ti seguissi
11.8quasi il cor di man propria mi traffissi
12.1Ma Fortuna di me con doppio dono
12.2mostra d haver (quel che non hai tu) cura
12.3mandommi il fratel mio col quale io sono
12.4sin qui venuta del mio honor sicura
12.5et hor mi manda questo incontro buono
12.6di te, ch io stimo sopra ogni aventura
12.7e bene a tempo il fá, che piu tardando
12.8morta sarei, te signor mio bramando
13.1E seguitò la Donna fraudolente
13.2di cui l opere fur piu che di volpe
13.3la querimonia sua si astutamente
13.4che riversò in Griphon tutte le colpe
13.5gli fa stimar colui (non che parente)
13.6ma che da un patre, seco habbia ossa et polpe
13.7e con tal modo sa tesser l inganni
13.8che men verace par Luca et Giovanni
14.1Non pur di sua perfidia non riprende
14.2Griphon la donna iniqua piu che bella
14.3non pur vendetta di colui non prende
14.4che fatto s era adultero di quella
14.5ma gli par far assai se si difende
14.6che tutto il biasmo in lui non riversi ella
14.7e come fusse suo cognato vero
14.8non cessa accarezzar quel cavalliero
15.1E con lui se ne vien verso le porte
15.2di Damasco, e da lui sente tra via
15.3che la dentro devea splendida corte
15.4tener il ricco Re de la Soria
15.5e ch ognun quivi, di qualunque sorte
15.6o sia christiano, o d altra legge sia
15.7dentro e di fuor hà la città sicura
15.8per tutto il tempo che la festa dura
16.1Non son perhò sì di seguir intento
16.2l historia de la perfida Horrigille
16.3ch a giorni suoi non pur un tradimento
16.4fatto alli amanti havea, ma mille e mille
16.5ch io non ritorni a riveder ducento
16.6mila persone, e piu de le scintille
16.7del stuzzicato fuoco, ove alle mura
16.8di Parigi facean danno e paura
17.1Io vi lasciai come assaltato havea
17.2Agramante una porta de la terra
17.3che trovar senza guardia si credea
17.4ne piu riparo altrove il passo serra
17.5perche in persona Carlo la tenea
17.6et havea seco i mastri de la guerra
17.7duo Guidi duo Angelini uno Angeliero
17.8Avino, Avolio, Othone, et Belingiero
18.1Nanzi il Re Carlo, e nanzi il Re Agramante
18.2l un stuolo e l altro si vuol far vedere
18.3ove gran l oda, ove mercè abondante
18.4ponno acquistar, facendo il suo devere
18.5ma Mori non perhò fer prove tante
18.6che par ristor al danno, habbino havere
18.7perche ve ne restar morti parecchi
18.8che alli altri fur di folle audacia specchi
19.1Grandine sembran le spesse saette
19.2che son dal muro in li nemici sparte
19.3e forse insino al ciel paura mette
19.4l alto gridar de l una e l altra parte
19.5ma Carlo un poco, et Agramante aspette
19.6ch io vuò cantar de l africano Marte
19.7Rodomonte terribile et horrendo
19.8che per mezo Parigi iva correndo
20.1Non sò signor se piu vi ricordiate
20.2di questo Saracin tanto sicuro
20.3che sue genti in la fossa havea lasciate
20.4tra l secondo ripar, e il primo muro
20.5da la rapace fiamma devorate
20.6che non fu mai spettaculo piu oscuro
20.7dissi ch entrò d un salto ne la terra
20.8sopra la fossa che la cinge e serra
21.1Quando fu noto il Saracino atroce
21.2al strano armar de la scagliosa pelle
21.3la dove vecchi, e il popul men feroce
21.4tendean l orecchie a tutte le novelle
21.5levossi un pianto un strido una alta voce
21.6con un batter di man ch andò alle stelle
21.7e chi puote fuggir non vi rimase
21.8per serrarsi ne tempii e ne le case
22.1Ma questo a pochi il brando rio conciede
22.2ch intorno arruota il Saracin robusto
22.3qui fa restar con meza gamba un piede
22.4la fa un capo sbalzar lungi dal busto
22.5l un tagliare a traverso se gli vede
22.6dal capo all anche un altro fender giusto
22.7e de tanti che uccide fere e caccia
22.8non se gli vede alcun segnare in faccia
23.1Quel che la Tigre de l armento imbelle
23.2ne campi Hircani, o la vicino al Gange
23.3ol lupo de le capre e de l agnelle
23.4nel monte che Typheo sotto si frange
23.5quivi il crudel Pagan facea di quelle
23.6non dirò squadre, non dirò phalange
23.7n exercito, ma vulgo voglio dire
23.8degno, primo che nasca, di morire
24.1Non ne truova un che veder possa in fronte
24.2fra tanti che ne taglia fora e svena
24.3per quella strada che vien dritto al ponte
24.4di san Michel, si populata e piena
24.5corre il fiero e terribil Rodomonte
24.6e la sanguigna spada a cerco mena
24.7non riguarda ne al servo ne la signore
24.8ne al giusto hà piu pietà, che al peccatore
25.1Religion non giova al sacerdote
25.2ne l innocentia al pargoletto giova
25.3per sereni occhi, o per vermiglie guote
25.4mercè non donna ne donzella truova
25.5la vecchiezza si caccia e si percuote
25.6ne quivi il Saracin fa maggior prova
25.7di gran valor, che di gran crudeltade
25.8che non discerne sesso ordine etade
26.1Non pur nel sangue human l ira si stende
26.2del empio Re, capo e signor de li empi
26.3ma contra i tetti anchor, si che n incende
26.4le belle case e li sacrati tempi
26.5le case eran per quel che se n intende
26.6quasi tutte di legno in quelli tempi
26.7e ben creder si può, ch in Parigi hora
26.8de le diece le sei son così anchora
27.1Non par, quantunque il fuoco ogni cosa arda,
27.2che si grande odio ancho satiar si possa
27.3dove saggrappi con le mani, guarda
27.4si che ruini un tetto ad ogni scossa
27.5signor havete a credere che bombarda
27.6mai non vedeste a Padoa così grossa
27.7che tanto muro possa far cadere
27.8quanto fa in una scossa il Re d Algiere
28.1Mentre quivi con sangue il maledetto
28.2fuoco e ruina facea tanta guerra
28.3se di fuor Agramante havesse astretto
28.4perduta era quel dì tutta la terra
28.5ma non v hebbe agio, che gli fu interdetto
28.6dal Paladin che venia d Inghilterra
28.7con l Inglese alle spalle e popul Scotto
28.8dal Silentio e da l Angelo condotto
29.1Dio volse che all intrar che Rodomonte
29.2fe ne la terra, e tanta fiamma accese,
29.3che presso a muri il fior di Chiaramonte
29.4Rinaldo giunse, e seco il campo Inglese
29.5tre leghe sopra havea gettato il ponte
29.6e torte vie da man sinistra prese
29.7che dissegnando i Barbari assalire
29.8il fiume non l havesse ad impedire
30.1Mandato havea sei mila fanti arcieri
30.2sotto l altiera insegna di Odoardo
30.3e presso allor mille cavai liggieri
30.4drieto la guida d Ariman gagliardo
30.5e mandati li havea per i sentieri
30.6che vanno e vengon dritti al mar Picardo
30.7ch a porta san Martino, o san Dionygi
30.8intrassero a soccorso di Parigi
31.1Li carriaggi e li altri impedimenti
31.2con lor fece drizzar per questa strada
31.3egli con tutto il resto de le genti
31.4piu sopra andò girando la contrada
31.5seco havean navi e ponti et argumenti
31.6di passar Senna, che non ben si guada
31.7passato ognuno, e rotti i ponti a drieto
31.8ordinò il campo e lo fe mover cheto
32.1Ma prima li baroni e i capitani
32.2Rinaldo intorno havendosi ridutti
32.3sopra una mota ch alta era da i piani
32.4si che poteano udirlo e veder tutti
32.5disse, signor ben a levar le mani
32.6havete a Dio, che qui v habbia condutti
32.7acciò dopo un brevissimo sudore
32.8sopra ogni nation vi doni honore
33.1Per voi faran dui principi salvati
33.2Se levate l assedio a quelle porte
33.3el vostro Re, che voi sete ubligati
33.4da servitù a difendere e da morte
33.5et uno Imperator de piu lodati
33.6che mai tenuto al mondo habbiano corte
33.7e con lor altri Re, Duci, e Marchesi
33.8signor e cavallier di piu paesi
34.1Si che salvandó una città, non soli
34.2Parigini ubligati vi saranno
34.3che molto piu che di lor proprii duoli
34.4timidi afflitti e sbigottiti stanno
34.5di lor moglie e lor teneri figliuoli
34.6ch a medesmo pericolo seco hanno
34.7e de le sante vergini richiuse
34.8che de li voti lor non sien deluse
35.1Dico, salvando voi questa cittade
35.2vi ubligate non soli i Parigini
35.3ma d ognintorno tutte le contrade
35.4non parlo sol de populi vicini
35.5ma non è terra per christianitade
35.6che non habbia qua dentro cittadini
35.7si che vincendo, havete da tenere
35.8che piu che Francia v habbia obligo havere
36.1Se donavan li antiqui una corona
36.2a chi salvasse a un cittadin la vita
36.3hor che degna mercede a voi si dona?
36.4salvando multitudine infinita
36.5ma se da invidia, o da viltà, si buona
36.6opra, o d altra cagion, serà impedita
36.7credetemi, che prese quelle mura
36.8ne Italia ne Lamagna fia sicura
37.1Ne quella parte tutta, ove s adora
37.2quel che volse per noi pender sul legno
37.3ne sete voi senza periglio anchora
37.4ben che pel mare sia forte il vostro regno
37.5che s altre volte i Mori uscendo fuora
37.6di Zibeltaro, e del Herculeo segno
37.7riportar prede da l isole vostre
37.8che faranno hor, s havran le terre nostre?
38.1Ma quando anchor nessuno honor, nessuno
38.2util, v inanimasse a questa impresa
38.3commun debito è ben, soccorrer l uno
38.4l altro, che militian sotto una Chiesa
38.5darvi i nemici rotti, senza alcuno
38.6dubbio prometto, e senza gran contesa
38.7che gente mal experta tutta parmi
38.8senza possanza, senza cor, senza armi
39.1Puotè con queste e con miglior ragioni
39.2con parlar expedito e chiara voce
39.3excitar quei magnanimi baroni
39.4Rinaldo, e illor exercito feroce
39.5e fu, com è in proverbio, aggiunger sproni
39.6al buon corsier che già ne va veloce
39.7finito el ragionar nanti alle schiere
39.8fe mover passo passo le bandiere
40.1Senza strepito alcun senza rumore
40.2fa il tripartito exercito venire
40.3lungo l fiume, a Zerbin dona l honore
40.4d esser il primo i Barbari assalire
40.5e fa quelli d Irlanda con maggiore
40.6volger di via, piu tra campagna gire
40.7e il duca di Lencastro in mezo serra
40.8con cavallieri, e fanti d Inghilterra
41.1Drizzati che li ha tutti allor camino
41.2cavalca il Paladin lungo la riva
41.3e passa inanzi al buon duca Zerbino
41.4e a tutto il campo che con lui veniva
41.5tanto che al Re d Orano, e al Re Sobrino
41.6e lor altri compagni sopra arriva
41.7che mezo miglio appresso quei di Spagna
41.8guardavan da quel canto la campagna
42.1L exercito Christian che con si fida
42.2e si sicura scorta era venuto
42.3c hebbe il Silentio, e l Angelo per guida
42.4non puote hormai patir piu di star muto
42.5sentiti li nemici alzò le grida
42.6e diè in le trombe, e sparse il suono arguto
42.7e con l alto rumor ch arrivò al cielo
42.8mandò ne l ossa a Saracini il gelo
43.1Rinaldo inanzi aglialtri il caval punge
43.2e tien la lancia per cacciarla in resta
43.3e lascia i Scotti un tratto d arco lunge
43.4ch ogni indugio a ferir si lo molesta
43.5come groppo di vento talhor giunge
43.6che traggia drieto un horrida tempesta
43.7tal fuor di squadra, il cavallier gagliardo
43.8ne vien spronando il corridor Baiardo
44.1Al comparir del paladin di Francia
44.2Mori presenton lor future angosce
44.3a tutti in man vedi tremar la lancia
44.4li piedi in staffa, e ne l arcion le cosce
44.5Re Puliano sol non muta guancia
44.6che questo esser Rinaldo non connosce
44.7ne pensando trovar si duro intoppo
44.8gli move il destrier contra di galoppo
45.1E su la lancia nel partir si stringe
45.2et tutto si raccoglie in la persona
45.3e poi con ambo e sproni il caval spinge
45.4e le redine inanzi gli abbandona
45.5da l altra parte il suo valor non finge
45.6et mostra in fatto quel che in nome suona
45.7quanto habbia nel giostrar e gratia et arte
45.8il figliuolo d Amone, anzi di Marte
46.1Furo al segnar de li aspri colpi pari
46.2che si posero i ferri ambi alla testa
46.3ma furo in arme, et in virtù dispari
46.4che l un via passa, et l altro morto resta
46.5bisognan di valor segni piu chiari
46.6che por con liggiadria la lancia in resta
46.7ma fortuna ancho piu bisogna assai
46.8che senza, val virtù raro o non mai
47.1La buona lancia il paladin ricovera
47.2et verso il Re d Oran ratto si spicca
47.3a cui Natura la persona povera
47.4fece di cor, ma d ossa et polpe ricca
47.5tra brutti colpi questo non si annovera
47.6se ben in fondo al gran scudo l appicca
47.7et ognun chil sapesse l havria excuso
47.8perche non si potea giunger piu suso
48.1Non vieta il scudo al colpo, che non entre
48.2ben che fuor sia d acciar, dentro di palma
48.3e che da quel gran corpo uscir pel ventre
48.4non faccia l inuguale e piccola alma
48.5el caval che portar si credea mentre
48.6durasse il lungo dì, si grave salma
48.7referì in mente sua gratia a Rinaldo
48.8cha quel incontro gli schivò un gran caldo
49.1Rotta l hasta Rinaldo il destrier volta
49.2tanto liggier, che fa sembiar chabbia ale
49.3e dove la piu stretta e maggior folta
49.4vide stiparsi, impetuoso assale
49.5mena fusberta sanguinosa in volta
49.6che fa l arme parer di vetro frale
49.7tempra di ferro il suon tagliar non schiva
49.8che non vada a trovar la carne viva
50.1Ritrovar poche tempre e pochi ferri
50.2può la tagliente spada, ove s incappi
50.3ma targhe, altre di coio, altre di cerri
50.4giuppe trappunte, e attorcigliati drappi
50.5giusto è ben dunque, che Rinaldo atterri
50.6qualunque arriva, e fori, e squarci, e affrappi
50.7che non piu si difende da sua spada
50.8cherba da falce, o da tempesta biada
51.1La prima schiera era già messa in rotta
51.2quando Zerbin, con l antiguardo arriva
51.3el gentil cavallier nanzi alla frotta
51.4con la lancia arrestata ne veniva
51.5la gente sotto il suo pennon condotta
51.6con non minor fierezza lo seguiva
51.7tanti lupi parean tanti leoni
51.8che andassero assalir capre o montoni
52.1Spinse a un tempo ciascuno il suo cavallo
52.2poi che fur presso, et tolsero repente
52.3quel breve spatio, quel poco intervallo
52.4che si vedea fra l una e l altra gente
52.5non fu sentito mai piu strano ballo
52.6che feriano i Sconcesi solamente
52.7solamente i pagani eran destrutti
52.8come sol per morir fusser condutti
53.1Parve piu freddo ogni pagan che giaccio
53.2parve ogni Scotto piu che fiamma caldo
53.3Mori credean ch ogni Christian il braccio
53.4devesse haver, chebbe in lor mal, Rinaldo
53.5mosse Sobrino i suoi schierati avaccio
53.6senza aspettar che l invitasse araldo
53.7de l altra squadra quesat era migliore
53.8di capitano d arme, et di valore
54.1D Africa v era la men, trista gente
54.2ben che ne questa anchor gran prezzo vaglia
54.3Dardinel la sua mosse incontinente
54.4non meglio armata, o meglio usa in battaglia
54.5ben chegli in capo havea l elmo lucente
54.6et fusse tutto armato a piastra e maglia
54.7io credo che la quarta miglior fia
54.8con chi Isoliero appresso lo seguia
55.1Trason in tanto il buon duca di Marra
55.2che ritrovarsi in l alta impresa gode
55.3a cavallieri suoi schiude la sbarra
55.4et quelli invita seco alle gran lode
55.5perche Isoliero con quelli di Navarra
55.6intrar ne la battaglia vede et ode
55.7poi mosse Ariodante la sua schiera
55.8che nuovo duca d Albania fatto era
56.1L alto rumor de le sonore trombe
56.2timpani, corni, et barbari stromenti
56.3giunti al continuo suon d archi e di frombe
56.4di diserrate machine, e tormenti
56.5et quel, di che piu par chel ciel ribombe
56.6gridi et tumulti gemiti, et lamenti
56.7rendeno un alto suon, che a quel s accorda
56.8con che i vicini il Nil cadendo assorda
57.1Grande ombra d ognintorno il ciel involve
57.2nata dal saettar de li duo campi
57.3il fumo del sudor alito et polve
57.4par che ne l aria oscura nebbia stampi
57.5l un campo et l altro hor qua hor la si volve
57.6vedresti hor come un segua, hor come scampi
57.7et ivi alcuno o non troppo diviso
57.8rimaner morto, ove ha il nemico ucciso
58.1Dove una squadra per stanchezza è mossa
58.2un altra presto fassi andare inanti
58.3di qua e di la, la gente d arme ingrossa
58.4la cavallieri, et qua si metton fanti
58.5la terra che sostien l assalto è rossa
58.6mutato ha il verde ne sanguigni manti
58.7et dove erano i fiori azurri et gialli
58.8giaceno uccisi li huomini e i cavalli
59.1Zerbin facea le piu mirabil prove
59.2che mai facesse di sua età garzone
59.3lo exercito pagan che intorno piove
59.4taglia et uccide, e mena a destruttione
59.5Ariodante alle sue genti nuove
59.6mostra di sua virtù gran paragone
59.7e dà di se timore e maraviglia
59.8a quelli di Navarra, e di Castiglia
60.1Chelindo e Mosco i duo figliuol bastardi
60.2del morto Calabrun Re d Aragona
60.3et un che reputato fra gagliardi
60.4era Calamidor da Barcelona
60.5lasciar da lungi adrieto illor stendardi
60.6et credendo acquistar gloria et corona
60.7per uccider Zerbin, gli furo adosso
60.8et ne fianchi il caval gli hanno percosso
61.1Passato da tre lance il destrier morto
61.2cade, ma il buon Zerbin subito è in piedi
61.3che a quei che al suo caval han fatto torto
61.4per vendicarlo va dove li vede
61.5et prima a Mosco al giovene mal scorto
61.6che gli sta sopra, et di pigliar s el crede
61.7menò di punta, et lo passò nel fianco
61.8et fuor di sella il cacciò freddo e bianco
62.1Poi che Chelindo vide il viver curto
62.2del fratel suo, di pietosa ira pieno
62.3venne a Zerbino, e pensò dargli d urto
62.4ma gli prese egli il corridor pel freno
62.5trasselo in terra, onde non è mai surto
62.6e non mangiò mai piu biada ne fieno
62.7che Zerbin si gran forza a un colpo mise
62.8che lui col suo signor d un taglio uccise
63.1Come Calamador quel colpo mira
63.2volta la briglia per levarsi in fretta
63.3ma Zerbin dietro un gran fendente tira
63.4dicendo traditor aspetta aspetta
63.5non va la botta, ove andò la mira
63.6non che perhò lontana vi si metta
63.7lui non puote arrivar, ma il caval prese
63.8sopra la groppa destra, e n terra il stese
64.1Colui lascia il cavallo, et via carpone
64.2va per campar, ma poco gli successe
64.3che venne caso chel duca Trasone
64.4gli passò sopra, e col peso oppresse
64.5Ariodante et Lurcanio si pone
64.6dove Zerbino è fra le genti spesse
64.7et seco hanno altri cavallieri e conti
64.8che fanno ogn opra che Zerbin rimonti
65.1Menava Ariodante il brando in giro
65.2et ben lo seppe Attalico et Margano
65.3ma piu sentillo Etarco et Casimiro
65.4che tutti a un tempo fur seco alle mano
65.5li primi dui feriti se ne giro
65.6rimaser li altri dui morti sul piano
65.7Lurcanio fa veder quanto sia forte
65.8che fere urta riversa, et mette a morte
66.1Non crediate signor che fra campagna
66.2pugna minor che presso al fiume sia
66.3e che drieto l exercito rimagna
66.4che di Licastro il buon duca seguia
66.5le bandiere assalì questo di spagna
66.6e molto ben di par la cosa gia
66.7che fanti cavallieri, e capitani
66.8di qua e di la sapean menar le mani
67.1Dinanzi vien Oldrado e Fieramonte
67.2un duca di Glocestra un di Eborace
67.3con lor Ricardo di Varuecia conte
67.4e di Chiaranza il duca Henrigo audace
67.5han Matalista e Follicone a fronte
67.6e Baricondo et ogni lor seguace
67.7tiene il primo Almeria, tien il secondo
67.8Granata, tien Maiorca Baricondo
68.1La fiera pugna un pezzo andò di pare
68.2che vi si discernea poco vantaggio
68.3vedeasi hor l uno hor l altro ire e tornare
68.4come le biade al ventolin di maggio
68.5o come sopra il lito un mobil mare
68.6hor vien hor va ne mai tien un viaggio
68.7poi che fortuna hebbe scherzato un pezzo
68.8dannosa a Mori ritornó da sezzo
69.1Tutto in un tempo il duca di Glocestra
69.2a Matalista fa vuotar l arcione
69.3ferito a un tempo ne la spalla destra
69.4Fieramonte riversa Follicone
69.5e l un pagan e l altro si sequestra
69.6e tra l Inglesi se ne va prigione
69.7e Baricondo a un tempo riman senza
69.8vita, al scontrar del duca di Chiarenza
70.1Indi li Mori tanto a spaventarsi
70.2indi i Fedeli a pigliar tanto ardire
70.3che quei non facean altro che ritrarsi
70.4e partirse da l ordine e fuggire
70.5e questi andar inanzi, et avanzarsi
70.6sempre terreno, e spinger e seguire
70.7e se non vi giungea, che lor diè aiuto
70.8lor campo da quel lato era perduto
71.1Ma Ferraù che sin qui mai non s era
71.2dal Re Marsilio suo, troppo disgiunto
71.3quando vide fuggir quella bandiera
71.4et l exercito suo mezo consunto
71.5spronò el cavallo, e dove ardea piu fiera
71.6la battaglia lo spinse, e arrivò a punto
71.7che vide dal destrier cader in terra
71.8col capo fesso Olimpio da la serra
72.1Un giovinetto che col dolce canto
72.2concorde al suon de la cornuta cetra
72.3di intenerir un cor si dava vanto
72.4anchor che fusse piu duro che pietra
72.5felice lui se contentar di tanto
72.6honor sapeassi, et scudo arco e pharetra
72.7haver in odio, et scimitarra e lancia
72.8che lo trarro a morir giovene in Francia
73.1Quando lo vide Ferraù cadere
73.2chel solea amar, e haver in prezzo e stima
73.3si sente di lui sol via piu dolere
73.4che di mille altri che periro prima
73.5et sopra chi l uccise in modo fere
73.6che gli divide l elmo da la cima
73.7per la fronte, per li occhi, et per la faccia
73.8per mezo il petto, et morto a terra il caccia
74.1Ne qui s indugia, e il brando intorno ruota
74.2ch ogni elmo rompe, ogni lorica smaglia
74.3a chi segna la fronte, a chi la guota
74.4ad altri il capo, ad altri il braccio taglia
74.5hor questo hor quel di sangue e d alma vuota
74.6per lo petto et pel fianco, et la battaglia
74.7ferma dal canto, ove l ignobil frotta
74.8senza ordine fuggia spezzata e rotta
75.1Cacciossi in la battaglia il Re Agramante
75.2d uccider gente et far gran prove vago
75.3et seco ha Baliverzo et Farurante
75.4Prusion, Soridano, et Bambirago
75.5poi son le genti senza nome tante
75.6che del suo sangue hoggi faranno un lago
75.7che meglio a conto harei ciascuna foglia
75.8quando l autonno li arbori ne spoglia
76.1In tanto il Re Agramante una gran banda
76.2di fanti e cavallier dal muro tolta
76.3col Re di Setta e Re di Feza manda
76.4che drieto ai padiglion piglin la volta
76.5e vadano ad opporsi a quei d Irlanda
76.6le cui squadre vedea con fretta molta
76.7dopo gran giri e larghi avolgimenti
76.8venir per levar lui li alloggiamenti
77.1Quei se ne andaro, e bisognò ben presto
77.2ch ogni tardar troppo nocciuto haria
77.3raguna in tanto il Re Agramante il resto
77.4parte le squadre, e alla battaglia invia
77.5egli va al fiume, che gli par ch in questo
77.6luoco, del suo venir bisogno sia
77.7e da quel canto un messo era venuto
77.8del Re Sobrin, che dimandava aiuto
78.1Menava in una squadra piu di mezo
78.2l Africa drieto, e sol del gran rumore
78.3tremaro i Scotti, e tanto fu il ribrezo
78.4ch abbandonavan l ordine e l honore
78.5Zerbin, Lurcanio, e Ariodante in mezo
78.6li restar soli contra a quel furore
78.7e Zerbin ch era a piè vi peria forse
78.8mal buon Rinaldo a tempo se n accorse
79.1Altrove intanto il paladin s havea
79.2fatto inanzi fuggir cento bandiere
79.3hor che l orecchie la novella rea
79.4del gran periglio di Zerbin gli fere
79.5ch apiedi fra la gente Cyrenea
79.6lasciato sol havean tutte sue schiere
79.7volta il caval, e dove il popul Scotto
79.8vede fuggir, prende la via di botto
80.1La dove i Scotti ritornar fuggendo
80.2vede, s appara, e grida hor dove andate
80.3perche tanta viltade in voi comprendo
80.4che a si vil gente il campo abbandonate
80.5son queste forse le spoglie ch io intendo
80.6che a vostri templi già promesso havate?
80.7o che laude, o che gloria, chel figliuolo
80.8del vostro Re si lasci a piedi e solo
81.1Da un suo scudier una grossa hasta afferra
81.2et vede Prusion poco lontano
81.3Re d Alvaracchie, e adosso se gli serra
81.4et de l arcion il porta morto al piano
81.5morto Agricalte, et Bambirago atterra
81.6dopo fere aspramente Soridano
81.7et come li altri l havria messo a morte
81.8se nel ferir la lancia era piu forte
82.1Stringe fusberta, poi che l hasta è rotta
82.2et tocca Serpentin quel da la stella
82.3fatate l arme havea, ma quella botta
82.4pur tramortito il manda fuor di sella
82.5al capitano de la gente Scotta
82.6fa piazza intorno, Ariodante in quella
82.7arriva col cavallo di Serpentino
82.8che havea pigliato, e fa montar Zerbino
83.1Zerbin non potea meglio accorre il tempo
83.2che forse nol facea se piu tardava
83.3perche Agramante, et Dardinello a un tempo
83.4Sobrin col Re Balstro vi arrivava
83.5ma egli che montato era per tempo
83.6di qua e di la col brando se aggirava
83.7mandando hor questo hor quel giu nel inferno
83.8a dar notitia del stato moderno
84.1Rinaldo che havea mente a porre in terra
84.2hor questo hor quel che piu vedea gagliardo
84.3la spada contra il Re Agramante afferra
84.4ch un pezzo egli mirò con fiero sguardo
84.5che sol piu che mille altri facea guerra
84.6e se gli spinse adosso con Baiardo
84.7lo fere a un tempo, et urta di traverso
84.8si che lui col destrier manda riverso
85.1Mentre di fuor con si crudel battaglia
85.2odio, rabbia, furor, l un l altro offende
85.3Rodomonte in Parigi il popul taglia
85.4le belle case, e i sacri tempii accende
85.5Carlo ch in altra parte si travaglia
85.6questo non vede, e nulla anchor n intende
85.7con gaudio e festa entrar fa ne la terra
85.8Arimanno e Odoardo d Inghilterra
86.1Allui venne un scudier pallido in volto
86.2che a pena trar potea dal petto il fiato
86.3ahime signor ahime, replica molto,
86.4prima chabbia a dir altro incominciato
86.5hoggi il Romano imperio, hoggi è sepolto
86.6hoggi hà il suo popul Christo abandonato
86.7il Demonio dal ciel è piovuto hoggi
86.8perche in questa città piu non s alloggi
87.1Satanasso (perche altri esser non puote)
87.2strugge e ruina la città infelice
87.3volgiti e mira le fumose ruote
87.4de la rovente fiamma predatrice
87.5ascolta il pianto che nel ciel percuote
87.6et faccian fede a quel, chel servo dice
87.7un solo è quel, che a ferro e fuoco strugge
87.8la bella terra e inanzi ognun gli fugge
88.1Qual è colui che prima oda il tumulto
88.2et de vicine squille il batter spesso
88.3che veggia il fuoco a nessun altro occulto
88.4ch a se che piu gli tocca e gli è piu presso
88.5tal è il Re Carlo, udendo il nuovo insulto
88.6et connoscendol poi con l occhio istesso
88.7onde col sforzo di sua miglior gente
88.8si drizza dove il maggior grido sente
89.1De paladini et cavallier piu degni
89.2Carlo si chiama drieto una gran parte
89.3e ver la piazza fa drizzare i segni
89.4che s era il Pagan tratto in quella parte
89.5ode il rumor vede l horribil segni
89.6di crudeltà, l humane membra sparte
89.7hora non piu, ritoni un altra volta
89.8chi volentier la bella historia ascolta
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