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1.1O Padre etterno, onde a noi nasce e piove
1.2ogni lume, ogni grazia, onde l'Amore
1.3primo al mondo s'infonde, o sommo Iove,
2.1senza la cui virtù, senza 'l favore
2.2del qual niente puossi, or sia presente,
2.3ora stringa 'l mio petto il tuo valore,
3.1ora 'nfiammi quel foco la mia mente,
3.2che, su del ciel mandato in terra, accese
3.3l'antiche fiamme sue lì quasi spente!
4.1Dal vigor delle quai non si difese
4.2chi le saetta, ma nel proprio foco
4.3arse e perì po' che quivi discese.
4.4Donde, se 'l mio parlar frigido e fioco
4.5non è acceso, cantar non potrei
4.6di tua potenzia, Amor, molto né poco,
5.1né degli effetti tuoi, né di colei
5.2senza la qual tutto manca e perisce,
5.3e della qual cantar debbo e vorrei:
6.1dico dell'Amicizia, ch'or languisce
6.2misera, aflitta, lacerata e tale
6.3qual esser suol chi ciascun avilisce;
7.1onde, spezzato e rotto ogni suo strale,
7.2da cupidine vinta, aspra e 'ndegnata,
7.3all'antico suo sen già volge l'ale.
8.1Ma or con prieghi e grande onor chiamata,
8.2forse ritornerà donde fuggita
8.3era, come già fu, benigna e grata,
9.1sì che colui, ch'alle sue lode invita
9.2li alti intelletti, è di tal loda degno,
9.3ch'a dirlo è brieve ogni 'ngegno, ogni vita;
10.1perché sanz'essa ogni tribo, ogni regno
10.2subito cade, e ciò che piace e giova
10.3dall'Amicizia tien l'ordine e 'l segno.
11.1Con questa fa Natura ogni sua prova,
11.2questa tempra i contrarî e spira e 'nfonde
11.3modo e bellezza, e ogni esser rinnova;
12.1questa in quadre figure atta le tonde,
12.2questa con modo ed ordine e misura
12.3procede, sì che nïente confonde.
13.1Questa, se truova 'ngegno a sua natura
13.2atto, commuove, incende, ferma e finge
13.3sua maestà, sua luce e sua figura;
14.1e dell'essenzia quel segna e dipinge
14.2della qual essa scende, onde colui,
14.3che col fren di costei sé muove e stringe,
15.1al ciel subito leva li occhi suoi
15.2e, dall'alie d'Amor portato, arriva
15.3dov'al mezzo s'accorda el primo e 'l poi.
16.1E quivi la bellezza e luce viva
16.2truova, contempla, sì che, quindi assorto,
16.3tratto d'Amor, di sé tosto si priva,
17.1nel lume cieco e nella vita morto,
17.2e nïente nell'esser diventato,
17.3benché nel suo mancar pigli conforto.
18.1Anzi subito grida: «Egli è 'ngannato
18.2ciascun che qui non viene! I' mi credea
18.3essere amico, già essere amato.
19.1Or veggo che 'l mio amore in sé volgea
19.2tutti suo raggi, onde com'acqua in vetro
19.3ogni suo colpo effuso si spargea.
20.1Ma poi ch'a me lasciai me stesso retro
20.2Amore e Libertà vidi coniunto,
20.3dov'è del santo ardor l'ultimo metro.
21.1Ed in quel, senza cerchio ubique punto,
21.2vidi dell'Amicizia il sacro fonte
21.3e l'essemplare in lui raccolto e giunto,
22.1dal qual formata è 'mpressa la mia fronte».
22.2«Ogni amicizia è falsa, se non quella
22.3– dissi –, ch'è temperata in questo monte,
23.1dov'è 'l sacro suggel, dov'è la stella
23.2de' navicanti, in mar rettrice e guida,
23.3dov'è d'amor la legge onesta e bella,
24.1la qual con alta voce al mondo grida:
24.2‘Chi sé nel primo amor non ferma e 'ncende,
24.3segue nel suo pensier l'antico Mida
25.1ed a Medusa e Circe avaro vende
25.2l'amor, se amor è, onde, mutato
25.3in bestial forma e 'nsensata, discende!’ »
26.1Ma chi con Prometèo in ciel levato
26.2fura 'l fuoco vivifico, nel quale
26.3l'antico Ganimede arse traslato,
27.1alla terra rivolge ogni suo strale
27.2e, dalla diva fiamma acceso e mosso,
27.3fa sé amando a tutte cose equale,
28.1e, benché truovi 'l mondo tardo e grosso
28.2a ricever d'Amor lo studio e l'atto,
28.3dal moto suo già mai non è rimosso.
29.1Ma dell'alma Amicizia è 'l primo patto:
29.2servando 'l ben che lui fatt'ha beato,
29.3partire a tutti vuol libero e atto.
30.1Quinci simil si fa spesso all'amato,
30.2acciò che lui a sé simil diventi,
30.3fin ch'è, dond'esso scese, a lui menato;
31.1e dell'antico Elia presi i ferventi
31.2e rapidi cavagli, in ogni parte
31.3volando, giova e soccorre le genti,
32.1non temendo Pluton, Cloto, né Marte;
32.2ma, di fiamme vestito e di saette
32.3armato, d'Amor segue ogni su' arte,
33.1le quai son, s'i' non erro, or due or sette,
33.2che, in quattro d'oro strali essercitate,
33.3rendon l'alme all'amor pronte ed elette,
34.1e le quai, per tôr tedio, ora lasciate,
34.2senza fren correrò dove l'Amore
34.3volgerà le mie vele alte e gonfiate.
35.1L'alma Amicizia pon l'anima e 'l core
35.2pe' cari amici e nïente alieno
35.3de l'amico a sé crede o di sé fore,
36.1ed allent'all'amare e stringe 'l freno
36.2quanto a chi è amato si conviene,
36.3più dando dove è più, men dov'è meno.
37.1Dove son le cagion dell'amor piene,
37.2per amor contra sé diventa dura
37.3e contenta sostien l'ultime pene.
38.1Ogni cosa ha d'ognun diventa; e cura
38.2sempre 'n altri voler quel che 'n sé volle,
38.3e varia a tempo e muta sua figura.
39.1Nulla 'niuria da lei mai l'Amor tolle,
39.2ma con l'amore ogn'odio e 'ngiuria spegne
39.3e savia regge il matto e 'nsegn'al folle;
40.1è certa negl'incerti e stima indegne
40.2del vero Amor cagioni, utilitate,
40.3conïunzion, diletto, uso e convegne,
41.1credendo dell'Amor la libertate
41.2quinci legata, e Carità perire.
41.3Dov'è, arde e luce ogni sua dignitate.
42.1Questa non vive in sé né può morire,
42.2questa nïente ha suo, tutto possiede,
42.3questa non vuole e vuol senza disire.
43.1questa correndo posa e stando siede,
43.2questa, di sé minor, se stessa avanza,
43.3questa segue ciascun, ciascuno eccede;
44.1questa la levità con la costanza
44.2vince, e colla fortezza ogni timore,
44.3viltà, pigrizia e odio con l'istanza;
45.1questa pia e crudel vivendo more,
45.2anzi, per non morir, la vita uccide,
45.3che già morì perché vivesse Amore;
46.1questa pel mondo sé dal ciel divide,
46.2questa non truova pace, infin che 'l frutto
46.3colga di quell'Amor che 'n ciel già vide;
47.1questa, bench'a ciascun dia 'l suo cor tutto,
47.2più dolce sente il vincol di coloro
47.3ne' quai ha fatto il vano amor distrutto,
48.1ne' quai del vero ben truova 'l tesoro,
48.2ne' quali è 'l sacro lume e lo splendore,
48.3e della viva scienzia il provat'oro.
49.1In questi l'Amicizia el suo dolzore
49.2suole spiegar nell'uso e nel sermone
49.3alterno, ove ciascuno apre 'l suo core,
50.1ov'ogni occulto, ogni secreto pone
50.2in mano al vero amico ed ogni senso:
50.3dà e riceve, e domanda e dispone;
51.1appara, insegna e, s'è talora offenso
51.2da le umane miserie, nell'amico
51.3spera conforto al suo dolore immenso,
52.1e in lui, maggiore assa' più ch'i' non dico,
52.2alla sua piaga truova medicina,
52.3fedel consiglio, libero e pudico.
53.1È la ver'Amicizia una fucina
53.2dove si purga l'oro; e dov'è, spenta
53.3si truova over perisce altra ramina.
54.1Se nelle colpe tue vedi esser lenta
54.2la correzion di quel ch'amico chiami,
54.3d'amico, assentator forse diventa;
55.1e se tu lui come ver amico ami,
55.2correggi quello error che non corregge,
55.3se non vuo' de l'amor romper li rami.
56.1Dell'amicizia que' rompe ogni legge
56.2ch'amonito si turba, adira e sdegna
56.3e dell'amico in sé l'ardir sommerge.
57.1Poco nell'amicizia dura o regna
57.2chi all'amico non diventa equale
57.3quanto bisogna, e 'l suo minor non degna.
58.1Colui non sa quanto amicizia vale
58.2che per lieve cagion quella rifiuta
58.3ed all'argento fa lei inequale.
59.1L'amicizia fedel mai non si muta,
59.2benché l'amico suo vegga mutato,
59.3né all'amor l'amor vende o commuta.
60.1E poi che dello amico ha iudicato
60.2non ne' conviti, ma ne' tempî, o dove
60.3più l'ebbe a iudicar pronto e parato,
61.1in lui con singular modo si move,
61.2in forma tal, ch'ogn'altro ama ed abraccia
61.3e ne' piggior fa spesso miglior prove.
62.1Per vizio e per viltà niun mai discaccia,
62.2ma medico soccorre a ogni piaga,
62.3che lui di simil morbo non minaccia.
63.1Per lui porta ogni pena e per lui paga
63.2ogn'obligo, se può, e dall'amore
63.3per alcun caso mai 'l suo core smaga.
64.1Del vivo affetto suo, del gran fervore
64.2lo studio e le parole fanno segno,
64.3che, come tardi, sempre aprono 'l core.
65.1Questa fondò le leggi e diede il regno
65.2alla legal Iustizia per giovare
65.3al mondo, forse di sua cura indegno;
66.1questa costrigne spegnere e domare
66.2l'antico Ercole i mostri, e Codro more
66.3per poter la sua patria liberare
67.1Regol ritorna in Afric'al furore
67.2de l'inimici, e Muzio pon la vita
67.3e la man perde per publico amore;
68.1quest'è in croce più volte salita,
68.2questa col sacro sangue il mondo tigne;
68.3mentre che chiama, al ciel conforta e 'nvita;
69.1questa unisce, coniugne, lega e strigne
69.2ciò ch'è coniunto, e 'l contrario divide;
69.3ciò che è unito dissipa e distigne.
70.1Senza costei Bellona e Marte stride,
70.2e, con grave ruina e sevo orrore,
70.3fracassa, turba, lacera ed uccide.
71.1Accende nelle Furie il crudo ardore,
71.2e di serpenti e fiamme armate vanno
71.3con orribil tempesta e con furore,
72.1turbando 'l mondo e le genti, ove sanno
72.2dell'Amicizia il sacro nodo sciolto
72.3essere, e discacciata con affanno.
73.1Ma chi nel sen di questa s'è raccolto
73.2e, per non perder lei, se stesso vende,
73.3dal sommo e vero Ben ma' sarà tolto.
74.1Senz'amicizia il mondo e 'l ciel s'offende,
74.2ogni lume d'ingegno, ogni virtute,
74.3ogni dottrina e grazia in mal s'estende;
75.1ogni gloria, ogni onore, ogni salute
75.2senz'amicizia nuoce, e 'l ciel disdegna
75.3chi con amor non ha suo vie compiute.
76.1Però che quel Signor, che lassù regna,
76.2per la sacra Amicizia in terra scende
76.3e, om fatto per lei, lì morir degna,
77.1sicché chi odia questa lui offende.
77.2Il perché nïun speri a' ciel salire,
77.3se sé all'Amicizia e 'l suo non rende,
78.1a lei viver disposto, a lei morire.
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