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1.1In forma dunque di candida rosa
1.2mi si mostrava la milizia santa
1.3che nel suo sangue Cristo fece sposa;
2.1ma l'altra, che volando vede e canta
2.2la gloria di colui che la 'nnamora
2.3e la bontà che la fece cotanta,
3.1sì come schiera d'ape, che s'infiora
3.2una fïata e una si ritorna
3.3là dove suo laboro s'insapora,
4.1nel gran fior discendeva che s'addorna
4.2di tante foglie, e quindi risaliva
4.3là dove 'l süo amor sempre soggiorna.
5.1Le facce tutte avean di fiamma viva
5.2e l'ali d'oro, e l'altro tanto bianco,
5.3che nulla neve a quel termine arriva.
6.1Quando scendean nel fior, di banco in banco
6.2porgevan de la pace e de l'ardore
6.3ch'elli acquistavan ventilando il fianco.
7.1Né l'interporsi tra 'l disopra e 'l fiore
7.2di tanta moltitudine volante
7.3impediva la vista e lo splendore:
8.1ché la luce divina è penetrante
8.2per l'universo secondo ch'è degno,
8.3sì che nulla le puote essere ostante.
9.1Questo sicuro e gaudïoso regno,
9.2frequente in gente antica e in novella,
9.3viso e amore avea tutto ad un segno.
10.1Oh trina luce che 'n unica stella
10.2scintillando a lor vista, sì li appaga!
10.3guarda qua giuso a la nostra procella!
11.1Se i barbari, venendo da tal plaga
11.2che ciascun giorno d'Elice si cuopra,
11.3rotante col suo figlio ond'ella è vaga,
12.1veggendo Roma e l'ardüa sua opra,
12.2stupefaciensi, quando Laterano
12.3a le cose mortali andò di sopra;
13.1ïo, che al divino da l'umano,
13.2a l'etterno dal tempo era venuto,
13.3e di Fiorenza in popol giusto e sano,
14.1di che stupor dovea esser compiuto!
14.2Certo tra esso e 'l gaudio mi facea
14.3libito non udire e starmi muto.
15.1E quasi peregrin che si ricrea
15.2nel tempio del suo voto riguardando,
15.3e spera già ridir com'ello stea,
16.1su per la viva luce passeggiando,
16.2menava ïo li occhi per li gradi,
16.3mo sù, mo giù e mo recirculando.
17.1Vedëa visi a carità süadi,
17.2d'altrui lume fregiati e di suo riso,
17.3e atti ornati di tutte onestadi.
18.1La forma general di paradiso
18.2già tutta mïo sguardo avea compresa,
18.3in nulla parte ancor fermato fiso;
19.1e volgeami con voglia rïaccesa
19.2per domandar la mia donna di cose
19.3di che la mente mia era sospesa.
20.1Uno intendëa, e altro mi rispuose:
20.2credea veder Beatrice e vidi un sene
20.3vestito con le genti glorïose.
21.1Diffuso era per li occhi e per le gene
21.2di benigna letizia, in atto pio
21.3quale a tenero padre si convene.
22.1E "Ov'è ella?", sùbito diss'io.
22.2Ond'elli: "A terminar lo tuo disiro
22.3mosse Beatrice me del loco mio;
23.1e se riguardi sù nel terzo giro
23.2dal sommo grado, tu la rivedrai
23.3nel trono che suoi merti le sortiro".
24.1Sanza risponder, li occhi sù levai,
24.2e vidi lei che si facea corona
24.3reflettendo da sé li etterni rai.
25.1Da quella regïon che più sù tona
25.2occhio mortale alcun tanto non dista,
25.3qualunque in mare più giù s'abbandona,
26.1quanto lì da Beatrice la mia vista;
26.2ma nulla mi facea, ché süa effige
26.3non discendëa a me per mezzo mista.
27.1"O donna in cui la mia speranza vige,
27.2e che soffristi per la mia salute
27.3in inferno lasciar le tue vestige,
28.1di tante cose quant'i' ho vedute,
28.2dal tuo podere e da la tua bontate
28.3riconosco la grazia e la virtute.
29.1Tu m'hai di servo tratto a libertate
29.2per tutte quelle vie, per tutt'i modi
29.3che di ciò fare avei la potestate.
30.1La tua magnificenza in me custodi,
30.2sì che l'anima mia, che fatt'hai sana,
30.3piacente a te dal corpo si disnodi".
31.1Così orai; e quella, sì lontana
31.2come parea, sorrise e riguardommi;
31.3poi si tornò a l'etterna fontana.
32.1E 'l santo sene: "Acciò che tu assommi
32.2perfettamente", disse, "il tuo cammino,
32.3a che priego e amor santo mandommi,
33.1vola con li occhi per questo giardino;
33.2ché veder lui t'acconcerà lo sguardo
33.3più al montar per lo raggio divino.
34.1E la regina del cielo, ond'ïo ardo
34.2tutto d'amor, ne farà ogne grazia,
34.3però ch'i' sono il suo fedel Bernardo".
35.1Qual è colui che forse di Croazia
35.2viene a veder la Veronica nostra,
35.3che per l'antica fame non sen sazia,
36.1ma dice nel pensier, fin che si mostra:
36.2"Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace,
36.3or fu sì fatta la sembianza vostra?";
37.1tal era io mirando la vivace
37.2carità di colui che 'n questo mondo,
37.3contemplando, gustò di quella pace.
38.1"Figliuol di grazia, quest'esser giocondo",
38.2cominciò elli, "non ti sarà noto,
38.3tenendo li occhi pur qua giù al fondo;
39.1ma guarda i cerchi infino al più remoto,
39.2tanto che veggi seder la regina
39.3cui questo regno è suddito e devoto".
40.1Io levai li occhi; e come da mattina
40.2la parte orïental de l'orizzonte
40.3soverchia quella dove 'l sol declina,
41.1così, quasi di valle andando a monte
41.2con li occhi, vidi parte ne lo stremo
41.3vincer di lume tutta l'altra fronte.
42.1E come quivi ove s'aspetta il temo
42.2che mal guidò Fetonte, più s'infiamma,
42.3e quinci e quindi il lume si fa scemo,
43.1così quella pacifica oriafiamma
43.2nel mezzo s'avvivava, e d'ogne parte
43.3per igual modo allentava la fiamma;
44.1e a quel mezzo, con le penne sparte,
44.2vid'io più di mille angeli festanti,
44.3ciascun distinto di fulgore e d'arte.
45.1Vidi a lor giochi quivi e a lor canti
45.2ridere una bellezza, che letizia
45.3era ne li occhi a tutti li altri santi;
46.1e s'io avessi in dir tanta divizia
46.2quanta ad imaginar, non ardirei
46.3lo minimo tentar di sua delizia.
47.1Bernardo, come vide li occhi miei
47.2nel caldo suo caler fissi e attenti,
47.3li suoi con tanto affetto volse a lei,
48.1che ' miei di rimirar fé più ardenti.
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