about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Forse semilia miglia di lontano
1.2ci ferve l'ora sesta, e questo mondo
1.3china già l'ombra quasi al letto piano,
2.1quando 'l mezzo del cielo, a noi profondo,
2.2comincia a farsi tal, ch'alcuna stella
2.3perde il parere infino a questo fondo;
3.1e come vien la chiarissima ancella
3.2del sol più oltre, così 'l ciel si chiude
3.3di vista in vista infino a la più bella.
4.1Non altrimenti il trïunfo che lude
4.2sempre dintorno al punto che mi vinse,
4.3parendo inchiuso da quel ch'elli 'nchiude,
5.1a poco a poco al mio veder si stinse:
5.2per che tornar con li occhi a Bëatrice
5.3nulla vedere e amor mi costrinse.
6.1Se quanto infino a qui di lei si dice
6.2fosse conchiuso tutto in una loda,
6.3poca sarebbe a fornir questa vice.
7.1La bellezza ch'io vidi si trasmoda
7.2non pur di là da noi, ma certo io credo
7.3che solo il suo fattor tutta la goda.
8.1Da questo passo vinto mi concedo
8.2più che già mai da punto di suo tema
8.3soprato fosse comico o tragedo:
9.1ché, come sole in viso che più trema,
9.2così lo rimembrar del dolce riso
9.3la mente mia da me medesmo scema.
10.1Dal primo giorno ch'i' vidi il suo viso
10.2in questa vita, infino a questa vista,
10.3non m'è il seguire al mio cantar preciso;
11.1ma or convien che mio seguir desista
11.2più dietro a sua bellezza, poetando,
11.3come a l'ultimo suo ciascuno artista.
12.1Cotal qual io lascio a maggior bando
12.2che quel de la mia tuba, che deduce
12.3l'ardüa sua matera terminando,
13.1con atto e voce di spedito duce
13.2ricominciò: "Noi siamo usciti fore
13.3del maggior corpo al ciel ch'è pura luce:
14.1luce intellettüal, piena d'amore;
14.2amor di vero ben, pien di letizia;
14.3letizia che trascende ogne dolzore.
15.1Qui vederai l'una e l'altra milizia
15.2di paradiso, e l'una in quelli aspetti
15.3che tu vedrai a l'ultima giustizia".
16.1Come sùbito lampo che discetti
16.2li spiriti visivi, sì che priva
16.3da l'atto l'occhio di più forti obietti,
17.1così mi circunfulse luce viva,
17.2e lasciommi fasciato di tal velo
17.3del suo fulgor, che nulla m'appariva.
18.1"Sempre l'amor che queta questo cielo
18.2accoglie in sé con sì fatta salute,
18.3per far disposto a sua fiamma il candelo".
19.1Non fur più tosto dentro a me venute
19.2queste parole brievi, ch'io compresi
19.3me sormontar di sopr'a mia virtute;
20.1e di novella vista mi raccesi
20.2tale, che nulla luce è tanto mera,
20.3che li occhi miei non si fosser difesi;
21.1e vidi lume in forma di rivera
21.2fulvido di fulgore, intra due rive
21.3dipinte di mirabil primavera.
22.1Di tal fiumana uscian faville vive,
22.2e d'ogne parte si mettìen ne' fiori,
22.3quasi rubin che oro circunscrive;
23.1poi, come inebrïate da li odori,
23.2riprofondavan sé nel miro gurge;
23.3e s'una intrava, un'altra n'uscia fori.
24.1"L'alto disio che mo t'infiamma e urge,
24.2d'aver notizia di ciò che tu vei,
24.3tanto mi piace più quanto più turge;
25.1ma di quest'acqua convien che tu bei
25.2prima che tanta sete in te si sazi":
25.3così mi disse il sol de li occhi miei.
26.1Anche soggiunse: "Il fiume e li topazi
26.2ch'entrano ed escono e 'l rider de l'erbe
26.3son di lor vero umbriferi prefazi.
27.1Non che da sé sian queste cose acerbe;
27.2ma è difetto da la parte tua,
27.3che non hai viste ancor tanto superbe".
28.1Non è fantin che sì sùbito rua
28.2col volto verso il latte, se si svegli
28.3molto tardato da l'usanza sua,
29.1come fec'io, per far migliori spegli
29.2ancor de li occhi, chinandomi a l'onda
29.3che si deriva perché vi s'immegli;
30.1e sì come di lei bevve la gronda
30.2de le palpebre mie, così mi parve
30.3di sua lunghezza divenuta tonda.
31.1Poi, come gente stata sotto larve,
31.2che pare altro che prima, se si sveste
31.3la sembianza non süa in che disparve,
32.1così mi si cambiaro in maggior feste
32.2li fiori e le faville, sì ch'io vidi
32.3ambo le corti del ciel manifeste.
33.1O isplendor di Dio, per cu' io vidi
33.2l'alto trïunfo del regno verace,
33.3dammi virtù a dir com'ïo il vidi!
34.1Lume è là sù che visibile face
34.2lo creatore a quella creatura
34.3che solo in lui vedere ha la sua pace.
35.1E' si distende in circular figura,
35.2in tanto che la sua circunferenza
35.3sarebbe al sol troppo larga cintura.
36.1Fassi di raggio tutta sua parvenza
36.2reflesso al sommo del mobile primo,
36.3che prende quindi vivere e potenza.
37.1E come clivo in acqua di suo imo
37.2si specchia, quasi per vedersi addorno,
37.3quando è nel verde e ne' fioretti opimo,
38.1sì, soprastando al lume intorno intorno,
38.2vidi specchiarsi in più di mille soglie
38.3quanto di noi là sù fatto ha ritorno.
39.1E se l'infimo grado in sé raccoglie
39.2sì grande lume, quanta è la larghezza
39.3di questa rosa ne l'estreme foglie!
40.1La vista mia ne l'ampio e ne l'altezza
40.2non si smarriva, ma tutto prendeva
40.3il quanto e 'l quale di quella allegrezza.
41.1Presso e lontano, lì, né pon né leva:
41.2ché dove Dio sanza mezzo governa,
41.3la legge natural nulla rileva.
42.1Nel giallo de la rosa sempiterna,
42.2che si digrada e dilata e redole
42.3odor di lode al sol che sempre verna,
43.1qual è colui che tace e dicer vole,
43.2mi trasse Bëatrice, e disse: "Mira
43.3quanto è 'l convento de le bianche stole!
44.1Vedi nostra città quant'ella gira;
44.2vedi li nostri scanni sì ripieni,
44.3che poca gente più ci si disira.
45.1E 'n quel gran seggio a che tu li occhi tieni
45.2per la corona che già v'è sù posta,
45.3prima che tu a queste nozze ceni,
46.1sederà l'alma, che fia giù agosta,
46.2de l'alto Arrigo, ch'a drizzare Italia
46.3verrà in prima ch'ella sia disposta.
47.1La cieca cupidigia che v'ammalia
47.2simili fatti v'ha al fantolino
47.3che muor per fame e caccia via la balia.
48.1E fia prefetto nel foro divino
48.2allora tal, che palese e coverto
48.3non anderà con lui per un cammino.
49.1Ma poco poi sarà da Dio sofferto
49.2nel santo officio; ch'el sarà detruso
49.3là dove Simon mago è per suo merto,
50.1e farà quel d'Alagna intrar più giuso".
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)