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1.1"O sodalizio eletto a la gran cena
1.2del benedetto Agnello, il qual vi ciba
1.3sì, che la vostra voglia è sempre piena,
2.1se per grazia di Dio questi preliba
2.2di quel che cade de la vostra mensa,
2.3prima che morte tempo li prescriba,
3.1ponete mente a l'affezione immensa
3.2e roratelo alquanto: voi bevete
3.3sempre del fonte onde vien quel ch'ei pensa".
4.1Così Beatrice; e quelle anime liete
4.2si fero spere sopra fissi poli,
4.3fiammando, volte, a guisa di comete.
5.1E come cerchi in tempra d'orïuoli
5.2si giran sì, che 'l primo a chi pon mente
5.3quïeto pare, e l'ultimo che voli;
6.1così quelle carole, differente-
6.2mente danzando, de la sua ricchezza
6.3mi facieno stimar, veloci e lente.
7.1Di quella ch'io notai di più carezza
7.2vid'ïo uscire un foco sì felice,
7.3che nullo vi lasciò di più chiarezza;
8.1e tre fïate intorno di Beatrice
8.2si volse con un canto tanto divo,
8.3che la mia fantasia nol mi ridice.
9.1Però salta la penna e non lo scrivo:
9.2ché l'imagine nostra a cotai pieghe,
9.3non che 'l parlare, è troppo color vivo.
10.1"O santa suora mia che sì ne prieghe
10.2divota, per lo tuo ardente affetto
10.3da quella bella spera mi disleghe".
11.1Poscia fermato, il foco benedetto
11.2a la mia donna dirizzò lo spiro,
11.3che favellò così com'i' ho detto.
12.1Ed ella: "O luce etterna del gran viro
12.2a cui Nostro Segnor lasciò le chiavi,
12.3ch'ei portò giù, di questo gaudio miro,
13.1tenta costui di punti lievi e gravi,
13.2come ti piace, intorno de la fede,
13.3per la qual tu su per lo mare andavi.
14.1S'elli ama bene e bene spera e crede,
14.2non t'è occulto, perché 'l viso hai quivi
14.3dov'ogne cosa dipinta si vede;
15.1ma perché questo regno ha fatto civi
15.2per la verace fede, a glorïarla,
15.3di lei parlare è ben ch'a lui arrivi".
16.1Sì come il baccialier s'arma e non parla
16.2fin che 'l maestro la question propone,
16.3per approvarla, non per terminarla,
17.1così m'armava io d'ogne ragione
17.2mentre ch'ella dicea, per esser presto
17.3a tal querente e a tal professione.
18.1"Di', buon Cristiano, fatti manifesto:
18.2fede che è?". Ond'io levai la fronte
18.3in quella luce onde spirava questo;
19.1poi mi volsi a Beatrice, ed essa pronte
19.2sembianze femmi perch'ïo spandessi
19.3l'acqua di fuor del mio interno fonte.
20.1"La Grazia che mi dà ch'io mi confessi",
20.2comincia' io, "da l'alto primipilo,
20.3faccia li miei concetti bene espressi".
21.1E seguitai: "Come 'l verace stilo
21.2ne scrisse, padre, del tuo caro frate
21.3che mise teco Roma nel buon filo,
22.1fede è sustanza di cose sperate
22.2e argomento de le non parventi;
22.3e questa pare a me sua quiditate".
23.1Allora udi': "Dirittamente senti,
23.2se bene intendi perché la ripuose
23.3tra le sustanze, e poi tra li argomenti".
24.1E io appresso: "Le profonde cose
24.2che mi largiscon qui la lor parvenza,
24.3a li occhi di là giù son sì ascose,
25.1che l'esser loro v'è in sola credenza,
25.2sopra la qual si fonda l'alta spene;
25.3e però di sustanza prende intenza.
26.1E da questa credenza ci convene
26.2silogizzar, sanz'avere altra vista:
26.3però intenza d'argomento tene".
27.1Allora udi': "Se quantunque s'acquista
27.2giù per dottrina, fosse così 'nteso,
27.3non lì avria loco ingegno di sofista".
28.1Così spirò di quello amore acceso;
28.2indi soggiunse: "Assai bene è trascorsa
28.3d'esta moneta già la lega e 'l peso;
29.1ma dimmi se tu l'hai ne la tua borsa".
29.2Ond'io: "Sì ho, sì lucida e sì tonda,
29.3che nel suo conio nulla mi s'inforsa".
30.1Appresso uscì de la luce profonda
30.2che lì splendeva: "Questa cara gioia
30.3sopra la quale ogne virtù si fonda,
31.1onde ti venne?". E io: "La larga ploia
31.2de lo Spirito Santo, ch'è diffusa
31.3in su le vecchie e 'n su le nuove cuoia,
32.1è silogismo che la m'ha conchiusa
32.2acutamente sì, che 'nverso d'ella
32.3ogne dimostrazion mi pare ottusa".
33.1Io udi' poi: "L'antica e la novella
33.2proposizion che così ti conchiude,
33.3perché l'hai tu per divina favella?".
34.1E io: "La prova che 'l ver mi dischiude,
34.2son l'opere seguite, a che natura
34.3non scalda ferro mai né batte incude".
35.1Risposto fummi: "Di', chi t'assicura
35.2che quell'opere fosser? Quel medesmo
35.3che vuol provarsi, non altri, il ti giura".
36.1"Se 'l mondo si rivolse al cristianesmo",
36.2diss'io, "sanza miracoli, quest'uno
36.3è tal, che li altri non sono il centesmo:
37.1ché tu intrasti povero e digiuno
37.2in campo, a seminar la buona pianta
37.3che fu già vite e ora è fatta pruno".
38.1Finito questo, l'alta corte santa
38.2risonò per le spere un "Dio laudamo"
38.3ne la melode che là sù si canta.
39.1E quel baron che sì di ramo in ramo,
39.2essaminando, già tratto m'avea,
39.3che a l'ultime fronde appressavamo,
40.1ricominciò: "La Grazia, che donnea
40.2con la tua mente, la bocca t'aperse
40.3infino a qui come aprir si dovea,
41.1sì ch'io approvo ciò che fuori emerse;
41.2ma or conviene espremer quel che credi,
41.3e onde a la credenza tua s'offerse".
42.1"O santo padre, e spirito che vedi
42.2ciò che credesti sì, che tu vincesti
42.3ver' lo sepulcro più giovani piedi",
43.1comincia' io, "tu vuo' ch'io manifesti
43.2la forma qui del pronto creder mio,
43.3e anche la cagion di lui chiedesti.
44.1E io rispondo: Io credo in uno Dio
44.2solo ed etterno, che tutto 'l ciel move,
44.3non moto, con amore e con disio;
45.1e a tal creder non ho io pur prove
45.2fisice e metafisice, ma dalmi
45.3anche la verità che quinci piove
46.1per Moïsè, per profeti e per salmi,
46.2per l'Evangelio e per voi che scriveste
46.3poi che l'ardente Spirto vi fé almi;
47.1e credo in tre persone etterne, e queste
47.2credo una essenza sì una e sì trina,
47.3che soffera congiunto "sono" ed "este".
48.1De la profonda condizion divina
48.2ch'io tocco mo, la mente mi sigilla
48.3più volte l'evangelica dottrina.
49.1Quest'è 'l principio, quest'è la favilla
49.2che si dilata in fiamma poi vivace,
49.3e come stella in cielo in me scintilla".
50.1Come 'l segnor ch'ascolta quel che i piace,
50.2da indi abbraccia il servo, gratulando
50.3per la novella, tosto ch'el si tace;
51.1così, benedicendomi cantando,
51.2tre volte cinse me, sì com'io tacqui,
51.3l'appostolico lume al cui comando
52.1io avea detto: sì nel dir li piacqui!
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