about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Nell'aere partoriva un nuvol pregno
1.2spessa e repente pioggia,
1.3quando mi guidò Amor, né sapea dove.
1.4Copria la folta nebbia al cammin segno,
1.5com'acqua il vento poggia,
1.6talor che s'empion le paludi e altrove.
1.7Chi chiede, amando, veder maggior prove
1.8che me, giunto in quel loco
1.9e nel foco — la fiamma celai?
1.10Teco mi dolgo, Amor, che solo sai
1.11la grave passïon che 'l cor sostenne,
1.12né so come si tenne
1.13di dir più volte: «Io moro avanti a quella,
1.14che saggia non è men però che bella».
2.1Chiudeva i razzi della ornata vista
2.2d'onestade un sembiante,
2.3che pare dicer: «Tu stesso mi scusa».
2.4Io che tenea la mente in essa mista,
2.5dissi parole alquante,
2.6come per nuovo ostier domandar s'usa.
2.7Ché non divenni io marmo allor, Medusa,
2.8dinnanzi a lei, che forse
2.9mai non s'accorse — ciò che in me tenea?
2.10Io credo ben però ch'ella credea
2.11parte del gran desio che a lei m'offerse,
2.12mai non mai si scoperse
2.13più che a Leandro la sua distante Ero.
2.14E presi per men pena altro sentero.
3.1Non vestì prima Orcade i colli d'erba,
3.2né la bella Napea
3.3dipinse i prati, o Cerere i suoi colti,
3.4non fra le selve i fauni, anzi era acerba
3.5l'età che 'l Monton crea,
3.6e fra l'Acquario e 'l Pesce i corsi sciolti
3.7erano allor che i miei pensieri accolti
3.8tenea con quella imago,
3.9per cui fan lago — gli occhi ognor ch'io penso.
3.10E come avvien che indebilisce il senso
3.11per lunga doglia che l'alm' ha sofferta,
3.12cotal mi si fé certa
3.13l'amara passïon, per che mia donna
3.14vidi con veli e con vedovil gonna,
4.1con simil lamentar pietoso e umìle,
4.2che ad amar volse Achille
4.3pentendosi aver vinto. Ed altri il chiede:
4.4«Qual fu mai di contessa atto gentile,
4.5in fra regine mille,
4.6che penetrasse come in lei si vede?»
4.7Questa parea venir con lento pede.
4.8«Omè, quanto mi dole!
4.9— Queste parole — rompea co i sospiri»
4.10priva m'hai, Morte, de i primi desiri,
4.11per cui gìa baldanzosa trïunfando,
4.12lieta d'amor cantando.
4.13Or piango sola il mio signor possente,
4.14né truovo a consolarmi alcun parente.
5.1Io, che per la pietà piangea più ch'ella,
5.2al parlar ch'io notai
5.3risponder volli, ma perdei la voce;
5.4pur poi dicea e con fioca favella:
5.5«Prendi conforto omai,
5.6donna gentil, nel tuo lamento atroce:
5.7tal doler mai non giova e sempre nuoce.
5.8Pensa che nuovo sposo
5.9fia tuo riposo — ed io so qual fia desso».
5.10Silenzio puosi, perché giunse appresso
5.11un tal tremuoto che temer mi féo;
5.12e poi vidi Imeneo
5.13tra gli altri idei sopra un carro divo,
5.14per la bigama sua ornar d'ulivo.
6.1Tra 'l suon d'Orfeo e l'armonia d'Appollo
6.2quella donna fu assorta,
6.3tal che Venere in grembo la si misse.
6.4Parvemi allor veder, né ridir sollo,
6.5muover la santa scorta,
6.6che, come apparve, subito sparisse.
6.7Ma, pria che 'l mio desio con lei sen gisse,
6.8quella donna reale
6.9con nuziale — vestire a me si volse;
6.10fra il lampeggiar de i razzi un sguardo sciolse,
6.11che mi fé tutto attonito tremare;
6.12anzi volli gridare:
6.13«Per Dio, soccorri me, dolce mia speme!»
6.14Ma via sparìo il sonno ed ella insieme.
6.15— Forse via più che marmo o che diamante,
6.16canzon mia, troverai duro il macigno,
6.17dov' il cor di mia donna si converte;
6.18ma, se gli porti i miei martiri avanti,
6.19spero che con pietoso atto e benigno,
6.20reïterando le cose sofferte,
6.21con sue parole esperte
6.22dirà: «Il conforto che al tuo signor fia
6.23sol è ti starai meco in compagnia».
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)