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1.1Poi che nel tristo fin convien ch'io scopra
1.2lo disperato core,
1.3leso da Amore — e sol da lui tradito,
1.4mettin meco l'Arpie lor voci in opra,
1.5sì che il lor gran dolore
1.6facci sentore, — e sia da tutti udito,
1.7voi che ascoltate l'ultimo partito
1.8della angosciosa mia e amara vita.
1.9Ma prima che fuggita
1.10dal corpo affranto sia la dannata alma,
1.11udite il pianto e 'l suon d'ogni mia palma.
2.1Un duolo acceso al cor parlar mi face,
2.2sì che, s'io non so dire
2.3ciò ch'i' ho in desire, — mi scusi la pena.
2.4La voce tremolante gia si sface;
2.5ma, con tutto il martire,
2.6io pur seguire — intendo in fin che ho lena.
2.7Donne felici, che in vita serena
2.8desïate regnare, essemplo dovvi;
2.9pregando, omè, dirovvi
2.10che vogliate esser crude, anzi Dïana
2.11che la pietosa Dido o Adrïana.
3.1Deh, raguardate al malvagio Parisse
3.2come Oenone sposa,
3.3e poi pensosa — la lasciò in tormento!
3.4Nason leggete, che 'l suo pianto scrisse.
3.5Ed io non farò posa,
3.6ma lagrimosa, — a seguir mio lamento;
3.7non d'una essemplo avete, né di cento
3.8delle ingannate, ma infinita torma.
3.9Io credo che Amor dorma;
3.10omè, ch'el non dormia quando ei m'accese:
3.11ora è villano a me, che fui cortese!
4.1Rinuovi il pianto Isifile e Medea,
4.2con meco sol lasciate.
4.3E voi che amate — riterrete a mente.
4.4Lassa, ché mi sovien quand'io solea
4.5nelle braccia serrate,
4.6ch'or son legate — ,tener strettamente
4.7il mio amante ed ei me sì dolcemente
4.8co i piacevoli motti e le parole!
4.9Omè, ché più mi dole
4.10questo desio, che con duol duolo accoppia,
4.11e, più pensando, più pena radoppia!
5.1O infelici miei pargoletti anni,
5.2ché non veniste meno,
5.3anzi che in seno — Venere portassi?
5.4Non sentirei d'amor sì crudi affanni.
5.5Io ho già fatto un Reno,
5.6né il pianto affreno — in fin che a morte passi.
5.7Pietà dovria partir li duri sassi,
5.8non che un gentil cor fatto da Iove;
5.9forse Medusa il move,
5.10ed ha 'l cangiato in dïamante duro,
5.11sì che non cura il mio lamento oscuro.
6.1Adunque, che mi val pur lamentarmi
6.2d'esto crudel Iansonne?
6.3Ma pur dironne — con singhiozzi e guai,
6.4non per sperar pietà, che venga aitarmi.
6.5Correndo, a morte vonne,
6.6e con voi donne — non parlo più omai;
6.7ma ben potrete dir, non perciò assai
6.8quanto s'accade a sì dolente fine,
6.9le parole tapine,
6.10le quali intendo dire innanzi morte,
6.11e voi poi l'altre ne farete accorte».
7.1Movete, o Manes, le infernali strida
7.2con la scrofada voce,
7.3sì che veloce — al ciel tumulto accenda,
7.4e sental chi con Proserpina annida;
7.5e chi a letizia noce
7.6or sia feroce — e sua possanza ostenda!
7.7Selvagge fiere, omè, pietà vi prenda!
7.8Ogni cosa creata pianga meco!
7.9Ecco che già mi reco
7.10l'armata mano al disperato core,
7.11per far contento lo mio amante e Amore.
8.1E tu, per cui tante lagrime verso,
8.2lieto delli mie affanni,
8.3con li tuo inganni — rimarrai giocondo;
8.4ma se ciascun diritto ha suo riverso,
8.5non passerai molti anni,
8.6ché in crudi danni — Amor porratti al fondo.
8.7Mova Iunon quell'ira a te, secondo
8.8che al teban sangue, e Iove e i fati e i cieli!
8.9Piovan li vulcan teli
8.10sopra di te! Omai gli occhi coperchio:
8.11piangendo aspetto te nel didon cerchio.
9.1Svèlto da Lachesì il vivo capello,
9.2sempre piangendo andrete,
9.3ché spersi siete, — o versi miei dolenti.
9.4E domandati or da questo or da quello,
9.5già mai non rispondete
9.6in fin che siete — a chi mi dà tormenti:
9.7quivi pietosi dite i miei lamenti.
9.8Di pietà gnudo a lui vedrete il petto:
9.9ditegli ov'io l'aspetto;
9.10e poi vestiti a nero tanto andate,
9.11che troverete Amore, e con lui state.
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