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1.1In un vago verzero
1.2mia donna vidi star pel caldo all'ombra,
1.3che sì mia mente ingombra
1.4lo pensar che per lei lo mio cor face.
1.5Fecemi in su quel punto Amor leggiero,
1.6come suol quando in me sì ben l'aombra
1.7sì che propria quell'ombra
1.8veggio, che a quella dentro si conface.
1.9Conviemmi adunque al pensar chieder pace,
1.10poi ch'io la porto in me sì ben dipinta
1.11che tien l'anima vinta
1.12d'ogni valor, mutando spesso faccia.
1.13Pensando in questa, ch'è di sol precinta,
1.14ad Amor faccio croce delle braccia,
1.15poi che m'ha fatto, che non mi disfaccia.
2.1Di rose e di vïole
2.2questa gentile e vaga pulzelletta
2.3fatta avea ghirlandetta.
2.4Volgendosi alle sue compagne belle
2.5con mansüeta voce, umil parole
2.6disse, onde al cor s'accese una fiammetta;
2.7perch'io cheggio vendetta
2.8di lei al cielo, al sole ed alle stelle.
2.9Dicendo questa: «O care mie sorelle,
2.10la mia ghirlanda ho fatta, ov'è la vostra?»,
2.11l'un'all'altra la mostra:
2.12«Chi è più bella proviam con essa in testa!»
2.13Amor, che col mio gnudo petto giostra,
2.14fece la donna mia sì bella in questa,
2.15ch'io dissi: «Amor, deh, alquanto il colpo resta!»
3.1Nulla il chieder mi valse,
3.2ché con l'usato strale mi percosse.
3.3onde il cor si riscosse,
3.4come quel che si desta freddo e ghiaccio.
3.5E quel crudele, al qual di me non calse,
3.6fece mia donna e l'altre furon mosse;
3.7tra quelle bianche e rosse
3.8rose, givan cantando a braccio a braccio.
3.9Di quel ch'elle allor dissono io mi taccio,
3.10ché ben non l'ascoltai, sì era affranto
3.11da l'angoscia e dal pianto,
3.12dal colpo ricevuto allor d'Amore.
3.13Nel verzicante loco stetti alquanto,
3.14per far rassicurare il tristo core,
3.15ma, quanto stava, più perdea il valore.
4.1Partimmi allor dicendo:
4.2«Pietà non spero omai da questa donna,
4.3poi ch'è Amor colonna,
4.4qual s'è fatto di me crudel nimico.
4.5Per folte e oscure selve andrò piangendo,
4.6chiamando questa novella Ensïonna,
4.7che nella verde gonna
4.8mi tien legato via più ch'io non dico.
4.9Ma chi chiamo io o terrò per amico,
4.10poi che Amor più che lei aspro e feroce,
4.11che dovria giovar, nuoce?
4.12L'anima non sa più a cui ricorra,
4.13se non che con amara e mesta voce
4.14griderò sì che qualche cosa corra,
4.15e la mia mente per pietà soccorra -.
4.16— Fanciullesca canzon, vestita a verde
4.17con ghirlanda di gigli, fiori e rose,
4.18quanto più bella puoi vattene a Amore.
4.19Con quella il troverai che il cor non perde;
4.20con tue parole umìl, vaghe e vezzose
4.21digli com'io son pur suo servidore;
4.22pregalo quanto puoi che mi rimetta
4.23in pace, e tanto sta' che tel prometta.
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