about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

SCENA VIII.

Rime

PoeTree.it

1.1Ippolito, vien fuor, non indurre; e tu, Attilio.
1.2Perché? che fretta è questa?
1.3Simone e Geri vi chiamano.
1.4Come ci chiamano? Là non andrò io; e dove aspettanci?
1.5Eccogli qui.
1.6Oimè! dice il vero: che faremo, Attilio?
1.7Fuggiamci.
1.8Non farete, ch'io vi terrò: or eccogli,
1.9Padron e Geri, que' due che cercavate; punitegli
1.10Come meritano, ché sono i più scorretti giovani
1.11Che in Fiorenza sieno, non san se non ir dietro a femmine,
1.12Non fan cosa che buona sia, non sanno arte onorevole;
1.13Ma voi inginocchiatevi tosto, raccomandatevi,
1.14Domandate perdono, supplicate misericordia.
1.15Su, gridate forte.
1.16Tonchio, io credo che imbriaco sei.
1.17Tu credi bene.
1.18Or lascia a me dir, Tonchio: Ippolito,
1.19Assai più ch'il senno, hai tu la fortuna favorevole:
1.20Con ciò sia che t'avevi procacciato tu medesimo
1.21Danno e vergogna, che ti ritornerà pace e utile;
1.22Perciocché Flora, che tu per meretrice biasimevole
1.23T'eri comperata, ti sarà moglie, la qual trovasi
1.24Ch'è qui figlia di Geri, com'io penso che Flamminia
1.25T'abbia conto di già.
1.26Me l'ha detto; ma conoscendosi
1.27Ch'uscita è di così buon padre, di maggior scandolo,
1.28Lassi! ci dubitiamo.
1.29Non sarà, perché contentasi
1.30Che tu la sposi, quando ti piaccia.
1.31Et io 'l desidero,
1.32Padre, come la vita stessa, e tanto più essendone
1.33Voi, come dite, contento, e Geri che per padre tengo.
1.34Molto mi piace; e tu saper debbi, mio caro Attilio,
1.35Che nipote mi sei.
1.36Oh Dio, che dite voi?
1.37Affermoti
1.38Che figliuol sei d'una mia figlia, et io per cotal tengoti;
1.39E con buon voler di Simone, sposerai Virginia,
1.40Quando ti piaccia.
1.41Oimè! sogn'io, o desto il fals'immaginomi?
1.42Sei desto, e senti il ver; andiamne in casa di Simon, dove
1.43Più a lungo udirai il tutto.
1.44Or non ancor così partitevi,
1.45Ché molto ci resta a fare.
1.46E che resta ancor? dimmelo.
1.47Che quel resto de' dugento ducati de la compera
1.48Di Flora, ch'in man mi trovo, da Simon mi si donino,
1.49E del suo poi si sodisfaccia al Pentola,
1.50E Scarabon non mi rompa il capo d'una mia cedola,
1.51Ma sia ristorato et accarezzato, perché il merita.
1.52Ben è ragion, Simone.
1.53Io son contento.
1.54Et anco chieggiovi
1.55Ch'io sposi Lucia fante di Geri, e per dota datemi
1.56Le spese in casa vostra per sempre, a me e a lei.
1.57E ciò sia fatto.
1.58Non vogl'io gli absenti e benemeriti
1.59Dimenticar; ch'il Lumaca servitor qui d'Attilio,
1.60Ch'è pur un buon pecorone, abbia per sua consorte l'Agata,
1.61Ch'è gran tempo già che consumarono il matrimonio,
1.62E diate lor, Geri, a vita il podere di Pian di Ripoli.
1.63Son contento veramente.
1.64Or mi dite: la Flamminia,
1.65A chi manca pur un po' di vigna, perduto Attilio,
1.66Non arà in tanta allegrezza qualche bene? e portatasi
1.67È molto lealmente, in ogni suo consiglio et opera.
1.68Io ti do la fede mia, ch'io le farò del mio parte tale,
1.69Che potrà contentarsi, e così le giuro e promettole:
1.70Va', digliele, e di' che ci mandi Flora, e la ringrazia.
1.71Andate là dunque, et io là men'andrò con buon augurio:
1.72Ma ecco di qua Clemenza e Susanna; voglio attenderle.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)