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SCENA I.

Rime

PoeTree.it

1.1Io non potrei mai con parole esprimerti, Flamminia,
1.2Quanto io mi ti tenga obbligato.
1.3Obbligata deggio essere
1.4Io a voi, Geri, che in una casa picciola e povera
1.5E di cattivo nome, degnato vi sete mettere
1.6Sì onorato piede, et a Dio rendo mille grazie,
1.7Che m'ha concesso di potervi fare un tal servizio.
1.8Veramente maggior non mi poteva esser fatto giammai,
1.9Che d'aver ritrovata una figliuola a me così carissima,
1.10Come a tutti i padri son le sue, e che di tal madre viene,
1.11Che amai più che me, né mai ricorderò senza lacrime.
1.12Ma m'assicuri tu certo che poi che venne in misero
1.13Stato, aggia servata intera la casta pudicizia?
1.14Veramente, Geri, ch'io ne son sicura, e certissima;
1.15Prima perché Scarabone è uomo vecchio e di buon'anima,
1.16E ben che abbia mal'arte, assai lealmente l'esercita,
1.17Né me vorrebbe ingannare di cosa che non troppo utile
1.18Gli fusse, e tanto più che sapea troppo ben che Ippolito
1.19Non l'avria men cara avuta, però che l'amor chiudere
1.20Suol gli occhi della mente a' suoi servi, che non san scernere
1.21Altro, se non quel che si vede, e tutto poi perdonano;
1.22Non di meno giuro a me sola, e fuor d'ogni proposito,
1.23Che da poi ch'in Messina l'ebbe, e che la menò a Napoli,
1.24E di là qui, non l'avea voluta mostrare ad uomini,
1.25Sperando ritrovar suo padre et averne merito.
1.26Ma non trovandolo, e stando sulla spesa, rincontrò Ippolito,
1.27Che per mio mezzo e d'altri e per via di danari corroppe,
1.28Il che acconsentì Scarabone, parendogli buon giovane,
1.29E che fosse bene allogata: ma, per dir il vero, credomi
1.30Che di sposarla gli promettesse, et oggi partendosi
1.31Il vidi teneramente com'un suo padre piangere;
1.32E la figlia, che mostra d'esser di razza nobile,
1.33Piagneva parimente; di poi rimasa, ad Ippolito
1.34Raccomandandogli, disse, l'onore, e di lui il debito,
1.35Non si è mai voluta da me partire di quella camera.
1.36Dio sia lodato; e tu omai, Flamminia, in pace rèstati,
1.37T¢rnati in casa, contorta Flora, e quando tempo sia,
1.38Verrò a trovarti.
1.39Andate dunque in buon'ora, Geri mio.
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