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SCENA IV.

Rime

PoeTree.it

1.1Ringraziato sia Dio, pur mi è dinanzi al fin levatosi,
1.2Ch'io possa sfogar il mio gran diletto e gloriarmene:
1.3Che trionfi di Scipione e Paolo Emilio?
1.4Fur nulla a ragguaglio di quel che veramente io merito.
1.5Perocché non fu giammai Serse, non fu giammai Annibale
1.6Sì valoroso nell'arme; com'è nell'avarizia
1.7Simone il mio vecchio, né fu mai tanto inespugnabile
1.8Siracusa, Numanzia, Sagunto, né Cartagine,
1.9Com'è la borsa sua, e pur vittoria oggi riportone.
1.10L'allegrezza m'ha fatto dotto e tornarmi a memoria
1.11Quei bei nomi famosi e quelle belle storie,
1.12Che io ho veduti ne' panni d'arazzi che si vendono.
1.13Deh dove potrei io ora incontrare il nostro Ippolito,
1.14Ch'io vorrei ch'ei mi onorasse e mi stesse inchinevole
1.15Davanti e reverentemente mi rendesse grazie;
1.16Fussimi fatta come a buon salvator de la patria.
1.17Statua dorata, concessi come a Villo i pifferi.
1.18Or eccolo ch'ei viene a tempo, per dargli ogni mia gloria.
1.19Ma vogliomi prima aver piacer degli affanni suoi.
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