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SCENA I.

Rime

PoeTree.it

1.1E' mi conviene ogni mese, com'or, venire a rendere
1.2Li miei conti di villa a Simone, il qual sempre dubita
1.3Che tutti i fattor, c'hanno le sue faccende in man, il rubino:
1.4Degli altri non vo' io dir, ma di me, so ben ch'ingannasi,
1.5Avendogli fino a un soldo fatto sempre il debito;
1.6Ma bisogna gridar ogn'ora seco; pur alfin recasi
1.7Al dover, perché a dirne il vero è poscia uom ragionevole,
1.8Quantunque sospettoso troppo; e volesse Dio che tali
1.9Se ne trovassero molti. Ma ecco Tonchio che fuor viene,
1.10Conservo et amico caro, e persona molto piacevole.
1.11Suole spesso aver per le mani qualche gran disgrazia
1.12Di Simone, di sé stesso, de' suoi compagni, d'Ippolito
1.13Il padron nostro giovane. E benché al più si trovino
1.14Di poca importanza, et a me quasi nulla appartenghino,
1.15Standomi in villa lontano, e rare volte venendoci,
1.16Pur sempre giova il saper come qui le cose vadino,
1.17Per accomodarsi a' tempi, e farsene onore et utile,
1.18Mostrando a' miei villani, ch'io son dell'oste segretario:
1.19E quando ad altro non servissero, fanno almen ridere.
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