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CANZONE SESTA.

Rime

PoeTree.it

1.1Mentre nel vostro viso,
1.2Madonna, intentamente
1.3Come a tanta beltà dritto conviensi,
1.4Gli onor del paradiso
1.5Ricerco, e con la mente
1.6Mille gioie dispenso a' lieti sensi,
1.7Nuovi desiri accensi
1.8Recansi dentro l'alma
1.9Di celebrarvi in carte
1.10Ch'io n'ardo a parte a parte;
1.11Ma perché poi sotto sì grave salma
1.12M'agghiaccio e discoloro
1.13Sol colla mente e col tacer vi onoro.
1.14Non è che da' begli occhi
1.15E dall'avaro seno,
1.16Che delle sue ricchezze è sì tenace,
1.17Fino al cor non trabocchi
1.18L'amoroso veneno
1.19E l'aura dolce, a cui pensando, pace
1.20Mi viene, e questo spiace
1.21Al mondo; e se il negletto
1.22Fosse al desir uguale
1.23Mio stile pigro e frale,
1.24E movesse ripien d'alto intelletto,
1.25Riscalderei d'amore
1.26Ogni indomito spirto, ogni aspro core.
1.27So ben come in parole,
1.28O sian legate o sciolte,
1.29Un sol non vien de' miei pensieri ardenti.
1.30E non è ch'oda il Sole,
1.31Che par che tutto ascolte,
1.32Così leggiadri ed onorati accenti
1.33Che a dir fosser possenti
1.34Il bel sembiante umano;
1.35Ma fo come uom che dorme,
1.36A cui celesti forme
1.37Paiono in sonno, che poi desto invano
1.38Di rimembrar agogna,
1.39Né men vegliando che dormendo sogna.
1.40Forse ancor fia che il cielo
1.41Alla mia lingua eletta
1.42Voce consenta, e ne disgombri in tutto
1.43Il pigro e mortal gelo
1.44Che sì la tiene astretta,
1.45Che porger non ne lascia alcun bel frutto.
1.46Atro marino flutto,
1.47Allor che il mar più freme,
1.48Scoglio mai non percosse
1.49Che vie maggior non fosse
1.50A ragionar di voi, dolce mia speme,
1.51Il mio fermo ardimento
1.52Lo quale or provo sì fallace e lento.
1.53Allor le sacre dive
1.54Io desterei parlando
1.55Che Alfeo alberga, ed il Giordano, e il Tebro.
1.56Alle più fresche rive
1.57Il mio gioir cantando,
1.58Ove faggio porgesse ombra o ginebro,
1.59Cercherei pieno ed ebro
1.60Di quel che grave sorte
1.61Or mi contende e vieta.
1.62Ma voi, vivo pianeta,
1.63Se prestamente con l'usate scorte
1.64Non mi porgete aita,
1.65«La mia favola breve è già fornita.»
1.66Canzon, che forse la mia donna vedi,
1.67Riverente di' come
1.68La mia voce rischiara al suo bel nome.
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