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CANZONE QUINTA.

Rime

PoeTree.it

1.1Se per opra d'inchiostro o vergar carte
1.2Osassi mai il mio focoso ardore,
1.3E il desiderio poter farvi aperto,
1.4Mi sforzerei con ogni industria ed arte
1.5Scoprir di quanta fiamma arde il mio core,
1.6Quanto mal soffre, e finor ha sofferto.
1.7Ma perché ingegno esperto
1.8Né mio né altrui può palesar l'accesa
1.9Mente e 'l foco che m'arde dentro al seno,
1.10Di contemplarlo appieno
1.11Tacendo a voi lascerò l'alta impresa.
1.12Che ben di poca fiamma ha il core oppresso
1.13Chi può tutto il suo ardor mostrar espresso.
1.14Da pietra tale escon le mie faville,
1.15Che non è maraviglia se di forza
1.16L'aspra mia fiamma ogn'altro foco eccede.
1.17Da sì begli occhi escono a mille a mille
1.18Gli acuti strali con che amor mi sforza,
1.19E di mortal ferite il cor mi fiede.
1.20Che pura e intera fede
1.21Presterà, credo, alle dogliose rime
1.22Chiunque donde la mia pena nasca,
1.23E qual donna si pasca
1.24Del mio martir, saprà, né fa che estime
1.25Altrimenti l'ardor che in me s'asconde
1.26Inestinguibil per vento e per onde.
1.27Da disio nasce il mio amoroso foco,
1.28Disio che ad altri non fia mai secondo
1.29Quanti son stati o di già mai saranno.
1.30Dunque ben giustamente a poco a poco
1.31Miser mi vo struggendo, e se giocondo
1.32Talor mi mostro, le speranze danno
1.33Al mio gravoso affanno
1.34Sovente tregua, qual poi che cadute
1.35Dopo non lungo spazio sono a terra,
1.36Novo dolor m'afferra,
1.37Né a contrastar mi val forza o virtute;
1.38Né riaver si può l'alma già stanca,
1.39Ché l'ardor cresce, e la speranza manca.
1.40È l'ardor dunque al desiderio eguale
1.41È pari il desiderio all'amor mio,
1.42Talmente insieme l'un l'altro s'appiglia.
1.43Or se del mio bel Sol la beltà è tale
1.44Che in lui beltade ha il suo nido natio,
1.45Né lo pareggia altrui né lo somiglia,
1.46Non fia gran maraviglia
1.47Se l'amor mio ch'indi il vigor apprende,
1.48Principio avendo da sì bello oggetto,
1.49D'ogn'altro è più perfetto;
1.50E come più che in altri si comprende
1.51Madonna, in voi valor, senno e bellezza,
1.52Così cede al mio male ogn'altra asprezza.
1.53L'ardor, la fiamma, i miei martir, lo strazio,
1.54Benché sì grande sia che col pensiero
1.55Seguir non pensi non che in versi dire,
1.56Pur di mia bona sorte il ciel ringrazio,
1.57Né 'l stato mio con regno e con impero
1.58Cangiar intendo, e prezzo il mio servire
1.59Il piacer di languire;
1.60E prendo la mia antiqua libertade,
1.61Già tanto cara, a sdegno, e tengo a vile.
1.62Né mi reputo umile
1.63Ma lieto e altier per seguir tal beltade,
1.64Né potrò amando esser se non felice,
1.65Ardendo di una vera Beatrice.
1.66Canzon, s'alla mia donna
1.67Il destin tuo felice ti portasse,
1.68Poiché le fiamme mie scoprir non sai,
1.69Umile le dirai,
1.70Che se cogli occhi il cor dentro mirasse
1.71Legato dalle crespe aurate chiome
1.72Dentro scritto vedrìa lo suo bel nome.
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