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CANZONE TERZA.

Rime

PoeTree.it

1.1Se ad ogni vostro passo sorgon rare
1.2E chiarissime grazie, e di noi fate
1.3Quel che facea Medusa della gente,
1.4Ch'odo che in selve già ci ebbe a mutare,
1.5Con quale stil poss'io l'alma beltate
1.6Vostra agguagliar, che mi è sempre presente,
1.7E quel che l'alma sente
1.8Portar con voci d'intelletto piene
1.9Là dove io desti alle mie rime Amore,
1.10Se pria da voi, mio core,
1.11Non parte, ond'io m'innalzi a tanto bene,
1.12Ch'io per me sol di questo mar rimuovo
1.13L'onde primier, se aita in voi non trovo.
1.14Dunque poiché un tal grave difetto
1.15Dal vostro aere gentile m'allontana,
1.16E per temenza il gran desir agghiaccia,
1.17Non mi si nieghi almen quel dolce affetto
1.18Che vi fe di pietà chiara fontana,
1.19Tanto ch'io dica, e parte soddisfaccia
1.20Al buon voler ch'abbraccia
1.21E stringe il cor con voglie umili e pure.
1.22Che se la mente che da voi dipende
1.23Il troppo lume offende,
1.24Vera umiltà natia or l'assecure.
1.25E siate presta al periglioso varco,
1.26Veggendo il legno degli onor suoi carco.
1.27E se avvien forse che tra scogli arrive
1.28Sospinto dal piacer ove non lice,
1.29E dove il corso umano non comporte,
1.30Vostra bontade il mio sperar rivive,
1.31Acciò la bella giusta alma Beatrice
1.32L'umide spoglie mie tolga e conforte.
1.33E se nimica sorte,
1.34Cui tanto del mio mal nascendo piacque
1.35Mi vieta pur di conservar intere
1.36Le ricche merci altere
1.37Del vostro nome in le medesim'acque,
1.38Scrivendo temo ancor profondo molto
1.39Restin le lodi e il mio parlar sepolto.
1.40Ma se benigno fato ancor mi guide
1.41Senza offesa di venti o di procella,
1.42E lieto riconduca al primo loco,
1.43Più di me lieto mai altro non vide
1.44Co' labbri suoi Nettuno al sacro foco,
1.45Dio ringraziante in atto ed in favella,
1.46Quando devota e bella
1.47La lunga pompa de' suoi voti spiega;
1.48Tal io alle duo stelle, a' duo miei segni
1.49Veraci d'amor pegni
1.50A cui la mesta assenza non mi niega
1.51Di render grazie eternamente, attendo,
1.52Se ben me stesso e il mio desir intendo.
1.53Lasso! non son le lodi ch'io pur tento
1.54Mostrar di voi sì incomprensibil tutte
1.55Che ogni umano pensier vincon d'assai?
1.56Qual maraviglia è dunque s'io pavento
1.57Gli ondosi monti, ove sian pria distrutte
1.58Le vele e i remi, che de' dolci rai
1.59La minor parte mai,
1.60Qual io la sento ancor, accolga in carte.
1.61Però fra sì dubbiose e rapid'onde,
1.62Se il desio non risponde
1.63Come dovria l'esperienza e l'arte,
1.64Assai mi fia d'onor segnar col dito
1.65L'ampio tesoro d'ogni grazia unito.
1.66Canzon, tu puoi vedere
1.67Come l'accesa voglia mi conduce,
1.68E come a un tempo per mia dolce pena
1.69Mi sospinge e raffrena:
1.70Perché dirai alla fatal mia duce,
1.71Ch'io le farò per altro manifesto
1.72S'io seguo avante, o pur sul lito resto.
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