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1.1Sì tosto come l'ultima parola
1.2la benedetta fiamma per dir tolse,
1.3a rotar cominciò la santa mola;
2.1e nel suo giro tutta non si volse
2.2prima ch'un'altra di cerchio la chiuse,
2.3e moto a moto e canto a canto colse;
3.1canto che tanto vince nostre muse,
3.2nostre serene in quelle dolci tube,
3.3quanto primo splendor quel ch'e' refuse.
4.1Come si volgon per tenera nube
4.2due archi paralelli e concolori,
4.3quando Iunone a sua ancella iube,
5.1nascendo di quel d'entro quel di fori,
5.2a guisa del parlar di quella vaga
5.3ch'amor consunse come sol vapori;
6.1e fanno qui la gente esser presaga,
6.2per lo patto che Dio con Noè puose,
6.3del mondo che già mai più non s'allaga:
7.1così di quelle sempiterne rose
7.2volgiensi circa noi le due ghirlande,
7.3e sì l'estrema a l'intima rispuose.
8.1Poi che 'l tripudio e l'altra festa grande,
8.2sì del cantare e sì del fiammeggiarsi
8.3luce con luce gaudïose e blande,
9.1insieme a punto e a voler quetarsi,
9.2pur come li occhi ch'al piacer che i move
9.3conviene insieme chiudere e levarsi;
10.1del cor de l'una de le luci nove
10.2si mosse voce, che l'ago a la stella
10.3parer mi fece in volgermi al suo dove;
11.1e cominciò: "L'amor che mi fa bella
11.2mi tragge a ragionar de l'altro duca
11.3per cui del mio sì ben ci si favella.
12.1Degno è che, dov'è l'un, l'altro s'induca:
12.2sì che, com'elli ad una militaro,
12.3così la gloria loro insieme luca.
13.1L'essercito di Cristo, che sì caro
13.2costò a rïarmar, dietro a la 'nsegna
13.3si movea tardo, sospeccioso e raro,
14.1quando lo 'mperador che sempre regna
14.2provide a la milizia, ch'era in forse,
14.3per sola grazia, non per esser degna;
15.1e, come è detto, a sua sposa soccorse
15.2con due campioni, al cui fare, al cui dire
15.3lo popol disvïato si raccorse.
16.1In quella parte ove surge ad aprire
16.2Zefiro dolce le novelle fronde
16.3di che si vede Europa rivestire,
17.1non molto lungi al percuoter de l'onde
17.2dietro a le quali, per la lunga foga,
17.3lo sol talvolta ad ogne uom si nasconde,
18.1siede la fortunata Calaroga
18.2sotto la protezion del grande scudo
18.3in che soggiace il leone e soggioga:
19.1dentro vi nacque l'amoroso drudo
19.2de la fede cristiana, il santo atleta
19.3benigno a' suoi e a' nemici crudo;
20.1e come fu creata, fu repleta
20.2sì la sua mente di viva vertute,
20.3che, ne la madre, lei fece profeta.
21.1Poi che le sponsalizie fuor compiute
21.2al sacro fonte intra lui e la Fede,
21.3u' si dotar di mutüa salute,
22.1la donna che per lui l'assenso diede,
22.2vide nel sonno il mirabile frutto
22.3ch'uscir dovea di lui e de le rede;
23.1e perché fosse qual era in costrutto,
23.2quinci si mosse spirito a nomarlo
23.3del possessivo di cui era tutto.
24.1Domenico fu detto; e io ne parlo
24.2sì come de l'agricola che Cristo
24.3elesse a l'orto suo per aiutarlo.
25.1Ben parve messo e famigliar di Cristo:
25.2che 'l primo amor che 'n lui fu manifesto,
25.3fu al primo consiglio che diè Cristo.
26.1Spesse fïate fu tacito e desto
26.2trovato in terra da la sua nutrice,
26.3come dicesse: "Io son venuto a questo".
27.1Oh padre suo veramente Felice!
27.2oh madre sua veramente Giovanna,
27.3se, interpretata, val come si dice!
28.1Non per lo mondo, per cui mo s'affanna
28.2di retro ad Ostïense e a Taddeo,
28.3ma per amor de la verace manna
29.1in picciol tempo gran dottor si feo;
29.2tal che si mise a circüir la vigna
29.3che tosto imbianca, se 'l vignaio è reo.
30.1E a la sedia che fu già benigna
30.2più a' poveri giusti, non per lei,
30.3ma per colui che siede, che traligna,
31.1non dispensare o due o tre per sei,
31.2non la fortuna di prima vacante,
31.3non decimas, quae sunt pauperum Dei,
32.1addimandò, ma contro al mondo errante
32.2licenza di combatter per lo seme
32.3del qual ti fascian ventiquattro piante.
33.1Poi, con dottrina e con volere insieme,
33.2con l'officio appostolico si mosse
33.3quasi torrente ch'alta vena preme;
34.1e ne li sterpi eretici percosse
34.2l'impeto suo, più vivamente quivi
34.3dove le resistenze eran più grosse.
35.1Di lui si fecer poi diversi rivi
35.2onde l'orto catolico si riga,
35.3sì che i suoi arbuscelli stan più vivi.
36.1Se tal fu l'una rota de la biga
36.2in che la Santa Chiesa si difese
36.3e vinse in campo la sua civil briga,
37.1ben ti dovrebbe assai esser palese
37.2l'eccellenza de l'altra, di cui Tomma
37.3dinanzi al mio venir fu sì cortese.
38.1Ma l'orbita che fé la parte somma
38.2di sua circunferenza, è derelitta,
38.3sì ch'è la muffa dov'era la gromma.
39.1La sua famiglia, che si mosse dritta
39.2coi piedi a le sue orme, è tanto volta,
39.3che quel dinanzi a quel di retro gitta;
40.1e tosto si vedrà de la ricolta
40.2de la mala coltura, quando il loglio
40.3si lagnerà che l'arca li sia tolta.
41.1Ben dico, chi cercasse a foglio a foglio
41.2nostro volume, ancor troveria carta
41.3u' leggerebbe "I' mi son quel ch'i' soglio";
42.1ma non fia da Casal né d'Acquasparta,
42.2là onde vegnon tali a la scrittura,
42.3ch'uno la fugge e altro la coarta.
43.1Io son la vita di Bonaventura
43.2da Bagnoregio, che ne' grandi offici
43.3sempre pospuosi la sinistra cura.
44.1Illuminato e Augustin son quici,
44.2che fuor de' primi scalzi poverelli
44.3che nel capestro a Dio si fero amici.
45.1Ugo da San Vittore è qui con elli,
45.2e Pietro Mangiadore e Pietro Spano,
45.3lo qual giù luce in dodici libelli;
46.1Natàn profeta e 'l metropolitano
46.2Crisostomo e Anselmo e quel Donato
46.3ch'a la prim'arte degnò porre mano.
47.1Rabano è qui, e lucemi dallato
47.2il calavrese abate Giovacchino
47.3di spirito profetico dotato.
48.1Ad inveggiar cotanto paladino
48.2mi mosse l'infiammata cortesia
48.3di fra Tommaso e 'l discreto latino;
49.1e mosse meco questa compagnia".
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