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EGLOGA.

Rime

PoeTree.it

1.1Ninfe che alberga l'onorata valle
1.2Che al Tirren manca e d'Apennin si parte,
1.3Cui infiora e bagna il mio bel fiume d'Arno,
1.4L'ultima pena omai meco prendete,
1.5Poi diam silenzio alla zampogna tosca
1.6Fin che abbia ove sonar più dolci note.
1.7Cantiam piangendo il re de' buon pastori,
1.8Il nostro Admeto, ch'or lontano stassi
1.9Più di valor che di fortuna armato,
1.10Quel che ogni cor gentil piangendo chiama
1.11Che torni a riveder le piagge amiche.
1.12Rodan, Sena, Garona, Era e Matrona,
1.13E voi tutti altri cui circonda intorno
1.14L'Oceano, i Pirenei tra l'Alpi e 'l Reno,
1.15Ov'è il vostro signor che tanto amate?
1.16Ov'è quel buon pastor, di cui le gregge
1.17Givan sicure, né temean la notte
1.18Il rapace pastor, né 'l giorno il lupo?
1.19Ov'è quel buon cultor, che al più gran verno
1.20Talor potè pur con la vista sola
1.21Far le biade spigar, fiorir le piagge?
1.22Non con voi, lassi! no, com'esser suole;
1.23Non con voi, lassi! no, ché in forza altrui
1.24Fra il Tesin, l'Adda e 'l Po soletto vive.
1.25Ahi, misero Tesin, ch'al tristo giorno
1.26Fosti presente, e che vicin vedesti
1.27La vittoria fuggir nel sen de' vinti.
1.28Quante spargesti allor lagrime, quali
1.29Fûro i sospiri, onde di nebbia intorno
1.30Fosche tornâr le tue tranquille rive!
1.31Questo è il fido signor, che già tanti anni
1.32Chiamasti indarno che a levar venisse
1.33Da' tuoi dolci vicin lo indegno giogo.
1.34Questo è il pastor, che non pur tu piangendo,
1.35Ma il Po, la Brenta, il Tebro, Arno e Sabeto,
1.36Han chiamato ad ognor con alte voci.
1.37Or che vanìa la nostra antica speme,
1.38E il suo chiaro desir troncato ha 'l cielo,
1.39Che più ne resta omai che pianger sempre?
1.40E il suo nobil valor serbarsi ancora
1.41A miglior tempo, che tornar dee forse?
1.42Non ha sempre il monton piovoso il vello;
1.43Non senza rose e fior sempre è la spina;
1.44Non senza latte ognor la pecorella;
1.45Non senza l'aure e 'l sol sta sempre il cielo;
1.46Non senza il verde le campagne e i boschi;
1.47Non sempre irato il mar, né i fonti e i fiumi
1.48Son sempre torbi, e dal gel vinte l'acque.
1.49Ma poi che al mondo il dolce april ritorna,
1.50Ha la gonna il monton candida e pura;
1.51Di mille gemme il prun corona intorno;
1.52Rendon liete le gregge il latte e i figli;
1.53Desta Zefiro i fior, Febo gli scalda,
1.54S'adorna il mondo, e si riveste il bosco;
1.55Nettuno è in pace, e dal cristallo sciolti
1.56Corron d'argento i ruscelletti e i fiumi.
1.57Ben vedrem tosto il nostro gran pastore
1.58Condur le greggi ancor più che mai lieto,
1.59S'è ver che il Ciel là su de' giusti ha cura.
1.60Tu Pan Dio nostro, o gran selvaggio Giove,
1.61Deh fa' ch'esto pensier non caggia indarno,
1.62Se ricche vuoi veder le mandre amiche.
1.63Non senti ben come a te piange e grida
1.64Europa tutta, e quel buon germe chiede
1.65Che più d'altro produr sa dolce il frutto?
1.66Sai pur che vien dal generoso seme
1.67Di quel che largo del suo sangue a noi
1.68Dal barbarico giogo Italia sciolse;
1.69E se si cerca il ver, la ingiusta pianta
1.70Ch'Africa ed Asia crudelmente adombra,
1.71Non vento irato o ferro o pioggia teme,
1.72Quanto il chiaro splendor de' Gigli d'oro.
1.73Ah! chi lunge gli tien dal caro albergo
1.74Per selve alpestri al tempestoso verno,
1.75E la dolce ombra ai desir nostri invola?
1.76Ahi! chi ti tien, quanto più largo onore
1.77Oggi di pace avria, che già di forza!
1.78Non occultar sì prezïoso fiore
1.79Al gallico giardin, ch'è secco omai;
1.80Né il potran ristorar l'aure e la pioggia
1.81Fin che il vedovo sen l'odor non senta.
1.82Assai ci sia fin qui del grand'Admeto
1.83Aver pianto e cantato, o Ninfe tosche,
1.84Ch'ove cresce il voler, manca la voce.
1.85Or posi dunque la zampogna stanca;
1.86E l'aure ch'ascoltar sì intente stanno,
1.87Leve sen vadan raccontando ognora
1.88Come piangendo andrem chiamando Admeto
1.89Quanto ei senza tornare ov'altri attende
1.90Ne terrà spenta ogni dolcezza e speme.
1.91Torniamci, o pecorelle, al nostro albergo,
1.92Ché il vespro rende le sue stelle al cielo,
1.93E 'l notturno vapor le gregge offende.
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